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La Bike to Coast in Abruzzo vince l’Oscar del cicloturismo 2020

L’enogastronomia e la bicicletta sono due ricchezze che in Italia hanno iniziato ad avere il loro giusto valore. Pensate ad un week end in bicicletta in territori splendidi che vantano una cucina d’eccellenza. Questa è l’Italia da conoscere e gustare. Per premiare i migliori percorsi e i territori che sono riusciti a realizzare e valorizzare al meglio le vie verdi, con servizi in grado di consentirne lo sviluppo turistico, è nato l’Oscar del cicloturismo.

L’Igraw, Italian Green Road Award, nato da un’idea di Ludovica Casellati direttore di Viagginbici, vuole far conoscere al grande pubblico le realtà virtuose e spesso poco conosciute, per incrementare nel nostro paese un turismo più sostenibile. L’Abruzzo si è aggiudicato l’Oscar del cicloturismo 2020 con la sua spettacolare Bike to Coast, una ciclovia di 131 km che si snoda in gran parte sul vecchio tracciato ferroviario, affacciato al mare, che porta da Martinsicuro a San Salvo. Il premio è stato consegnato a Verona all’interno di Cosmobike, la fiera della bicicletta.


Un premio per le migliori vie verdi italiane

L’Italia nasconde angoli poco noti eppure incantevoli, spesso visitabili solo su due ruote. Le Amministrazioni stanno iniziando a investire nel cicloturismo, ma a volte non si conosce l’esistenza delle vie verdi. “L’Italian Green Road Award – spiega Ludovica Casellati – nasce dall’esigenza di valorizzare tutte le vie verdi e i percorsi ciclopedonali italiani per renderli noti al grande pubblico. Solo così potranno essere patrimonio di tutti.”

L’Oscar del Cicloturismo 2020 è stato consegnato dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dall’Ambassador del premio, Renato di Rocco,  Presidente della Federazione Ciclistica Italiana. In giuria anche Mons. Libero Andreatta, Consigliere della Fondazione FS; Antonio Barreca, direttore generale Federturismo; Paolo Coin, project manager Cosmobike; Lucia Cuffaro, presentatrice “Chi fa da sé” (Uno Mattina in Famiglia su RAI1); Antonio Dalla Venezia di FIAB; Giancarlo Feliziani, caporedattore Tg La7; Piergiorgio Giacovazzo, giornalista Tg 2; Marco Mancini, direttore La Freccia; Enrico Rondoni, vicedirettore Tg5; Guido Rubino, Cyclinside; Gianluca Santilli, Presidente Osservatorio Nazionale Bike Economy; Alessandra Schepisi, giornalista Radio 24; Maria Zezza, caporedattore RaiNews e Sebastiano Venneri, Legambiente Turismo.


L’Oscar del cicloturismo 2020, i percorsi premiati

Il primo premio assoluto dell’Oscar del cicloturismo 20202 è stato assegnato all’Abruzzo con la Bike to Coast. Una pista ciclopedonale, che si snoda per 131 km lungo la costa teatina, seguendo in parte il vecchio tracciato ferroviario, da Martinsicuro a San Salvo. Un percorso adatto a tutti, che ispira un pedalare lento e rilassato e invita a fermarsi alla scoperta di spiagge, borghi, riserve naturali, che si incontrano lungo il tragitto.

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Una sosta per fare un bagno, prendere il sole e poi ripartire, pedalare nella natura e poi concedersi una tappa golosa con un pranzo fronte mare su uno dei trabocchi che si incontrano. Tutta la ciclabile regala splendidi paesaggi specialmente nella costa dei trabocchi, il tratto da Ortona a Vasto, antiche palafitte che si allungano verso il mare, sospese a qualche metro dall’acqua. È già realizzata al 70 %, ci sono solo alcuni tratti (le gallerie) che devono essere messi in sicurezza, ma consentiranno di promuovere tutta la costa abruzzese dalla prossima stagione estiva con alcuni percorsi già collegati che portano nell’entroterra.

Il secondo premio è andato al Lazio con la Cicloturistica dei Borghi Sabini, un itinerario che valorizza un territorio poco conosciuto, ma facilmente raggiungibile in treno da Roma. Un anello di 105 km, che parte dalla stazione ferroviaria di Collevecchio attraversando undici borghi medievali della Sabina, sulla sponda destra del Tevere.

La cicloturistica vuole far scoprire un territorio ancora poco noto, ma facilmente accessibile, puntando sul grande patrimonio di storia, cultura, paesaggi e ambiente che possiede. Un’apertura a un turismo più slow, lento e attento ai dettagli e alle esperienze che tanti territori, a volte dimenticati, del nostro paese possono regalare. Il riconoscimento, ha voluto premiare la rete di impresa ovvero la collaborazione che ha visto coinvolte più amministrazioni e privati per la valorizzazione di un territorio.

Terzo premio al Gran Tour Val di Merse in Toscana: un percorso che si addentra nel cuore della Montagnola Senese, incrociando quattro valli, la Val d’Elsa, la val di Cecina, la Val di Merse. Oltre 170 km dove si incontrano piccoli comuni che obbligano a fermarsi per i tesori paesaggistici, culinari e architettonici che regalano.

Si può iniziare ad esempio dal Comune di Sovicille o Casole d’Elsa trattandosi di un itinerario ad anello. La magica atmosfera dell’Abbazia di San Galgano, il fiabesco Castello di Celsa, ma anche il Museo Etrusco di Murlo, il Passo dell’Incrociati, il borgo di Marmoraia e di Belforte, Montalcinello e il Chiostro di Torri. Soste particolari, come la visita alla piazzetta di Iesa, prima di un bagno rilassante alle Terme di Petriolo che vanta vasche naturali delle fumanti acque boracifere.


Il Premio stampa è andato al Trentino con la Ciclabile Valsugana​ che è probabilmente una delle ciclabili più belle e curate in Europa, con il suo tracciato perfettamente segnalato e che permette di far uso dell’intermodalità ovvero di prendere un treno per tornare da dove si è partiti. Un percorso che si snoda in un paesaggio vario, tra prati e frutteti, lungo corsi d’acqua, attraversando piccoli paesi, specchiandosi su laghi di montagna e seguendo il corso dei fiumi.

Il tracciato parte da Pergine Valsugana e si dirige verso il lago di Caldonazzo, ne costeggia le rive per raggiungere poi il vicino lago di Levico, famoso anche per i suoi impianti termali. Si prosegue lungo il fiume Brenta incontrando piccoli paesi di montagna, attraversando secolari castagneti, boschi e frutteti fino al caratteristico Borgo Valsugana con i suoi ponti e canali. Il percorso continua in un’area naturalistica fluviale protetta che si estende fino al confine con il Veneto, la storica via di comunicazione che portava fino a Venezia.

Menzione speciale alla Basilicata con The road of dreams. Questa si snoda tra borghi storici e calanchi e collega tre vie verdi nel cuore della Basilicata. Si percorrono vecchie strade provinciali poco trafficate, tra scenari unici ed emozionanti, dove si alternano piccoli giardini profumati di agrumi e rugosi calanchi, sculture di terra scavate dal tempo, che rendono il paesaggio lunare.

Si passa dalla riserva regionale dei Calanchi di Montalbano Jonico, con caratteristiche geologiche uniche alla Rabatana di Tursi, il primo insediamento fondato nel V secolo, fino alle Gole di Candela a Rotondella, con l’affascinante risalita dell’ex lago Candela tra salti d’acqua e rocce dalle tonalità magiche e surreali.

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