Come produrre in casa il lievito madre, nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus. La quarantena forzata ci ha fatto riscoprire, per necessità o per passatempo, le doti culinarie nascoste in ognuno di noi. Ci viene segnalato da più parti che il lievito (soprattutto quello di birra), “prezioso” ingrediente per tante ricette per fare in casa pane, pizza, calzoni, focacce e via dicendo, è quasi del tutto sparito dagli scaffali. Sarà vero? Niente paura quindi. Seguiamo il suggerimento della nostra amica giornalista Lucia Cuffaro ( la potremo seguire ogni domenica su UnoMattina in Famiglia dove tiene una rubrica dedicata all’Autoproduzione) e che ci guida in semplici passaggi per autoprodurlo.
La pasta madre o il lievito madre
Per essere autosufficienti a vita c’è una passione tutta italiana sempre più diffusa: la pasta madre. Negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi giorni, sulla scia di una maggiore attenzione alla riscoperta di prodotti naturali, ha conosciuto un nuovo boom.
La pasta madre contiene batteri e lieviti che permettono una lievitazione lenta, rendendo il cibo digeribile e sano. Sono presenti saccaromiceti e lactobacilli, che trasformano lo zucchero acidificando il composto (per questo fa bene, per migliorare la flora batterica). Per autoprodurla in casa basta seguire questi semplici passaggi.
Come fare il lievito madre in casa
Occorrente preparare: 1 tazza di farina biologica, 1 tazzina di acqua, 1 cucchiaino di miele bio, ciotola, canovaccio.
Misceliamo 1 tazza di farina biologica, circa quindi 200 grammi (per facilitare il processo meglio di tipo semintegrale come 1-2 oppure una 0, non troppo integrale quindi), con una tazzina di acqua o poco più (in base a quanto la farina ne assorbe). Aggiungiamo una sostanza dolce, un cucchiaino di miele bio, che serve a dare una mano nel far partire la fermentazione, in quanto composto da zuccheri semplici più facilmente “attaccabili” dai microorganismi.
Si impasta per bene e si lascia riposare in una ciotola coperta da un panno a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25 gradi) per 48 ore. Trascorso il tempo, vanno prelevati 200 g del composto precedente, e impastati gli stessi ingredienti (1 tazza di farina, una tazzina di acqua). Come nel passaggio precedente, bisogna poi coprire e far riposare per altre 48 ore. La parte dell’impasto che non ci serve la possiamo usare per fare una piadina.
L’azione di rinfresco
Questa procedura di rinfresco va ripetuta per almeno 2 settimane, finché l’impasto non sarà in grado di raddoppiare il suo volume in circa 4 h. Terminato questo processo, la pasta madre è pronta a essere utilizzata per produrre un gustoso pane, la pizza e anche i dolci. A vita avremo questo agente lievitante particolarmente salutare.
Se ne conserva una pallina da 100 g in un barattolo di vetro con il tappo appoggiato sopra, in frigo. Entro 7/10 giorni dovremo rifare pane o pizza prima che si secchi troppo e quando lo facciamo ne togliamo sempre una pallina da rimettere in frigo per la prossima lievitazione. Si può congelare in freezer in un barattolo chiuso.
a cura di Lucia Cuffaro