Cosa hanno in comune la vigna più antica d’Europa e colei che è famosa per essere stata la più giovane sommelier donna d’Italia? La risposta è: l’Alto Adige, o Sud Tirolo, che dir si voglia.

In questa regione, infatti, precisamente nel paesino di Prissiano, fra Merano e Bolzano, si trova la vigna che conta un’età di quasi 600 anni: sostenuta da puntelli in ausilio alla sua vetustà. Mentre a Lagundo vive Doris Moser: chioma rossa e occhi azzurrissimi per quella che è considerata lo scibile umano in fatto di vini. E una delle primissime donna in Italia ad avere al collo un tastevin.
La vite di Prissiano
Documentata per la prima volta nel 1244 da Henricus de Cazenzung – si estende, con il suo pergolato, su una superficie di circa 350 m² e in buone annate fornisce fino a 700 kg di uva. E’ un vitigno autoctono di varietà Versoaln che tradotto dalla lingua tedesca significa “discesa a corda”, termine che si riferisce, quasi sicuramente, alla tipologia di raccolta dell’uva, che avviene lungo i pendii. Il vino che se ne ricava ha, alla vista, un viraggio verde, al naso è fruttato, e in bocca si apre finemente strutturato e con leggera acidità.

La vite Versoaln cresce a Prissiano. La regione turistica Tesimo-Prissiano si trova su una delle più belle terrazze panoramiche dell’Alto Adige, la mezza montagna di Tesimo fra Merano e Bolzano. È immersa tra boschi, castagneti e frutteti e comprende le graziose località di Tesimo, Prissiano, Grissiano, Narano, Caprile, Plazzoles e Schernag. Vicoli stretti, sei castelli e fortezze, più di dodici chiese e cappelle, residenze pittoresche e antichi masi rendono il paesaggio suggestivo.

Alto Adige: oltre 20 vitigni diversi
In Alto Adige, dove il clima mediterraneo fa sentire i suoi benefici effetti, oggi la viticoltura viene praticata sui terreni più diversi, con differenti esposizioni e altitudini comprese tra 200 e 1000 metri s.l.m. Su quasi 5500 ettari vengono coltivati oltre 20 vitigni diversi, tra i quali gli autoctoni Schiava e Lagrein.
Doris Moser, Donna del Vino
A Lagundo, invece, Doris Moser è titolare del Maratscher hotel. Il suo olfatto e palato per il vino la rendono una wine hunter autorevole e di tutto rispetto, ricercata dal mondo enologico per la professionalità nel campo e per le sue innate doti. Collabora strettamente con il Merano Wine Festival, la rassegna del settore che si svolge a novembre di ogni anno, tant’è che le selezioni dei vini partecipanti avvengono anche all’interno del suo albergo.
Una struttura ricettiva di una dozzina di camere che si fregia del titolo di Kultur e Design hotel, in considerazione del fatto che sono presenti, come arredi e complementi, delle autentiche icone contemporanee di nomi prestigiosi fra architetti e designer internazionali.

Nel piccolo albergo di Doris si riceve una ospitalità calda e familiare, raffinata e curata fin nei minimi dettagli. Un’accoglienza alla reception sempre con la presenza fiori deliziosi, rose in primis, oppure, su richiesta una coppa di champagne da degustare in tutto il suo perlage sulla spettacolare terrazza panoramica o nel lussureggiante giardino.

Le camere del Maratscher sono decorate una diversa dall’altra da artisti del posto, con dipinti ad acquarello e poesie di Rilke che corrono lungo pareti e soffitto. Si aprono e chiudono con chiavi d’argento incise a mano e souvenir a scelta, fra tipicità regionali e originali taccuini, sono disponibili da acquistare se si vuole portare a casa un ricordo di questa esperienza.
La prima colazione del Maratscher è degna di nota e merita un plauso perché è forse fra le migliori di tutto il territorio di Merano, per l’alta qualità dei prodotti presenti sul desco.

Ottimo muesli croccante passato al forno da Doris stessa, yogurt cremosi anche in versione light, formaggi presidio Slow Food e appetitosi salumi, pane di varia tipologia, the a scelta fra le migliori essenze di alta gamma, acque detossinanti miscelate al momento e dolci fatti in casa.

Un tripudio di sapori e colori che si fondono con l’incantevole vista sull’intera conca di Merano.
