Chiudi gli occhi, ascolta il borbottìo e senti il profumo che emana una zuppa di ceci che cuoce nella casseruola di terracotta. In quel momento stai creando un momento di unione tra il tuo modo di alimentarti e i benefici che quella zuppa di legumi al sapore di “natura” saprà donarti.
L’emblema della sostenibilità: i legumi
Pasta o carne, cereali o legumi? Non importa se si appartiene alla schiera dei vegetariani o degli onnivori, la scelta su cosa mangiare dipende da numerose variabili che, inevitabilmente, potranno avere delle conseguenze positive o meno sulla nostra salute e su quella del pianeta.
I legumi che portiamo a tavola sono i semi commestibili alla famiglia delle Leguminose, considerati da secoli la “carne dei poveri “. Essi sono l’emblema di un modo di alimentarsi che prevede l’introduzione di proteine vegetali nella propria dieta, ma non solo. Grazie alle varie campagne di sensibilizzazione sugli importanti benefici sulla salute riguardo la definizione su ciò che si può considerare sostenibile, i legumi e i vari metodi di cottura per renderli più digeribili si stanno presentando come una valida e gustosa alternativa al consumo della carne.
Ciò che portiamo a tavola è questione di scelte
Sentiamo dire spesso che mangiamo troppo e male. Abbiamo a disposizione molto cibo che non viene utilizzato al meglio per esaudire il nostro bene primario, quello di nutrirsi. Questo non permetterà nel prossimo futuro di soddisfare e garantire il fabbisogno alimentare della popolazione mondiale in aumento e nemmeno di proteggere il nostro pianeta, sottoposto a sfruttamenti eccessivi per assicurare i diversi bisogni delle filiere del cibo.
Buone pratiche antispreco
Riflessioni che stanno tornando alla ribalta soprattutto in periodo di pandemia, dove il tema delle buone pratiche “antispreco” è diventato parte fondante delle politiche locali sul cibo. Senza stravolgere le proprie preferenze ma provando di tanto in tanto ad organizzare i pasti il più possibile a sostegno dell’ambiente che tanto ci offre, possiamo contribuire a mettere a tavola la qualità e la sicurezza di ciò che acquistiamo in maniera naturale e gustosa, con un occhio un po’ più critico, consapevole e attento.
La giornata mondiale dei legumi
Esaltare il valore dei cibo non è scontato, è un atto di gratitudine anche nei confronti di coloro che lo lavorano e lo trasformano per proporci piatti belli alla vista, buoni al palato e sani per l’organismo. Ogni anno l’ Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) promuove la Giornata mondiale dei legumi che ha l’obiettivo di divulgare le loro importanti proprietà nutrizionali e il contributo che sono in grado di offrire ai sistemi agroalimentari sostenibili.
Valore proteico e apporto nutrizionale
Per l’anno 2021 il tema è “ama i legumi per un’alimentazione sana e un pianeta sano”. Lenticchie, ceci, fagioli tra gli alimenti vegetali sono quelli che presentano un alto valore proteico, basse percentuale di grassi e altri nutrienti importanti, con un apporto nutrizionale ottimo se associato ad un cereale. Il loro impiego è stato rivalutato non solo per la versatilità in cucina e per i benefici che offrono al fisico, ma anche per il sostegno all’ambiente rappresentato dalla capacità di trattenere l’azoto atmosferico, rilasciare grandi quantitativi di acqua e favorire, quindi, azioni di contenimento all’uso dei fertilizzanti chimici. I terreni in questo modo saranno fertili e produttivi di ulteriori specie vegetali necessarie all’alimentazione dei bestiami.
I legumi, una storia antica
A parte i fagioli, provenienti dal Sud America e la soia, originaria dell’estremo Oriente, tutti gli altri legumi crescono e sono coltivati da millenni nel bacino mediterraneo. Troviamo tracce, ad esempio, delle lenticchie a partire addirittura dal racconto biblico della Genesi 25,27-28: “una volta rientrato, affamato dalla campagna, vide Giacobbe che aveva cotto un piatto di lenticchie. Quando gli chiese da mangiare poiché era sfinito, Giacobbe chiese in cambio la primogenitura ed Esaù accettò”.
I legumi avevano anche un forte valore simbolico. Ad esempio, le fave, durante i riti romani dei “Parentalia”, erano comprese tra quelli associati al culto dei morti. Si riteneva infatti che nei loro semi fossero racchiuse le lacrime dei propri avi e per donare loro la pace le si cospargevano sulle loro tombe.
Valore energetico e lunga conservazione
L’alto valore energetico e la capacità di essere conservati a lungo, ha fatto sì che i legumi diventassero molto importanti nel modo di alimentarsi tradizionale dei popoli dell’America meridionale e del sud est asiatico. Ad un piatto di legumi, infatti, erano soliti aggiungere dei cereali e una parte grassa, animale o vegetale. Questo “modello perfetto” di dieta, realizzava quella forma primordiale di sostenibilità, rivolta soprattutto a quelle popolazioni che non avevano la possibilità di allevare bestiame e basavano la propria economia sull’auto consumo.
a cura di Chiara Vannini
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