Il turismo enogastronomico è una leva strategica di sostenibilità, contribuisce ad accrescere l’attrattività della destinazione e la reputazione delle produzioni locali, crea ricchezza diffusa e nuove opportunità per le filiere del turismo e dell’agricoltura, nel Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità, a cura di Roberta Garibaldi, si evidenzia da una parte il cambiamento della domanda, con un consumatore sempre più orientato verso una condotta sostenibile e dall’altra la necessità di un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta. Nello studio emerge che i turisti italiani sono spesso la base del mercato: anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono gli italiani che viaggiano tutto l’anno e visitano le aree interne. Si aprono nuovi scenari, il turismo enogastronomico può muovere i visitatori verso aree di grande fascino, ma accessibili. La valorizzazione del turismo enogastronomico porterebbe a benefici in termini di sviluppo turistico, reddito ulteriore per il sistema agricolo, ma un sostegno per i processi di tutela e valorizzazione. Cosa desiderano i turisti? Prodotti locali, attenzione all’ambiente ed alle persone, etica aziendale. La sostenibilità è un driver di scelta dell’esperienza enogastronomica.

Non solo enogastronomia
Stanno aumentando anche altri tipi di turismo attenti all’ambiente e più rispettosi dei luoghi che si visitano.
Il Turismo botanico – Soprattutto in primavera è particolarmente apprezzato il viaggio verso mete che regalano esperienze in giardini d’epoca e orti botanici storici. In alcuni casi come ad Arte Sella in Trentino Alto Adige si trovano opere d’arte immerse nella natura, in altre come al Castello di Pralormo in Piemonte il parco all’inglese progettato dal paesaggista di corte Xavier Kurten, vengono ospitati eventi (“Messer tulipano” con oltre 100.000 tulipani). A Merano i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano oltre 80 ambienti botanici provenienti da tutto il mondo; ci sono i padiglioni artistici, i punti panoramici, il Giardino proibito e il Regno sotterraneo delle piante. Il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio è un’oasi ecologica conosciuta per le sue grandi fioriture e per le innumerevoli varietà botaniche, ha una superficie di 600.000 metri quadrati che ospita il Labirinto, il Grande Tappeto Erboso, 18 laghetti e nel 2023 ha vinto il Garden Tourism Award. In provincia di Biella all’Oasi Zegna ogni anno sbocciano migliaia di rododendri. Nel cuore di Salerno si può ammirare il Giardino Della Minerva antesignano di tutti gli orti botanici d’Europa: qui gli allievi della Scuola Medica Salernitana apprendevano gli usi delle erbe curative già nel medioevo.

Il forest bathing – E’ una pratica nata in Giappone che consiste nell’immersione sensoriale nella natura per ottenere benefici psicofisici. Camminare lentamente tra gli alberi, respirare profondamente e ascoltare i suoni della foresta aiuta a ridurre lo stress, migliorare l’umore e rafforzare il sistema immunitario. In Italia lo si può praticare nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Toscana-Emilia Romagna); nel Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino (Trentino); nella Foresta Umbra (Puglia); nel Parco Nazionale della Sila (Calabria). La natura ha tanto da insegnare a chi sa ascoltarla. Al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, vivono cervi, caprioli, camosci e nella Riserva Naturale Foce dell’Isonzo e Isola di Cona a Grado si trova la fauna legata agli ambienti umidi.

Il wild life watching – Questa forma di turismo sostenibile promuove la conservazione della fauna e degli ecosistemi, si possono osservare gli animali selvatici nel loro habitat naturale, senza disturbarli, con safari fotografici, trekking naturalistici, osservazione notturna o tour in e-bike. In Italia lo si pratica nel Parco Nazionale d’Abruzzo, il Parco dello Stelvio e il Gran Paradiso dove si possono avvistare cervi, lupi e orsi. Fuori dai confini nazionali la Norvegia offre spettacolari avvistamenti di alci e aquile, mentre la Spagna è famosa per la lince iberica.
Il geoturismo – E’ un’esperienza di turismo che valorizza il patrimonio geologico e naturale di una regione, promuovendo la sostenibilità e la conservazione dell’ambiente. Si tratta di escursioni in siti geologici (vulcani, grotte, canyon e formazioni rocciose spettacolari), trekking e hiking in percorsi immersi nella natura per osservare fenomeni geologici da vicino; visite a geoparchi. Questa esperienza si può fare nel Parco Nazionale delle Dolomiti, il Geoparco delle Alpi Apuane e l’Etna. In Europa in Islanda, nelle Azzorre e a Creta, tutti luoghi che offrono paesaggi vulcanici straordinari.
L’astroturismo – Il turismo astronomico, è un tipo di viaggio dedicato all’osservazione del cielo notturno, lontano dall’inquinamento luminoso delle città. È un’esperienza che combina natura, scienza e cultura, permettendo di ammirare stelle, pianeti, eclissi e altri fenomeni celesti. In Italia ci sono diverse destinazioni certificate per l’osservazione delle stelle. Tra le destinazioni con basso inquinamento luminoso, perfette per l’osservazione astronomica ci sono il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino in Trentino, l’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy in Valle d’Aosta, l’Osservatorio dell’Altopiano di Asiago in Veneto, il Parco delle Foreste Casentinesi in Toscana; e il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu in Sardegna.
Il turismo museale e culturale – Non solo le grandi città d’arte, ma ce ne sono tantissime in Italia piccole ma ricche di cultura e di arte. Per l’anno in corso una meta da non perdere è Gorizia capitale europea della cultura 2025, assieme a Nova Gorica: un evento storico che celebra l’unione tra Italia e Slovenia. Il progetto propone un ricco programma di eventi culturali, artistici e musicali per tutto l’anno.