
Nelle zone con clima più mite della valle, grazie ad alcuni giovani agricoltori, è stata ripresa la coltivazione del grano di segale e saraceno che producono farine scure con cui si prepara il pane nero molto nutriente e di lunga durata, serviva ai pastori quando portavano mucche e capre, da maggio a settembre, sui pascoli di alpeggio, una consuetudine, fortunatamente, ancora presente.
Qui gli animali si possono nutrire di fioriture da cui dipende il colore giallo carico di alcuni formaggi impiegati nella prima colazione insieme a uova e pancetta ed altri salumi tra i quali un particolare prosciutto, affumicato con aghi a bacche di ginepro bruciati nel camino. Uno scenario poetico che potete provare ad immaginare o che potrete vedere venendo di persona nella valle.