Quanto sprechiamo a tavola?
Chi più, chi meno ha la sua fetta di colpa.
A dirlo chiaro e forte è la seconda edizione della giornata della nutrizione Nutrinformarsi: lo spreco nel piatto, organizzata dal Crea Alimenti e Nutrizione. L’osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari ci dice che nel 2018 il 77% delle famiglie intervistate (su un campione di 1.142) ha buttato il cibo della settimana precedente.
Lo spreco maggiore si è riscontrato nelle famiglie monocomponenti e in quelle più giovani. I prodotti che finiscono nella pattumiera sono perlopiù frutta e verdura freschi, pane, pasta, patate, uova, i derivati del latte per circa 370g a settimana. Un dato che purtroppo si allinea con quelli europei di Olanda, Germania e Spagna.
Lo spreco alimentare nella ristorazione
Detto ciò il problema, in scala più grande, si verifica anche nei ristoranti dove purtroppo i chili di cibo buttati aumentano a dismisura. Un fenomeno che negli anni si è tentato di arginare collaborando con associazioni di volontariato, tentando di salvare il salvabile. Poi, negli ultimi anni, dall’America, è arrivata la doggy bag, ovvero quel che rimane nel piatto al ristorante, lo si fa impacchettare per portarlo a casa. Un’usanza che per alcuni crea ancora vergogna, per altri è diventato un modo di manifestare il proprio “senso civico”.
Nel 2014 la catena del Pesce Azzurro, nata a Fano, ha vinto il premio “Riduzione dello spreco alimentare” grazie alla campagna (tutt’ora attiva) “Fatti gli avanzi tuoi”, mirata alla distribuzione di doggy bag, allo spinaggio delle bevande e alla sostituzione di piatti, posate e bicchieri in plastica con altri materiali biodegradabili.
Da poco, invece, a Riva Ligure, sono state distribuite nella scuola primaria e secondaria oltre 250 sacchetti “salva merenda”, che servono per portare a casa prodotti non deperibili che sono avanzati durante il pranzo scolastico. Nient’altro che una doggy bag scolastica.
Nella battaglia contro lo spreco si è mosso anche Vico Equense con “E’ buono anche domani” promosso dall’associazione Cibele, da Acove e da Pizza a Vico. Recuperare gli alimenti non utilizzati: questo è l’obiettivo del progetto che favorisce il recupero delle eccedenze di cibo.
In tutta Italia ha avuto un gran successo “Il rimpiattino”, la doggy bag che permette di portare a casa il cibo e le bevande ordinate ma non consumate a tavola. I dati la dicono lunga: in un anno sono stati consegnati 35mila contenitori in 875 ristoranti di 22 città.
L’iniziativa è nata dalla Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi in collaborazione con Comieco, Consorzio per il riciclo e il recupero di carta e cartone, che hanno presentato i risultati del primo anno di sperimentazione in occasione di Host, la principale fiera internazionale dell’ospitalità e del fuoricasa.
Per combattere lo spreco iniziamo noi stessi ad avere buone abitudini. Quali? Intanto ricordiamoci di stilare una lista della spesa pensata, con molta attenzione alle scadenze che ci portiamo a casa; preferire sempre alimenti sfusi e liquidi alla spina; il cibo avanzato è buono anche il giorno dopo, basta solo reinventarlo e metterlo in forno; inoltre è buona regola congelare e scongelare solo ciò che si mangia davvero. E poi, non da ultimo, comprare sempre e solo quello che ci serve davvero.
Credit Pic: Ansa, nonsprecare e pixabay)
Marzia Caserio