L’Oltrepò Pavese lancia il suo turismo digitale con la creazione di una nuova app che raccoglie tutti i riferimenti per degustare e scoprire le specialità enogastronomiche e i punti di interesse storici e culturali di questa zona. Ma non solo. Si tratta di una vera e propria mappatura digitale di tutto quello che c’è di ricettivo e turistico, dedicata a chi desidera organizzare una gita fuori porta, un weekend di relax o una vacanza in Oltrepò.
Oltre 400 punti di interesse completi di indirizzo, coordinate GPS, sito web, telefono e email da scoprire. L’app è una delle azioni del Progetto di Valorizzazione del Distretto EnoAgroalimentare Pavese voluto da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, il Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese e il Consorzio Club Buttafuoco Storico. L’ obiettivo è quella di innescare una dinamica virtuosa capace di rilanciare l’intero comparto pavese fortemente toccato dalla crisi legata all’emergenza Covid-19.
15 percorsi enogastronomici
Sono 15 i percorsi destinati a mettere in luce particolarità, specialità, panorami e storia del territorio. Da quello dedicato al Buttafuoco (uno dei vini più caratteristici del territorio), al Riesling (alla scoperta di questo vitigno diventato autoctono) o il Metodo Classico, oppure al Salame di Varzi o ai castelli e borghi più belli (Stefanago, Fortunago, Zavattarello).
Un’escursione tematica tra le vigne e una degustazione dei grandi rossi del territorio nella Valle Versa, dove c’è da vedere il Museo del Cavatappi di Montecalvo Versiggia. O una full immersion nei vigneti della Valle Scuropasso, una delle valli più vocate alla produzione vitivinicola. E sempre con tema il vino, in Valle Staffora, tra vigneti e zone termali (Rivanazzano e Salice) dell’Oltrepò Pavese, dove si può scoprire e degustare la “stafforella”, il formaggio tipico della zona.
Un itinerario è anche dedicato a tutte le specialità più inaspettate, tra cioccolata, zafferano, la ciambella ovvero un biscotto da forno tipico del territorio. E poi Voghera e il suo centro storico, per una piacevole giornata fuori porta. L’utente troverà indicazioni sul punto di partenza e di arrivo, riferimenti per il pernottamento, per pranzi e cene ma anche consigli su come muoversi, a piedi, in motocicletta, in automobile o in bicicletta, ma anche a cavallo.
Itinerari per i bikers
Ci sono poi dei percorsi pensati per il cicloturista che ama pedalare e percorrere il territorio in maniera lenta per meglio “assaporarlo”. Ad esempio da Casteggio a Casteggio, tra le vigne in bicicletta: una sorta di cerchio che si apre e chiude nella località di Casteggio con il suo Museo Archeologico. E per i ciclisti esperti l’alto Oltrepò: per chi non teme i pendii e le escursioni in bicicletta, questo percorso si apre a Varzi in direzione Rosara, si prosegue verso la località Santa Cristina e poi Bognassi, per una tappa alla storica Chiesa del paese, da qui si rientra a Varzi, chiudendo così il cerchio. A questi, se volete fare un week end di degustazioni a due ruote vi consigliamo tre percorsi.
Montalto Pavese
Un itinerario ad anello di poco meno di 30 km da fare con bici ibrida, difficoltà media, 533 metri di dislivello. Questo itinerario si svolge in gran parte lungo i crinali collinari dell’Oltrepo, e attraversa una delle zone vitivinicole più importanti della Lombardia, il caratteristico profilo del Castello di Montalto rimane un punto di riferimento costante.
La via dei Longobardi
Lungo la vecchia ferrovia da Voghera a Varzi, 32 km, con delle pendenze lievi che permettono a tutti di percorrerla. In bici si passa per Codevilla e per l’antica località termale di Rivanazzano, già conosciuta e sfruttata dai Romani, e poi ancora il borgo di Nazzano, dominato dall’omonimo castello risalente al Mille, con la sua altissima torre. E poi ancora Salice Terme ed infine Varzi.
Da Magenta a Pavia
50 chilometri in parte lungo il Naviglio Grande e poi lungo il Naviglio di Bereguardo. Su due ruote a visitare l’abbazia gotica cistercense del piccolo comune di Morimondo. A Pavia è d’obbligo una visita al centro storico, capitale del regno longobardo, merita un passaggio Piazza della Vittoria, dove si trova il Palazzo Broletto, risalente al XII secolo, e il Duomo, dedicato a Santo Stefano e Santa Maria Assunta, esempio di architettura rinascimentale lombarda.
Da degustare…
Oltre agli ottimi vini di queste terre, tra cui Barbera, Bonarda e Buttafuoco, si devono assaggiare i ravioli di Varzi, che vengono preparati in casa nelle occasioni speciali e il cui ripieno è a base di brasato cotto nel vino rosso con cipolle affettate, qualche foglia di alloro, una grattata di noce moscata e una manciata di pasta di salciccia. Uno dei cibi più famosi è il Salame di Varzi DOP che, come per i Ciccioli, viene realizzato anche con le parti più nobili del maiale. Dalle cucine di queste terre si sente il profumo dei peperoni del risotto alla vogherese, e della zuppa alla Pavese, rifinita con pane e uovo fresco sopra.
Conoscete le tagliatelle all’uovo con sugo di spugnole? Ebbene si tratta di un primo piatto da assaggiare in primavera, perché le spugnole sono i primi funghi che crescono tra aprile e giugno. E dal fornaio non dimenticate di chiedere il miccone, un pane con crosta croccante e mollica compatta ma morbida.