A Marcellano il Natale si sente nell’aria, tra le luci, i profumi e i volti della gente. Qui, dove ogni pietra racconta una storia antica, il Natale non si celebra soltanto: si respira, si ascolta, si attraversa. Il borgo ad appena venti minuti di auto da Perugia, costruito sui resti di un castello medievale di cui mantiene lo spirito così arroccato a dominare la piccola valle, 390 metri sul livello del mare e poche decine di abitanti, nei giorni delle Feste si trasforma in una piccola Betlemme. Il 26 e 28 dicembre, e poi l’1, 4 e 6 gennaio, le vie e le piazzette di questo angolo incantato dell’Umbria diventano il palcoscenico di uno dei Presepi Viventi più suggestivi d’Italia, pronto ad accogliere i visitatori dalle 17.45 in poi in un viaggio di fede, tradizione e magia.

Camminando tra le stradine illuminate da fiaccole e torce, il pubblico si ritroverà immerso in una Palestina di duemila anni fa, tra botteghe e mestieri antichi, mercanti, artigiani e suoni che rievocano la vita di un tempo. Oltre cento figuranti che danno vita a più di trenta scene: dal carcere alla sinagoga, dal fabbro al vasaio, dal frantoio al forno. Tutto prende vita in un crescendo di emozioni e di attesa, fino al momento più toccante: l’arrivo di Maria e Giuseppe, che, accompagnati da un asino, cercano riparo per la notte e trovano rifugio in una grotta fuori le mura, dove finalmente nasce Gesù.
Già dalle 15.30 il borgo si riempie di profumi e colori: le donne animano i mercatini con frutta, formaggi e pesce; il tintinnare del ferro sull’incudine riecheggia nell’aria; le taverne e i forni attraggono con le loro fragranze chi arriva da lontano. Ogni angolo si accende di vita, ogni gesto è curato con passione. Poi, come per incanto, la frenesia si ferma: il silenzio accompagna la cometa che solca il cielo, guidando i Re Magi verso la capanna dove un bue e un asino riscaldano il Bambino.
Dal 1984, anno della sua nascita, il Presepe Vivente di Marcellano è diventato un appuntamento imperdibile del Natale umbro. In oltre trent’anni, ha incantato più di un milione di visitatori, regalando emozioni autentiche e un’atmosfera capace di scaldare i cuori di grandi e piccoli.
L’evento è anche un’occasione perfetta per scoprire uno dei borghi più affascinanti della regione: le sue origini risalgono al 1200, e custodisce tesori d’arte e spiritualità come la Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea, che conserva opere di Andrea Polinori, tra cui una splendida Sacra Famiglia con San Giovanni Evangelista e San Francesco d’Assisi. Meritano una visita anche la chiesa della Madonna del Ponte, la chiesa romanica di Sant’Angelo di Sconcolo, quella di Santa Maria del Fico e l’oratorio di Santa Maria della Neve.
