Che coraggio deve aver avuto Antonella Lombardo nell’abbandonare la sua rassicurante toga da avvocato indossata in una delle città più glamour d’Italia – Milano – per rivoluzionare completamente non solo il suo vestiario, ma la sua stessa vita decidendo di diventare viticoltrice. Un coraggio da leoni che al tempo record di poco più di un anno le hanno consentito di progettare ed avviare la sua nuova attività in terra di Calabria con la quale si è conquistata il titolo di VITICOLTRICE DELL’ANNO 2021 per la guida GAMBERO ROSSO.
Vignaiolo dell’anno
Un risultato a dir poco eccezionale che va ad esaltare l’impegno, il metodo, l’imprenditorialità e la capacità di Antonella di mettersi in gioco in prima persona. Il premio infatti seleziona periodicamente il vignaiolo più rappresentativo dell’enologia italiana con riferimento al coinvolgimento diretto della persona in tutte le fasi della produzione con i propri mezzi e i propri strumenti.
La capacità di fare squadra
E non si tratta di una mera definizione motivazionale. Poco dopo l’avvio del progetto che ha riportato la neo-imprenditrice nella sua terra d’origine – Bianco in provincia di Reggio Calabria – è scoppiata infatti l’epidemia da Covid mettendo subito alla prova le capacità di problem-solving e di adeguamento all’imprevedibilità della campagna della Lombardo.
La bassissima disponibilità di manodopera e le limitazioni agli spostamenti sono state in qualche modo compensate dalla sua presenza costante in vigna e dalla sua capacità di fare squadra con i suoi operai nell’apprendere e partecipare concretamente al processo produttivo.
Vigneti millenari
In quelle che è nota come ‘costa dei gelsomini’ la presenza dei vigneti affonda in una storia millenaria che va indietro fino allo sbarco dei Greci nel VIII sec a.c. Qui Antonella ha impiantato coltivazioni sia ad alberello che a spalliera, a regime biologico, trattate con interventi di potatura, aratura, zappatura e legatura e uso esclusivo di rame e zolfo mediante procedure rigorosamente manuali.
Azienda fra tradizione e modernità
La tecnologia non manca nell’azienda Lombardo; né la presenza di consulenti e tecnici di un certo profilo, ma è la struttura morfologica del territorio a rappresentare un’importante chiave di volta del suo business. Lo scenario di fondo accoglie marne argillose calcaree; piante baciate dal sole e sferzate da brezza marina, nonché un mix di odori di gelsomino e zagare frammiste a sentori agrumati di cui è fitta la vallata.
Antonella Lombardo, con un colpo di reni e chiarezza d’intenti, è intervenuta sulla sua storia; su un patrimonio a rischio di estinzione decidendo di recuperare varietà autoctone come il Gaglioppo, il Nerello Mascalese, il Calabrese Nero e il Greco di Bianco, nonché di alcuni vitigni come il Mantonico e Alicante radicati nella storia del territorio e ad oggi quasi completamente scomparsi.
a cura di Antonella Aquaro