Territorio e promozione passando per il turismo lento, la bicicletta e l’enogastronomia. Sono tante le nuove idee nate per dare lustro e mettere in evidenza la “terra natia”.
Nasce “Il Piermarini”, un cocktail per brindare all’architetto folignate, e nasce all’interno de La Francescana, la ciclostorica dell’Umbria. Un cocktail celebrativo a base di amaro Sibilla Varnelli, con l’interno di unire due eccellenze italiane “il gusto autentico di un territorio e l’eleganza senza tempi di chi seppe trasformare le città in opere d’arte”. Il cocktail è stato creato da Diego Rosi e presentato appunto durante l’edizione di settembre de La Francescana e della mostra “Piermarini a Milano, i disegni di Foligno”.

Ricetta
4,5 d Amaro Sibilla Varnelli – 3 cl succo fresco di limone – 1 d sciroppo di zucchero
Mettere tutti gli ingredienti nello shaker con il ghiaccio e agitare con vigore; versare filtrando nel tumbler ghiacciato; completare con uno spruzzo di soda e colmare il bicchiere di ghiaccio; decorare con 2 amarene.
Giuseppe Giorgio Pietro Baldassarre Piermarini
Nacque a Foligno il 18 luglio 1734 e vi morì nel febbraio 1808. Allievo di Luigi Vanvitelli, collaborò alla Reggia di Caserta prima di trasferirsi a Milano, dove dal 1770 fu Imperial Regio Architetto. Tra le sue opere più celebri il teatro alla Scala, il Palazzo Reale e il Belgioioso di Milano, l’Accademia di Brera e i Giardini di Porta Venezia. Fu una delle figure centrali del neoclassicismo lombardo, dal linguaggio architettonico sobrio con influenze vanvitelliane e sensibilità europee.

Amaro Sibilla
La distilleria Varnelli nata nel 1868 a Cupi di Visso, è un’azienda marchigiana legata al territorio e alle sue tradizioni. Il mito della Sibilla Appenninica, veggente, incantatrice e fata buona, si tramanda dai tempi antichissimi nelle comunità montane da Camerirno a Visso, da Norcia fino ad Ascoli Piceno. L’amaro è molto pregiato e prende nome dal territorio montano di cui è essenza e cuore. Fu creato da Girolamo Vandelli nel 1868 ed è frutto di grande esperienza erboristica, nato come “rimedio” per i pastori della transumanza, ancora oggi è ottenuto da un decotto su fuoco a legna di genziana, erbe officinali e miele dei Monti Sibillini.
