Nel cuore della Lombardia, Cremona non è solo la città dei violini e del torrone, ma anche la patria di una prelibatezza che affonda le sue radici nel Medioevo: la Mostarda. Questo prodotto tipico, che unisce in un delicato equilibrio il dolce della frutta e il piccante della senape, viene celebrat
a ogni anno con un Festival imperdibile

Ambasciatrice del gusto cremonese
La storia della Mostarda di Cremona è affascinante quanto il suo sapore. Le prime testimonianze risalgono al Medioevo, quando era conosciuta come mustum ardens, una preparazione che permetteva di conservare la frutta durante l’inverno. Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta, differenziandosi da regione a regione, ma mantenendo a Cremona quel perfetto equilibrio tra dolcezza e piccantezza che la rende unica.
Durante il Rinascimento, la Mostarda di Cremona divenne un vero e proprio cibo diplomatico, offerto in dono alle autorità straniere in visita alla città. Questo ruolo di ambasciatrice del gusto cremonese non si è mai esaurito: ancora oggi, la Mostarda continua a conquistare palati in tutto il mondo, ispirando scrittori e artisti con i suoi colori vivaci e i suoi sapori intensi.
Il Festival: un viaggio tra i sapori
Per celebrare questo prodotto storico, ogni anno Cremona ospita il Festival della Mostarda, giunto quest’anno alla sua decima edizione, in scena fino al 17 novembre (dal 9 al 17 novembre in concomitanza con la Festa del Torrone). Il tema di quest’anno, Contaminazioni di gusti: viaggio della Mostarda di Cremona nei profumi del mondo, promette di esplorare come questa specialità locale possa dialogare con i sapori globali, creando un ponte tra tradizione e innovazione.

Alla scoperta di Cremona: itinerari per tutti i gusti
Il Festival non si limita a celebrare la Mostarda, ma offre un’occasione unica per scoprire Cremona e il suo territorio. Gli organizzatori hanno predisposto una serie di itinerari turistici che permettono ai visitatori di immergersi nella ricca storia della città, dalle terre dei Visconti a quelle degli Sforza, passando per i Gonzaga. Questi percorsi toccano luoghi emblematici come il Castello Visconteo di Pandino, le nobili residenze del centro storico di Cremona e i pittoreschi borghi della campagna circostante.
Per gli amanti dell’arte e della musica, il Festival propone visite guidate che ripercorrono i secoli della storia cremonese attraverso i suoi principali monumenti, dalle maestose piazze medievali alle botteghe dei liutai. Non mancano itinerari dedicati alla pittura tra Cinque e Settecento, con la possibilità di accedere a musei e dimore storiche solitamente chiuse al pubblico.
Gli appassionati di cicloturismo troveranno pane per i loro denti con escursioni che si snodano lungo il Po e il Naviglio Civico, offrendo l’opportunità di scoprire la bellezza naturale del territorio e le sue architetture rurali. Questi percorsi, che variano dai 35 ai 55 chilometri, includono visite a cascine storiche, ville e parchi romantici, con pause golose per assaporare i prodotti locali.
Il Festival della Mostarda di Cremona si configura così non solo come una celebrazione gastronomica, ma come un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, che permette di apprezzare la ricchezza culturale, storica e paesaggistica di Cremona e dei suoi dintorni. Un’occasione imperdibile per riscoprire un prodotto che, come pochi altri, sa raccontare l’identità di un territorio e la sua capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedele alle proprie radici.