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Restiamo uniti, restiamo umani

L’Italia batta i pugni in Europa: o si cambia o si esce Cari lettori,scriviamo davanti ad un quadro a tinte fosche, nel quale le nostre aziende faticano di fronte alla chiusura degli affidamenti bancari, la classe media è atterrita al pensiero del futuro, le istituzioni arrancano di fronte al dramma dei flussi migratori.Al cospetto di tale scenario, tutto bisognerebbe fare tranne che dividersi. Anzi, oggi più che mai, bisognerebbe stare uniti e presentarsi compatti e con una sola voce davanti ai burocrati di Bruxelles.Burocrati sì, li chiamiamo così, perché solo dei burocrati possono continuare a rimanere muti e immobili davanti alle migliaia di morti che ogni anno galleggiano nel Mediterraneo, e preoccuparsi più della Brexit che di questa tragedia! I disastri di oggi, del resto, sono il frutto di una classe politica inetta e inadeguata, che negli ultimi 20 anni ha firmato accordi nefasti per la collettività: dal fiscal compact al bail-in, passando per Basilea 2 e 3.Non è un caso che negli ultimi anni, il debito pubblico è salito e il Pil è cresciuto del 1.8%, mentre quello della Germania è cresciuto del 28, quello dell’Olanda dell’80, quello della Francia del 20, quello della Spagna del 23, quello dell’Inghilterra del 33, quello dell’Austria del 30 e infine quello della tanto maltrattata Grecia del 13.E non si possono neanche colpevolizzare le nostre banche se, incapsulate dalle nuove regole scritte dalla politica europea, non riescono più a sostenere le imprese. Se non ce la fanno a trovare investitori per i diversi aumenti di capitale e tendono al fallimento tecnico, la colpa non potrà essere soltanto loro. Ecco, dunque, perché bisognerebbe ribaltare il tavolo e far riscrivere gli accordi. Perché di questo di tratta: se quei patti dissennati non potranno mai essere rispettati, allora non resta che resettarli.L’Europa dei conti, della finanza e del rigorismo fiscale si è rivelata un fallimento.Bisogna cambiarla radicalmente e, per farlo, stavolta, è doveroso consultare il popolo, prima sulla moneta unica e poi sulla permanenza nella stessa UE. Se i suoi vantaggi sono impercettibili, gli aspetti negativi sono sotto gli occhi di tutti. Non ultima la discutibile gestione dei migranti. Al di là della solidarietà parolaia di tutti, solo l’Italia, o quasi, li accoglie in maniera concreta. Su questo versante, possiamo permetterci anche di mandare a quel paese la Merkel e Hollande.Ma dobbiamo restare uniti, e umani. Uniti di fronte all’arroganza stupida e alla miopia  dell’Unione Europea. Umani al cospetto di chi sta peggio di noi.Buon viaggio e buona vita. 

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