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Il ristorante che non vorrei conoscere

Punto primo mi piace mangiare bene, e se devo andare al ristorante vorrei mangiare anche meglio! Non sempre la cosa è così automatica e nella vita di tutti immagino ci siano stati episodi che ci hanno fanno dire “in quel ristorante mai più”.

Motivo? Tanti, che vanno dal cibo non proprio ottimo, alla maleducazione del personale, fino alla mancanza di pulizia. Ho scritto troppi anni di cronaca, forse, e di chiusure di ristoranti dove la pulizia e l’igiene erano un optional e il cibo decisamente scadente, con conseguenti denunce e gente all’ospedale.

Ma diciamo che se non si deve toccare l’estremo è poco piacevole anche quando posate, bicchieri o tovaglioli recano il segno di un precedente passaggio. Ma ci sono poi altre cose che il cliente non sopporta. Ad esempio l’attesa troppo lunga o il cameriere scortese ed impreparato, o quando portano i piatti in uno stesso tavolo in tempi diversi, o la brutta sorpresa di un conto troppo salato. Se poi il cameriere ti rovescia addosso il contenuto del piatto non è certo una delizia o se vedi che quelli del tavolo di fianco anche se arrivati dopo vengono serviti prima. Per questo motivo in redazione abbiamo pensato ad alcuni punti fondamentali.

L’ABC del ristorante

Per molti ci vorrebbe una vera e propria carta dei diritti del cliente. Cosa inserire allora tra le cose indispensabili e che non vorreste capitassero al ristorante, escludendo ovviamente in primo luogo l’intossicazione?

Numero 1 l’attesa

Niente attese per più di dieci minuti, sia per essere serviti che tra un piatto e l’altro. Attenzione però che se i clienti vogliono essere servizi in velocità non vogliono mangiare velocemente, andare al ristorante deve essere un piacere e il piatto deve essere gustato con tutta calma. Il cameriere aspetti che le forchette siano posizionate nel classico segnale “ho finito”.

Numero 2 ospitalità

Il cameriere e il personale deve essere cortese e preparato, non importa chi sia io ma mi deve far sentire “importante”, senza disparità tra clienti.

Numero 3 il cibo

Partendo dal presupposto che sia di ottima qualità, ogni piatto deve essere servito nello stesso momento a tutti i commensali. Ovviamente il cliente ha il diritto di rimandare indietro non solo il vino e il cibo che non sia in buone condizioni, ma anche quello che non è stato preparato come richiesto.

Bon ton ed educazione

Qualche altra indicazione la aggiungerei. Se vi piace che in sala ci sia la musica, tenetela bassa non è bello urlare a tavola per parlare con gli altri commensali. In tavola è buona abitudine che venga portato sale e pane, e magari vengano cambiate le posate ad ogni portata.


Come distinguiamo se il pesce è buono?

Ed infine un piccolo consiglio per riconoscere se il pesce servito è fresco. Per prima cosa l’odore, che deve essere delicato e ricordare il profumo del mare, il corpo deve essere rigido e arcuato, la consistenza delle carni deve essere elastica e soda, le squame devono essere molto aderenti, l’occhio sporgente con la pupilla nera e la cornea trasparente.

E se non ve ne siete accorti che il cibo era avariato, ma dopo una cena soffrite di vomito, diarrea, dolori addominali, febbre e brividi, è possibile che siano dovuti ad una intossicazione alimentare. E l’intossicazione alimentare al ristorante va risarcita.

Il cliente deve dimostrare l’intossicazione alimentare mediante referto medico e, in seguito, sporgere denuncia nei confronti del ristorante.

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