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L’arte dei liuti a Cremona

 Stretta in un panoramico abbraccio tra i fiumi Po e Adda, la bella città della bassa pianura lombarda è culla di un antichissimo “saper fare” che si tramanda ancora oggi in molteplici forme. Una storia, la sua, strettamente legata alla musica e al nome di Stradivari   Patria indiscussa del violino e della creazione di strumenti ad arco, Cremona è gelosa custode di una storico “saper fare liutario” dichiarato nel 2012 dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Questa prestigiosa tradizione si sviluppò nella cittadina lombarda intorno al XVI secolo grazie a Andrea Amati, uno dei primi maestri liutari, e proseguì con le creazioni della famiglia Guarneri del Gesù, giungendo poi al suo perfezionamento nel XVIII secolo con l’ineguagliabile genio del maestro Antonio Stradivari.Grazie all’esperienza e alle abilità manuali di competenti artigiani l’antica arte della costruzione di strumenti ad arco si tramanda ancora oggi, nelle botteghe liutarie di Cremona, tra le più ricche al mondo per numero e qualità. Qui si mantiene vivo il metodo della scuola classica cremonese: l’uso rigoroso di tecniche manuali e l’utilizzo di materiali non industriali garantiscono l’unicità del suono dello strumento finale.  Appuntamento al museoChi volesse osservare da vicino alcuni di questi raffinati pezzi unici, può recarsi al Museo del Violino di Cremona: qui sono custoditi numerosi strumenti appartenuti ai grandi maestri dell’arte liutaria. Si può ascoltare il suono di queste vere e proprie opere d’arte e scoprire la loro storia insieme a quella delle più importanti famiglie liutarie di Cremona. Per i veri appassionati poi, un appuntamento da non perdere: all’interno dello spazio espositivo museale, fino al 18 dicembre si potrà ammirare da vicino il famoso Stradivari Messia 1716, il violino mai suonato, testimonianza intatta del genio del Grande Maestro e riferimento stilistico per i liutai di tutto il mondo.  Mantenere viva la storiaAgli antichi segreti e al “saper fare” manuale della tradizione liutaria si affianca la solida preparazione culturale fornita da diverse istituzioni di alta formazione musicale come la prestigiosa Scuola Internazionale di Liuteria il cui scopo è formare giovani liutai coniugando i metodi classici della tradizione con le sfide che il mercato della modernità impone. A ciò si aggiungono i corsi per restauratori di strumenti musicali del Dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia, l’alta formazione musicale offerta dall’Accademia Stauffer e dall’Istituto Monteverdi, gli studi sul suono nei laboratori di ricerca del Politecnico presso il Museo del Violino che fanno di Cremona il centro di un “sistema” di alta formazione musicale e culturale unico nel suo genere.  Le tante forme dell’arteRiconosciuta insieme a Bergamo, Brescia e Mantova come Regione Europea della Gastronomia 2017, Cremona è nota anche per l’attenzione che riserva alla filiera agroalimentare che ci restituisce, eccellenze famose in tutto il Mondo come il Grana Padano, il taleggio e il salame di Cremona. E il Torrone, ovviamente, dolce tipico che ogni anno viene celebrato con un Festival. Dal 19 al 27 novembre, infatti, la città si trasforma nella capitale della gola e dello svago: le costruzioni giganti in torrone, la rievocazione del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti al cui banchetto nuziale ha fatto per la prima volta la sua comparsa il dolce, musica e divertimento attendono le migliaia di visitatori che ogni anno raggiungono la città per l’evento. Il torrone, come il violino, è tradizione che si tramanda, è il passato proiettato nel futuro, è la forma presa dal concetto di “tempo” a cui Cremona è legata anche perché terra natale del Janello Torriani. Abile fabbro ferraio, orologiaio di fama universale e inventore, noto come il “Signore del tempo” interpreta perfettamente lo spirito della tradizione alto-artigianale cremonese. La città ha così deciso di dedicargli una mostra Janello Torriani Genio del Rinascimento, allestita presso le sale espositive del Museo del Violino fino al 20 gennaio, esposizione che vedrà esposte le macchine più complesse messe a punto da Torriani nel ‘500.

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