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La dieta della felicità esiste!

  Avete presente il senso di appagamento, di gioia, che si prova quando, dopo un periodo di disoccupazione, si torna al lavoro? Ecco, pare sia quella la sensazione alla quale è possibile aspirare aggiungendo 3 porzioni di frutta e verdura in più alle 5 consigliate di solito. Parola di esperti    Mangiare frutta e verdura fa bene alla salute? Sì, ma anche all’umore. Questa è l’ultima scoperta fatta sulla buona alimentazione. L’Università inglese di Warwick, alleandosi con l’Università di Queensland in Australia, ha controllato nel tempo l’alimentazione di oltre 12mila persone alla ricerca di un possibile risvolto psicologico tra i benefici derivanti dai cibi del mondo vegetale. E l’ha trovato: il buonumore aumenterebbe addirittura in rapporto al numero di porzioni di frutta e verdura mangiate. I ricercatori sono arrivati a sollecitare il consumo quotidiano di ben 8 porzioni (contro le 5 di solito raccomandate). La svolta in direzione di una condizione di benessere non avviene subito, ma è stato riscontrata in capo a due anni di regime alimentare corretto. E l’intensità della gioia “aggiunta” equivarrebbe a quella del passare dalla disoccupazione a un lavoro sicuro. La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Public Health ricorda che frutta e verdura vengono da tempo raccomandate perché si sa che aiutano nella prevenzione di varie malattie, comprese varie forme di tumore, e hanno un potere antiossidante che combatte l’invecchiamento. E uno dei ricercatori, il professor Andrew Oswald, ha osservato: «Consumare frutta e verdura stimola la nostra gioia molto più rapidamente di quanto rafforzi la nostra salute. Tanta gente perde la spinta a mangiare nel modo suggerito per il fatto che i benefici fisici, come la protezione anti-cancro, maturano solo nell’arco di decenni».  Il suo collega australiano Redzo Mujcic aggiunge: «Può darsi che i nostri risultati siano più convincenti nel far mantenere la dieta corretta nel tempo perché qui c’è in palio un “premio” psicologico, il buonumore. Un effetto che si “riscuote” molto prima dei benefici fisici». Gli studiosi di questa “gioiosa” ricerca ricordano che altri studi hanno collegato ottimismo e presenza di carotenoidi nel sangue. In attesa di ulteriori riscontri, la dottoressa Elena Dogliotti, nutrizionista della Fondazione Veronesi, così commenta l’indagine: «potrebbe essere logico pensare che il gruppo che consuma fino a 8 porzioni al giorno di frutta e verdura sia più attento alla propria salute, persone che si prendono “cura di sé”, quindi vogliono star bene. Consapevoli di avere un ruolo importante nell’ottenere il benessere fisico che si traduce anche in un benessere psicologico». 

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