Una nuova Stella Verde brilla nella Guida Michelin. E’ la novità dell’edizione 2021 della Guida Michelin si è concretizzata nella presentazione di u nuovo simbolo Michelin che andrà a valorizza gli chef impegnati a favore della tutela dell’ambiente. Il nuovo simbolo distintivo vuole focalizzare il coraggio e la creatività degli chef nella pratica quotidiana del proprio mestiere e permettere ai viaggiatori di meglio orientarsi nella loro scelta.
La Guida Michelin per la sostenibilità
In video collegamento, Gwendal Poullennec, direttore internazionale della Guida Michelin, ha sottolineato la volontà della Guida «di fare da cassa di risonanza e far conoscere al grande pubblico l’impegno degli chef che hanno deciso di investire in una gastronomia, e quindi in una Società, più sostenibile, mettendo in evidenza coloro che si impegnano per offrire il meglio ai lori clienti». E gli ispettori hanno ampliato i loro criteri di valutazione sottolineando anche le iniziative che vanno in questa direzione. Ecco quindi la creazione di un nuovo distintivo Verde – un trifoglio a 5 petali – che ricorda la stella Michelin.
Le 13 Stelle Verdi Michelin
Gardenia – Mariangela Susigan (Caluso), Don Alfonso 1890 – Alfonso ed Ernesto Jaccarino (Sant’ Agata sui Due Golfi), Osteria Francescana – Massimo Bottura (Modena), Dattilo – Caterina Ceraudo (Strongoli), Lazaro 1915 – Piergiorgio Siviero (Pontelongo), Virtuoso Gourmet Tenuta le Tre Virtù – Antonello Sardi (San Piero a Sieve ), Joia – Pietro Leeman (Milano), D’O – Davide Oldani (Cornaredo), I’ Ciocio-Osteria di Suvereto – Fabrizio Caponi (Suvereto), Casa Format – Igor Macchia (Orbassano), St. Hubertus – Norbert Niederkofler (San Cassiano), Caffè La Crepa – Franco Malinverno (Isola Dovarese) e Lanterna Verde – Roberto Tonola(Villa di Chiavenna).
Cuochi contemporanei e cucina sostenibile
E’ Massimo Bottura a sintetizzare la nuova mission del cuoco italiano «C’è bisogno di una cucina più sostenibile e combattere lo spreco alimentare. Il cuoco contemporaneo è chiamato ad agire e rendere visibile l’invisibile. Utilizzare il surplus alimentare per aiutare soprattutto i più bisognosi per “recuperare” dignità delle persone, del cibo e dell’anima». Gli fa eco Mariangela Susigan impegnata a far vivere l’orto «è bello vedere i clienti che prima visitano l’orto, è necessario creare consapevolezza ed immergersi in una vera experience».