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Livigno: l’arte di vivere nel Piccolo Tibet d’Italia

A 1.816 metri d’altitudine, nel cuore dell’Alta Valtellina, Livigno si presenta come un museo a cielo aperto dove l’arte si fonde con il paesaggio alpino e la tradizione gastronomica racconta storie di montagna. Conosciuta come il Piccolo Tibet d’Europa, non è solo una meta per gli amanti degli sport invernali, ma un vero e proprio scrigno di tesori artistici e gastronomici

Livigno sentiero d'arte

L’arte che respira tra le montagne

Nel silenzio dei sentieri di montagna, l’arte a Livigno si manifesta in forme sorprendentemente variegate. La tradizione artistica qui non dimentica le sue radici, ma si proietta costantemente verso il futuro, creando un dialogo continuo tra passato e presente. Il paese conserva gelosamente le sue espressioni artistiche tradizionali, dalla musica ai balli popolari mentre abbraccia con entusiasmo l’arte contemporanea.

Figura centrale di questa evoluzione artistica è Vania Cusini, artista eclettica che trasforma elementi naturali come legno, neve, ferro e fieno in opere d’arte uniche. Il suo Atelier d’Arte, situato nel centro del paese, non è solo un luogo espositivo ma uno spazio dove i visitatori possono sperimentare in prima persona l’arte dell’intaglio del legno.

Un intereccio di arte e paesaggio

L’espressione più suggestiva di questo connubio tra natura e creatività è però Il Sentiero d’Arte, nato dal Simposio Internazionale Wood’n’Art. Un percorso che si snoda attorno a Livigno, dove più di 40 opere lignee si integrano perfettamente con il paesaggio circostante, creando una galleria d’arte naturale che cambia volto con il mutare delle stagioni.

Per gli amanti delle forme d’arte più moderne, il progetto Livigno Alp Colors promosso dal G.O.L. (Gruppo Olimpico Livignasco) porta in città la street art. Murales colorati, realizzati sotto la guida dell’artista milanese Luca Rancy, raccontano i valori olimpici in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, trasformando il paese in un vibrante museo di arte urbana.

Vivere nella natura con ogni clima

Ma oltre all’arte, il Piccolo Tibet si conferma una volta come la meta ideale per chi cerca un’esperienza a 360 gradi, tra sport, natura e relax. Con l’arrivo delle prime nevi, la località valtellinese si trasforma in una vera e propria palestra a cielo aperto, con 115 km di piste da sci, snowpark di livello internazionale e numerose altre attività invernali come heliski e fondo. E se la neve dovesse scarseggiare, Livigno comunque non smette certo di sorprendere: sentieri escursionistici, itinerari per mountain bike e tre bike park, raggiungibili comodamente con gli impianti di risalita, offrono infinite possibilità per gli appassionati di outdoor.

Forme di Casera messe a stagionare

I sapori autentici della montagna

Dopo un’immersione nell’arte, Livigno sa conquistare anche attraverso la sua tradizione gastronomica. La cucina livignasca rispecchia l’essenza del territorio, con piatti sostanziosi che raccontano la vita in montagna.

I Pizzoccheri della Valtellina qui assumono un carattere ancora più alpino, preparati secondo l’antica ricetta con farina di grano saraceno, patate, verze e formaggio locale. Ma è nei piatti della tradizione più autentica che si scopre il vero carattere di Livigno.

Le Manfrigole, pasta fresca preparata con farina di grano saraceno e condita con burro, formaggio e verze, sono un primo piatto che racchiude tutti i sapori della tradizione.

Anche gli Sciatt, nome che in dialetto significa “rospo” per la forma tondeggiante, sono un must della cucina locale: piccole frittelle di grano saraceno ripiene di formaggio Casera DOP, servite su un letto di insalata croccante. Rappresentano l’antipasto perfetto per iniziare un viaggio nei sapori della montagna.

Mentre per i secondi, il Violino di Capra, prosciutto ricavato dalla spalla della capra e chiamato così per il modo in cui viene tagliato, rappresenta un’eccellenza gastronomica locale.

Non può mancare il Taroz, un contorno sostanzioso preparato con patate schiacciate, fagiolini, formaggio e burro, perfetto accompagnamento per i piatti di carne.

E per concludere il pasto, il Bisciola, un pane dolce arricchito con frutta secca, uvetta e fichi, rappresenta la perfetta conclusione di questo viaggio gastronomico.

La visita a Livigno diventa così un’esperienza completa, dove arte e gastronomia si fondono in un unico racconto di montagna, tradizione e innovazione. Un viaggio sensoriale che permette di scoprire come questa località sappia preservare le sue radici mentre si proietta con coraggio verso il futuro, in un equilibrio perfetto tra passato e presente.

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