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Irpinia, un viaggio enogastronomico nella terra di mezzo

Un viaggio nella cultura gastronomica dell’Irpinia. Un territorio dai ritmi lenti e dalla natura prorompente dove  ospitalità ed arte della buona tavola sono di casa.

Il territorio irpino

Situata tra l’Appennino campano ed i Monti della Daunia, l’Irpinia è una terra ricca di storia e di tradizioni. Tra bellezze naturalistiche e borghi pittoreschi è la meta ideale per un soggiorno piacevole e rilassante. Dal Passo di Mirabella con il Parco archeologico Aeclanum, al Castello ducale di Bisaccia, da  Taurasi con il suo delizioso centro storico, all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi, fino al Castello normanno di Zungoli. Qui è tutto un susseguirsi di tesori nascosti e di sorprese inaspettate.

Il Castello normanno di Zungoli

Tra storia e leggenda

Si racconta che nel 37 a. C. il poeta latino Quinto Orazio Flacco, fece sosta nella “taverna delle noci” di Vallesaccarda in provincia di Avellino, mentre si trovava in viaggio per Brindisi. Già all’epoca questa zona era dedita all’agricoltura tanto che, l’amore e la dedizione degli abitanti per la propria terra, hanno sempre caratterizzato la tradizione gastronomica irpina. Ed è esattamente da qui che comincia il nostro viaggio alla scoperta dei sapori e dei profumi di questo angolo di paradiso.

Vallesaccarda -© Gerardo Lo Russo paesaggiirpini.it

I prodotti della terra

Da sempre sinonimo del mangiar bene, l’Irpinia rappresenta una vera manna per i palati più esigenti. Tanti sono i prodotti offerti dalla terra, come tanta è la maestria di trasformarli in piatti raffinati e gustosi. Dalla cipolla ramata di Montoro alle nocciole irpine, dall’olio evo Irpinia-Colline dell’Ufita dop al tartufo nero di Bagnoli, dalle castagne di Montella IGP al pane di Moncalvo Irpino, dal pecorino bagnolese, alle preziose uve che regalano meravigliosi vini come: l’Aglianico, il Greco di Tufo od il Fiano.

La cipolla ramata di Montoro – © Assessorato Agricoltura Regione Campania

Andar per cantine

Per conoscere più da vicino i pregiati vini della zona, non c’è niente di meglio di un giro in cantina con annessa degustazione. A cominciare dalla Cantina dei  Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico, un luogo dove la cultura del bere è di casa. Un simbolo di eccellenza enologica del sud Italia nata nel 1986 che, sin dall’inizio, ha puntato sulla valorizzazione dei vitigni come l’Aglianico, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo. Bottiglie dal design elegante con le originali etichette realizzate dall’artista Massimo Vignelli.

La cantina dei Feudi di San Gregorio

Ad Atripalda, invece, troviamo la storica Cantina Mastroberardino. L’attività della famiglia Mastroberardino risale al 1878 e si è tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri.  Le cantine secolari sono aperte ai visitatori che arrivano da ogni parte del mondo per inebriarsi di questo prezioso nettare degli dei, nonché della bellezza dei luoghi. Inoltre, le cupole delle grotte di invecchiamento ed affinamento ospitano opere di artisti come, Maria Micozzi, Doina Botez e Raffaele de Rosa.

La tenuta Mastroberardino di Petruro Irpino

Slow food gourmand

Se a stuzzicare l’appetito ci ha pensato il vino, a placarlo ci pensa la cucina di Marennà, un vero e proprio laboratorio annesso alla Cantina dei Feudi di San Gregorio. Qui, sotto lo sguardo attento e divertito degli ospiti che assistono alla nascita delle pietanze prescelte, lo chef Roberto Allocca si diverte a giocare e sperimentare con le materie prime a km 0. Coniugando tradizione e modernità, il menu del Marennà è sempre in continua evoluzione, senza mai dimenticare naturalmente lo stretto legame col vino.

Roberto Allocca – © Ansa.it

Siamo negli anni ’80 quando, nel  piccolo borgo di Vallesaccarda sulla montagna di Trevico, la famiglia Fischetti comincia la propria avventura gastronomica. Accoglienza generosa, ospitalità elegante, passione smisurata per il proprio lavoro, il Ristorante Oasis Sapori Antichi è un caldo rifugio di buon gusto e buon cibo. L’altissima qualità dei prodotti locali è sapientemente trasformata in piatti dove, autenticità e maestria balzano subito agli occhi. Un viaggio intimo nei sapori perduti di un tempo.

Ristorante Oasis – © Oh Happy Day di Ivana Grasso

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