Fino al 12 gennaio 2025, Torino si trasforma una volta in una straordinaria galleria d’arte a cielo aperto, dove le installazioni luminose dialogano con l’architettura storica della città, creando un percorso espositivo unico nel suo genere
Nata nel 1998, Luci d’Artista ha rappresentato una svolta nel modo di concepire l’arte pubblica in Italia. L’idea originale era tanto semplice quanto rivoluzionaria: trasformare le tradizionali luminarie natalizie in vere e proprie opere d’arte contemporanea. Questa intuizione si è rivelata fondamentale nel processo di ridefinizione dell’identità di Torino come Città del Contemporaneo, in un momento storico in cui la città cercava nuove strade dopo la sua fase industriale. Nel corso degli anni, la manifestazione si è evoluta da evento stagionale a vera e propria istituzione culturale permanente. Opere come “Il volo dei numeri” di Mario Merz sulla Mole Antonelliana (riproposta quest’anno dopo un attento restauro) sono così diventate, negli anni simbolo stesso della città.
Le novità del 2024
L’edizione 2024 si arricchisce di due nuove installazioni luminose che testimoniano l’ambizione internazionale del progetto. “Scia’Mano” di Luigi Ontani, maestro indiscusso dell’arte italiana contemporanea, esplora la dimensione magica e letteraria di Torino attraverso la figura dello sciamano. L’opera si inserisce perfettamente nella tradizione esoterica della città, creando un ponte tra passato e presente.
La seconda nuova installazione, “VR Man” di Andreas Angelidakis, realizzata in collaborazione con Torino 2025 FISU Games Winter, rappresenta un dialogo innovativo tra l’iconografia classica greco-romana e la contemporaneità. L’opera riflette sul rapporto tra pratica atletica e elevazione spirituale, temi centrali nella cultura classica che trovano nuova vita nel contesto urbano contemporaneo.
Luminarie sì, ma sostenibili
Un aspetto fondamentale dell’edizione 2024 è l’impegno verso la sostenibilità ambientale. In collaborazione con il Gruppo Iren, le installazioni vengono costantemente aggiornate con tecnologie a basso impatto ecologico. Questo processo di innovazione tecnologica si accompagna a un delicato lavoro di restauro e conservazione delle opere storiche della collezione.
L’Impatto sulla città
Luci d’Artista ha profondamente influenzato il modo in cui Torino viene percepita sia dai suoi abitanti che dai visitatori. Le installazioni luminose non sono semplici decorazioni, ma vere e proprie opere d’arte che trasformano lo spazio urbano, creando nuovi punti di vista sulla città e sui suoi monumenti storici.
Il successo dell’iniziativa ha ispirato progetti simili in altre città italiane e straniere, confermando il ruolo di Torino come laboratorio di innovazione culturale. La manifestazione ha dimostrato come l’arte contemporanea possa essere uno strumento efficace di rigenerazione urbana e di creazione di identità culturale.
La manifestazione, inoltre, si inserisce in un momento particolarmente significativo per Torino, che si prepara ad ospitare i Giochi Mondiali Universitari invernali del 2025.
Un dolce giro in centro
Un tour gastronomico a Torino non può prescindere da alcune tappe fondamentali. Iniziamo dal bicerin, una bevanda calda a base di caffè, cioccolato e crema di latte, inventata proprio a Torino. Il luogo ideale per gustarlo è il Caffè Al Bicerin, storico locale situato in Piazza della Consolata.
Per chi ama i dolci a base di nocciole, un must è il gianduiotto, una piccola tavoletta di cioccolato fondente con nocciole Piemonte IGP, ma anche i baci di dama e i marrons glacés. Per assaggiare queste delizie, vi consigliamo di fare un giro tra le botteghe storiche del centro, come Pasticceria Venier, Pasticceria Orsucci 1947 o l’immancabile Farmacia del Cambio, per altro mecca per gli amanti dei lievitati più all’avanguardia: se volete provarla per colazione preparatevi a pazientare in fila!