Si estende sul crinale tra l’Emilia e la Romagna, terra di motori, ceramica e buona cucina. Non a caso, infatti, per la massiccia presenza di cantine e trattorie, l’hanno denominata la Food Valley.
E’ il territorio imolese-faentino, quello attraversato dalla Via Emilia, collocato in posizione equidistante tra Bologna e Rimini.
TERME CURATIVE E SPA BRANDIZZATE
Castel San Pietro Terme deve il suo nome per la presenza del grande stabilimento termale la cui origine delle cure risale addirittura al 1337, ancorché il primo stabilimento termale sorse nel 1870.
L’efficacia delle cure termali di questo centro è conosciuta e apprezzata e ad esse si accede anche in convenzione con il servizio sanitario nazionale, tanto che è diventato un vero e proprio polo della salute e del benessere.
Le Terme di Castel San Pietro https://www.termedicastelsanpietro.it sono state recentemente rinnovate (con riapertura lo scorso 19 marzo 2018) dopo un intenso lavoro di ristrutturazione che ne ha cambiato il look ma soprattutto con intensificazione degli ambienti (sono state ricavate ben 100 nuove postazioni) dedicati alle cure inalatorie che forniscono i migliori benefici delle acque sulfuree e salsobromoiodiche.
CITTA’ DEL BUON VIVERE
Castel San Pietro Terme appartiene al movimento delle Città Slow, la Rete Internazionale delle città del buon vivere: un titolo più che meritato per il ventaglio di offerte che propone in tal senso, a cominciare dall’enogastronomia e dalle cantine in particolare.
Ci sono cantine recenti, come Fratta Minore, che si distingue per la produzione di uno spumante metodo classico extra brut, il Dama Bianca, che sosta sui lieviti per 30 mesi, fatto con uve Grechetto e Manzoni Bianco, vendemmia manuale in cassetta, pressatura soffice e vinificazione a bassa temperatura controllata. http://www.lafrattaminore.com/it/cantina/
Castel San Pietro Terme, insomma, è un Comune dove si concentrano importanti cantine, fra cui la storica Umberto Cesari che ha dedicato alla sua terra e al vitigno Sangiovese in particolare tutta la sua passione, fondando l’azienda vinicola che negli anni si è importa come uno dei pochi produttori romagnoli capaci di coniugare numeri e qualità anche con Albana, Pignoletto e Trebbiano. I vigneti di Umberto Cesari si estendono per 175 ettari tra la via Emilia e i Calanchi Azzurri, in totale 690 chilometri di filari, 10 varietà di uve coltivate e 38 fra medaglie e premi vinti. http://www.umbertocesari.it/it/
La cantina ha 2500 mq dedicati a bottaia per l’affinamento in barrique e tonneaux. Ogni anno il 5% del fatturato è reinvestito in ricerca e sviluppo e da due decenni l’azienda collabora con la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna per la selezione dei cloni, il miglioramento delle tecniche di allevamento e di diradamento in vigna.
Un’altra cantina importante, non fosse altro che per i numeri di export da capogiro, è la Luigi Sgarzi, in attività dal 1933 con “selezioni di famiglia” in quanto i nomi in etichetta fanno riferimento a membri del nucleo familiare; ha inoltre vini premiati a importanti concorsi, ma soprattutto detiene la particolarità di essersi specializzata nei vini non alcolici e aromatizzati, vini in cartone tetrabrik e lattina, destinati al mercato estero con un nome molto attraente e immediatamente memorizzabile: “Ciao”. http://www.cantinesgarzi.com
CON MOLTE ECCELLENZE
Terra di prodotti tipici, si diceva, come lo Squacquerone di Romagna Dop e la mousse di latte che sono il fiore all’occhiello del Caseificio di Roberto Comellini, che produce ottimi formaggi avendo attenzione fin dalla scelta del foraggio per l’alimentazione del bestiame (solo erba medica tritata miscelata con orzo ) per conferire al latte – e di conseguenza ai formaggi – un delicato aroma. Il Caseificio Comellini ha ottenuto la certificazione IFS per gli elevati standard di sicurezza e qualità che vengono rispettati in tutte le fasi produttive e negli ambienti di lavoro fino alla commercializzazione finale dei prodotti.
Ai formaggi, si sa, si abbina il miele, ed in effetti questa zona è terra anche di ottimi mieli, tant’è che qui si trova l’Osservatorio Nazionale Miele, costituito nel 1988 per dare supporto nel settore apistico in particolare e al mondo produttivo in generale. Nel territorio di Castel San Pietro se ne producono molti di mieli, dai noti millefiori e acacia agli stagionali monoflora. http://www.informamiele.it
Fra gli altri prodotti tipici di questo territorio va sicuramente annoverato il Savoiardo Castellano, biscotto morbidissimo, indicato con vini passiti e da meditazione, presente nei banchetti fin dal 1600.
FRA CASTELLI, ROCCHE E COLORATE CITTADINE DEI DINTORNI
A Castel San Pietro Terme si può visitare il Cassero, la più antica costruzione della città (1199). Ma volendosi spostare di qualche chilometro appena, un esempio di street art è il il borgo di Dozza, senz’altro uno dei più bei borghi d’Italia, diventata famosa per i suoi muri dipinti, dagli anni Sessanta in avanti, da oltre duecento artisti che hanno interpretato a loro modo, “dal vivo” i muri delle case nel corso di una Biennale che si tiene a settembre di tutti gli anni dispari.
DOVE LO SPORT D’ÉLITE E’ A COSTI POPOLARI
Vicinissimo alle Terme e al parco del larghetto Scardovi, c’è il Golf Club Le Fonti (18 buche – par 74 – 6480 metri, 800 soci) di proprietà comunale, diventato famoso a livello nazionale per aver disputato 5 competizioni internazionali e nel 2016 il Campionato nazionale open Professionisti. Il circolo è noto anche per le eccezionali promozioni per l’avviamento al gioco del golf a soli 99 euro (compreso il nolo gratuito di tutte le attrezzature). Ma questa realtà va fiera anche di un altro primato: nel 2016 ha ottenuto la certificazione ambientale “Impegnati nel verde” per le soluzioni adottate finalizzate al massimo risparmio idrico: un riconoscimento che ne fa un’eccellenza nel mondo golfistico nazionale. L’impianto ha annesso anche un ristorante qualificato. http://www.golfclublefonti.it