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Mani in Pasta inaugura la sua terza pizzeria esclusiva a Milano

Mani in Pasta (pizza naturale di qualità superiore, recita l’headline sul sito internet: www.pizzamaninpasta.it ) ha aperto il suo terzo punto lo scorso 22 gennaio in viale Monza 258 a Milano, il più bello ed esclusivo dei tre, al posto di una filiale del Monte dei Paschi di Siena, su un’area di 500 metri quadri e altrettanti esterni, con possibilità di realizzare un dehor e un parcheggio invece già riservato ai suoi ospiti.

“E la quarta pizzeria – ristorante sarà aperta il prossimo anno in zona Romana” annunciano già i due titolari e soci Andrea Villani e Redi Shjaku, 34 anni, –  che intanto vola a Londra per sondare l’apertura di Mani in Pasta oltre la Manica – di origine albanese, cresciuto a Vicenza e trasferitosi a Milano all’età di 18 anni. Un giovane imprenditore di successo, venuto dalla gavetta, che non aveva alcuna esperienza di ristorazione ma che ha lanciato un format ristorativo sempre più apprezzato da un pubblico il più trasversale possibile.

Mani in Pasta nasce come sperimentazione nel 2014, in fondo a via Padova, piccolo spazio con 16 coperti. La pizza è prodotta con un impasto di lievito madre (3 farine e 72 ore di lievitazione), e dopo un anno anche con acqua di mare e 7 cereali (36 ore di lievitazione). E’ proprio l’impasto che fa la differenza; e le farine, soprattutto, di alta qualità, macinate a pietra nel Molino Quaglia, in provincia di Padova, uno dei più all’avanguardia d’Europa.

Insomma, un tentativo che  porta a un “ritmo” di 200 pizze sfornate ogni giorno in soli 40 metri quadrati. Il 6 dicembre 2016 arriva il secondo Mani in Pasta (il logo raffigura proprio una mano aperta) in via Carlo Pisacane 47, con arredo in stile industrial, 40 coperti ben distribuiti in una sola sala e pizze anche d’asporto.

Non solo, la formula che ha colpito all’inizio è stata la possibilità di personalizzarle completamente partendo dalla sola base. Ogni ingrediente aggiunto costava 1 euro e per ordinare in base alle proprie scelte si coloravano dei pallini evidenziati su un foglietto. Ma ora non è più così nel nuovo locale. “Crea la tua pizza è possibile solo in via Pisacane – precisa Andrea Villani, l’altro socio – perché le dimensioni di viale Monza (oltre 200 coperti) non permettono di esaudire altrettante richieste diverse”.

Il menu offre un’ampia scelta di pizze tradizionali e gourmet, e anche lo gnocco fritto con salumi, hamburger e cotoletta gigante alla milanese. Nel neonato Mani in Pasta di viale Monza 258,  all’ingresso sulla destra c’è un’area lounge per l’aperitivo o per bere qualcosa anche dopo cena. In evidenza il banco bar vintage realizzato in collaborazione con il birrificio Milano. Quattro sale con ambientazioni e tonalità diverse. In due di esse, dal loro smartphone Redi e Andrea possono controllare e variare  le luci nelle diverse sfumature di colori. Il posto ideale per gli amici, dunque, ma anche per la coppia, i giovani e i più grandi; e persino i single che vogliono bere un buon cocktail o una gustosa birra artigianale nell’area informale all’ingresso, appunto.

L’arredo è industrial chic, studiato direttamente da Redi, perché il giovane imprenditore di successo ha sempre avuto la passione per il design. Lui e il suo socio hanno formato la squadra giusta e avuto la giusta intuizione: “proporre una pizza digeribile in un locale gradevole, confortevole, accogliente, dal design innovativo”.

Lo stesso Redi, fra l’altro, ha lanciato lo scorso febbraio Milano Fit Oropa al quartiere NoLo, in zona Nord-Est a Milano, un Fitness department unico in Italia e  ispirato ai top club di New York, dove forza e potenza sposano gli ambienti urban street. E ha scelto il distretto più multietnico della città, abitato e frequentato da giovani creativi, galleristi, designer e musicisti. Si tratta di una “palestra – non palestra” ricavata da un ex garage dall’alto soffitto. Arredata con materiali d’epoca, e di recupero, salotti e poltrone, e luci di scena per sentirsi protagonisti in un ambiente che non ha nulla di strutturato. In tutto 2000 metri quadri distribuiti su due livelli più uno inferiore dedicato ai corsi. Al piano inferiore sono anche gli spogliatoi. In quelli maschili si trovano due eleganti poltrone belle epoque; mentre dall’altra parte le donne hanno persino un soggiorno a disposizione.

a cura di Alessandro Luongo

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