Scopri i Viaggi del Gusto

“La quinta stagione” e la passione delle chef stellate

La primavera è Caterina, che mette a dimora nel campo le piante di Topepo Piccante e nei piatti i profumi del mare, e sceglie le materie prime seguendo le stagioni. «Le donne» dice «entrano in cucina in punta di piedi e invece devono imparare a farlo con tutta la forza del loro talento e delle loro capacità». Martina è l’estate che sa di capperi; ama le stagioni, perché «le stagioni sono attesa». Valeria è l’autunno, e scrive le sue ricette a mano, disegna i piatti così come li immagina, impasta con forza e con dolcezza, si porta addosso l’eredità di una cucina contadina dove tutto quello che c’era non era poi così tanto, e andava centellinato; conserva la memoria delle code d’agnello cotte in tegame con i fagioli, «non c’è distinzione» è certa «tra uno chef uomo e una chef donna, ma la donna che non deve avere timori nel guidare una brigata». È al confine l’inverno di Antonia, che inventa sull’argine del fiume la sua cucina di territorio: «Il territorio interiore, che muta nel tempo, e quello esterno» di boschi, di prati, di ortiche, di erbe. Sorride: «Il lavoro dà libertà». E poi c’è la quinta stagione, quella di Cristina: per lei, «la parola impossibile non esiste».

Cinque donne, cinque chef stellate: le racconta in un docufilm il regista Giuseppe Carrieri. “La quinta stagione”, nato da un’idea di Paola Valeria Jovinelli e prodotto da Fondazione Arte del Convivio con IULMovie LAB, è stato presentato nella sezione Confronti delle Giornate degli Autori nell’ambito dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia. È disponibile per il pubblico sul canale mymovies, tramite iscrizione per due settimane: https://www.mymovies.it/one/movie/18453-la-quinta-stagione/.

Le protagoniste sono cinque cuoche che, da contesti e generazioni differenti, hanno inciso profondamente sul panorama gastronomico italiano. Caterina Ceraudo, una stella Michelin al ristorante Dattilo di Strongoli, lavora nella tenuta agricola di famiglia, in una relazione costante con il paesaggio calabrese. Martina Caruso, una stella Michelin al Signum di Salina, ha costruito la propria identità sull’isola in cui è nata, trasformando un luogo remoto in un punto di riferimento. Valeria Piccini, due stelle Michelin Da Caino a Montemerano, incarna la Toscana più autentica, quella fatta di radici contadine, sapori netti e gesti tramandati con pudore. Antonia Klugmann, una stella Michelin a L’Argine a Vencò, ha scelto di lavorare al confine, in uno spazio dove la natura e la riflessione si influenzano a vicenda. Cristina Bowerman, una stella Michelin a Glass Hostaria di Roma, ha costruito il proprio percorso nel cuore di Trastevere, con uno sguardo aperto e multiculturale.

La voce narrante è di Isabella Ragonese, l’elegantissima direzione della fotografia porta la firma di Francesca Trovato.

Il film non mostra la pratica in cucina, ma tutto ciò che la precede e la attraversa: le parole, i vuoti, le pause. Ogni protagonista viene filmata nel proprio ambiente quotidiano – una casa, un giardino, una strada – senza filtri o impostazioni. È un viaggio in Italia, da sud a nord, ed è un viaggio nell’universo femminile; è arte pura che trasforma la materia prima in capolavori che prima di sedurre il palato saziano lo sguardo. «La quinta stagione» dice il regista Carrieri «è un sentimento del fare e del sentire, che unisce creatività e libertà».  Un piccolo gioiello di cinema che ci mostra dove nascono le stelle: nascono dal talento, dalla passione, dalla fatica e anche dalla gioia del fare, e possono essere – anzi, sono, e senza timori – donne. 

COSA NE PENSI?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine!

Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine! Intraprendi il viaggio del gusto e resta sempre aggiornato sulle ultime novità, approfondimenti e tendenze!