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Il turismo enogastronomico continua a crescere

Presentata la quarta edizione del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2021” curato da Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.  Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi pandemica: crollati i viaggi, le città d’arte in crisi, calate le presenze dei turisti stranieri. Ma nonostante un quadro generale desolante, il turismo enogastronomico è quello che è riuscito a reggere meglio all’impatto di Covid 19, anzi è riuscito a crescere.

Aumentano i turisti enogastronomici

«Se nel 2016 – spiega la presidente nella presentazione del rapporto – soltanto il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio di questo tipo. Nel 2018 la quota era del 30% e nel 2019 del 45%, mentre l’anno scorso è arrivata al 55%». E il trend continuerà a crescere anche nel 2021. Perché sono in aumento i turisti che scelgono le loro mete in base alla ricerca di esperienze enogastronomiche nuove, di sostenibilità e rispetto dell’ambiente anche a tavola. Vengono preferite le passeggiate a piedi o in bicicletta, si viaggia meno in macchina;  la vendemmia e la raccolta delle olive diventano esperienze da vivere a stretto contatto con la natura. E per gli italiani si prevede un‘estate all’insegna di vacanze “casalinghe”, senza viaggi all’estero, all’aria aperta ed alla scoperta di borghi incantevoli e paesaggi da favola. Il tutto condito dalla ricerca del buon bere e del buon mangiare.

Roberta Garibaldi

Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico italiano 2021

I turisti enogastronomici sono sempre di più, scoprono l’entroterra partendo dal mare, che rimane la destinazione preferita. Sono sempre più consapevoli, attivi, esigenti, innovativi e attenti ai temi della sicurezza e della sostenibilità. La maturità acquisita pone i viaggiatori del gusto al centro di uno scenario di sviluppo più equilibrato dei territori e ne fa le sentinelle di un turismo virtuoso, che contribuisce alla tutela delle risorse locali e del paesaggio, che destagionalizza e crea nuovi equilibri tra urbano e rurale.

Una crescita inarrestabile

«La crescita del fenomeno enogastronomico è costante – spiega ancora Roberta Garibaldi – e l’impatto della crisi innescata dal Covid pesa sul numero di esperienze fruite che diminuiscono in media del 27% rispetto 2019 e sul potere di spesa (il 31% afferma di aver destinato un budget inferiore rispetto al 2019, mentre il 27% dispone di maggiori risorse). Se la pandemia ha frenato la possibilità di vivere esperienze, la globalità dei dati ci mostra una crescente attenzione al tema enogastronomico e anche un nuovo profilo del turista».

Dati interessanti e qualche sorpresa

Nel 2020, i turisti italiani hanno riscoperto l’Italia con una voglia di approfondire la conoscenza del patrimonio di sapori territoriali. Le località di mare sono diventate la porta di accesso per partecipare a esperienze enogastronomiche memorabili nell’entroterra (53% dei turisti enogastronomici). La voglia di vivere all’aria aperta ha spinto i viaggiatori alla ricerca di sistemazioni come agriturismi (l’86% ha intenzione di alloggiarvi) e relais di campagna (59%), con una ricerca di soluzioni innovative, tra cui spiccano alberghi a tema cibo-vino (56%), glamping (29%) e case sugli alberi (32%). Interessante il dato secondo cui l’80% degli intervistati si aspetta una prima colazione a base dei prodotti del luogo.

La Sicilia la meta italiana preferita

Tra le regioni italiane, svetta la Sicilia come meta enogastronomica più desiderata seguita dall’Emilia-Romagna, dalla Campania e a seguire da Puglia e Toscana. La città preferita dai turisti enogastronomici italiani è Napoli, che precede Bologna, seguita da Palermo per gli italiani in generale e da Roma per i turisti enogastronomici.

La Spagna prima fra i paesi stranieri

Per quanto riguarda, invece, i Paesi stranieri la migliore destinazione dal punto di vista enogastronomico è risultata la Spagna. A seguire Francia e poi Grecia. Come città, Parigi si guadagna la prima posizione davanti alle città spagnole di Barcellona e Madrid.

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