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Maniago, tra industria, cicloturismo e prelibatezze gastronomiche

Maniago è un comune a misura di ciclista e cicloturista, con tipicità gastronomiche uniche, nonché capitale italiana della coltelleria e prima al mondo nella realizzazione di coltelli sportivi.

La ciclabile Bicitalia

Nell’area dove confluiscono le valli del Cellina, Colvera e Meduna, il borgo Bandiera arancione del Touring Club Italiano in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, si trova lungo il percorso della “ciclabile Bicitalia” FVG3 che può essere raggiunta da ovest, via Polcenigo, Aviano e Montereale Valcellina, oppure da est passando per Gemona e Pinzano al Tagliamento. A Gemona la FVG3 incrocia la Ciclovia Alpeadria e può dunque convogliare i cicloturisti provenienti da nord (Austria).In tutto sono 12 i km d’itinerari Bicitalia su ciclabile protetta e separata dal traffico motorizzato: si tratta della ciclabile pedemontana FVG3, percorribile a piedi o in bicicletta e battuta ogni anno dai ciclisti di ogni età del territorio e da turisti provenienti soprattutto dal nord dell’Europa. Ben s’integra con i percorsi ciclabili urbani che permettono di raggiungere i principali servizi e luoghi d’interesse del territorio.

Sono tuttavia in fase di realizzazione nuovi tratti a completamento, e in progettazione anche gli anelli che partendo da Maniago costruiscono dei percorsi che si addentrano nelle valli circostanti (Val Cellina, Val Colvera e Val Meduna).

Dopo cinque anni di chiusura in seguito a una frana è stata anche riattivata la linea ferroviaria della Pedemontana friulana.

Questo grazie a un’azione congiunta di tutti i sindaci dell’Uti, Unione territoriale intercomunale delle Valli e Dolomiti Friulane istituita dalla Regione Friuli Venezia Giulia per organizzare il territorio in modo che i sindaci possano condividere i servizi e politiche dello sviluppo per la promozione turistica.

Una leva non trascurabile dello sviluppo turistico è anche il treno storico, iniziativa alla seconda edizione promossa dalla Fondazione FS italiane con la Regione Friuli Venezia Giulia e i comuni delle valli. <<Si tratta della linea a vapore Sacile- Gemona che fa sosta ancheda noi– spiega l’assessore al Turismo Cristina Querin -; circa 16 treni l’anno, più di uno il mese. Treni tematici, fra l’altro.

A novembre le carrozze sono state addobbate da ‘Grande Guerra’, a dicembre da ‘Mercatini di Natale’. Il treno storico piace molto, tanto che i vagoni sono sempre pieni, al completo di turisti per tutto il periodo>>.

Perchè visitare il centro storico di Maniago?

Il cuore del borgo friulano è Piazza Italia (da visitare il vicino Duomo del ‘400 in stile tardo gotico friulano) che affaccia sull’altura Jouf (1224 metri), piena di percorsi per la bike e il trekking.

Non di meno a Maniago c’è un centro sportivo di primo livello, con campi di tennis, rugby, volley, tiro con l’arco e anche una piscina coperta per la riabilitazione motoria.

I piatti di Maniago

Sul versante gastronomico spicca un prodotto Igp unico, della Val Cellina e Val Meduna, Presidio Slow Food: la Pitina, salume tipico a forma di polpetta che non è insaccato, ma ha una crosta di protezione da farina di granoturco con una stagionatura naturale di 50 giorni. <<E’ una lavorazione caratteristica che risale al 1800>> spiega Alessandro Antonini, 59 anni, di cui trenta trascorsi alla macelleria Antonini Noè, l’unica in paese che tramanda l’antica lavorazione. <<Ce l’hanno insegnato i celti nel 1400 – aggiunge l’esperto– perché era una tipica affumicatura loro, che aiuta la conservazione. La Pitina è fatta con capra, pecora, selvaggina ungulata di stagione, e comunque di sola carne fresca. Non usiamo il cinghiale, perché non era una nostra bestia>>.

Di fronte al suo negozio, il ristorante Casasola dei due coniugi romeni Enache Marian e Florina, propone questo prodotto tipico di Maniago nei loro piatti. Altra specialità del borgo friulano è il Barba Nane, antenato del salame ungherese esportato nella parte est dell’Impero Austroungarico nel 1850. Delizioso.

a cura di Alessandro Luongo

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