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Plastica addio: dal riuso ai materiali biodegradabili

 

Continua la battaglia contro la plastica. Come tutti sanno, dal primo gennaio buste di plastica leggere ed ultraleggere per alimenti dentro le quali venivano messe frutta e verdura sono state messe al bando.

Da quel momento solo shopper biodegradabili o compostabili a pagamento. Una decisione che ha dato il là ad altre iniziative “plastic-free”, come l’utilizzo di borracce al posto di bottigliette, cannucce e stoviglie in carta bio, packaging sempre meno invasivi con un ritorno ai prodotti sfusi.


Se ogni rivoluzione ha i suoi tempi, contro la plastica si sono attivate tantissime soluzioni, alcune davvero innovative, come le bustine computabili trasparenti e termosaldabili per gli imballaggi degli alimenti in maniera 100% ecologica.

Stiamo parlando del Naturflex, ovvero materiale in pasta di legno estratto da piantagioni gestite e in possesso delle certificazioni per le norme europee (EN 13432). Si tratta di bustine che possiamo trovare nei panifici, pasticcerie e in tutti i posti che confezionano prodotti alimentari con occhio attento alla sostenibilità.


Un’altra idea ecologica e del tutto alternativa è la pellicola in cera d’api nata in una cooperativa di Castelfranco Veneto.

Avvolgere con velina trasparente in plastica è un gesto che ormai facciamo senza accorgercene, ma quanto inquiniamo? Con Apepak, questo il nome dell’idea, il nostro gesto quotidiano diventa 100% naturale in quanto si tratta di una fibra composta di cotone olio di jojoba e un ingrediente speciale, la cera d’api. In questo modo conservare i cibi non sarà più un problema ambientale.


Chi conosce il Plantic alzi la mano. Anche in questo caso si tratta di sacchetti ricavati da bioelementi come l’amido ad alta barriera ed elevata impermeabilità all’ossigeno, il che vuol dire che è perfetto per alimenti freschi, come anche per la carne e il pesce. E’ una soluzione che nasce soprattutto per l’industria alimentare per offrire ai clienti un imballaggio più “green” ed ecocompatibile.

E noi cosa possiamo fare? Prima ancora dell’acquisto più consapevole, possiamo muoverci portando sempre con noi una sportiva in tela da usare e riusare più volte.

Da poco a Riva Ligure è stato varato un provvedimento nella lotta alla diffusione alla plastica monouso, distribuendo agli abitanti oltre 3mila borse in cotone da portare per andare a fare la spesa. Sarà questa la strada giusta? Sicuramente dobbiamo tutti cambiare mentalità per avere un futuro plastic free, certo è ncessario utilizzare materiali biodegradabili, ma è importante imparare a riciclare e riutilizzare gli oggetti invece di buttarli via dopo il primo utilizzo.

Marzia Caserio

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