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Il Grana Padano si racconta

 Comunicare la qualità: l’attività del Consorzio Tutela della Dop italiana più nota nel mondo è un esempio per tutte le aziende che vogliano trasmettere non solo le proprietà del prodotto ma anche la filosofia a esso legata. L’ultima di una serie di iniziative volte a questo scopo è la pubblicazione di un libro legato alla storia di questa eccellenza italiana, che diventa oggi il perfetto regalo di Natale per gourmet   Ha origini lontane il Grana Padano. Risalgono all’anno 1135, quando alcuni frati dell’Abbazia di Chiaravalle, a pochi chilometri a sud di Milano, riuscirono a capire come poter conservare a lungo il latte, trasformandolo in un formaggio a pasta dura che poteva durare nel tempo, da qui il nome caseus vetus (cacio invecchiato). Il popolo, che non aveva dimestichezza con il latino, gli diede un altro nome, derivato dalla particolarità della pasta, compatta ma granulosa. Così nacque il nome di formaggio di grana o più semplicemente grana. I grana più citati sono il lodesano o lodigiano, considerato da molti il più antico, il milanese, il parmigiano, il piacentino ed il mantovano. L’anno della svolta è il 1951, nel giugno del quale tecnici e operatori caseari europei siglarono a Stresa una “Convenzione”, nella quale fissarono norme precise in tema di denominazione dei formaggi e indicazioni sulle loro caratteristiche. In quella occasione vennero distinti il formaggio “di Grana Lodigiano”, che poi è divenuto il  “Grana Padano”, e il “Parmigiano-Reggiano”. Si dovette però attendere il 10 aprile 1954, perché l’Italia stabilisse alcune norme sulla “Tutela delle Denominazioni di origine e tipiche dei formaggi”. La nascita del Consorzio Tutela Grana Padano, ebbe infine l’obiettivo di riunire le cooperative e le industrie casearie dedite alla produzione secondo un disciplinare ben preciso, a tutela del consumatore. E proprio ai suoi diversi consumatori il Consorzio si è sempre rivolto, con l’obiettivo di informare e fare cultura attraverso progetti nazionali e internazionali, come la sponsorizzazione di eventi di eventi sportivi piuttosto che la partecipazione a fiere importanti del settore, progetti di informazione nelle scuole fino all’attività di educazione nutrizionale Grana Padano divenuta dal 2005 un progetto istituzionale con finalità a servizio del consumatore. Dalla qualità della vita grazie un corretto stile alimentare, alla promozione dei molteplici usi in cucina, fino ad arrivare alla ristorazione e al piacere di sperimentare abbinamenti innovativi grazie anche a collaborazioni con ristoratori e cucine “stellate”, anche oltre i confini del Bel Paese. Una storia di qualitàDalla metà del secolo scorso a oggi dunque, il Consorzio non si è mai fermato, e non si ferma. Promuove e continua a comunicare i suoi valori a un sempre più vasto pubblico, raccontando l’importanza della materia prima e dei controlli, la tradizione millenaria e il rapporto con il territorio, il sapore e la genuinità, le caratteristiche nutrizionali. E oggi, proprio per sintetizzare le peculiarità e la storia di un orgoglio italiano, il Consorzio ha deciso di scrivere un volume che racchiude il percorso fatto fino ad oggi, descrivendolo anche attraverso le campagne pubblicitarie nazionali e internazionali ideate e prodotte fino a Expo 2015. Si intitola Grana Padano: Una storia di qualità il libro edito da Mondadori uscito lo scorso settembre che ripercorre oltre otto secoli di storia di uno dei prodotti più significativi della cultura gastronomica italiana, noto e apprezzato oggi in tutto il mondo. «Il volume – afferma Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Grana Padano – racconta la storia millenaria di un prodotto che fa parte di tutti noi perché è da sempre sulle tavole delle famiglie italiane, e non solo. Rappresenta la cultura gastronomica del nostro Paese, il piacere della condivisione, del mangiare bene. La scelta di scrivere il libro in italiano e in inglese è motivata dal forte appeal che il nostro prodotto ha a livello internazionale». Un volume ricco di notizie e informazioni che si rivela anche il perfetto regalo di Natale per tutti i gourmet, che avranno modo di approfondire la conoscenza di questo grande prodotto, la Dop più consumata al mondo. Per saperne di più:www.granapadano.it   Il ConsorzioData di nascita del Consorzio per la tutela del Formaggio Grana Padano è il 18 giugno 1954. Il fine era quello di riunire tutti i produttori, gli stagionatori e i commercianti di questo formaggio; oggi ne fanno parte 132 caseifici produttori e 156 stagionatori. Sono inoltre autorizzate a confezionare Grana Padano in porzioni 130 aziende e 30 hanno autorizzazione alla grattugiatura; 19 sono infine le aziende autorizzate ad usare la Dop in prodotti composti elaborati e trasformati. Il Consorzio ha sede a San Martino della Battaglia, nel territorio di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia; si trova quindi nel cuore della zona di produzione del formaggio Grana Padano, che si estende lungo tutta la pianura Padana e comprende 32 province dal Piemonte al Veneto, dalla provincia di Trento a quella di Piacenza; la produzione effettiva è oggi concentrata in 13 province.  La filiera del Grana Padano occupa 40mila persone e raggruppa oltre 4.500 imprese agricole e trasformatrici.   A stare bene si imparaTra le principali attività sociali portate avanti dal Consorzio anche il programma Educazione Nutrizionale Grana Padano, che ha accolto i principi del programma Guadagnare Salute del Ministero della Salute italiano, al fine di diffondere i fondamenti della corretta alimentazione e stile di vita. Si tratta di un’attività educativa volta a contribuire a migliorare la salute dei cittadini di ogni età, a divulgare i principi della corretta alimentazione e dell’attività fisica, come forma di prevenzione delle principali malattie, a fornire alla classe medica informazioni e aggiornamenti sull’alimentazione e a cittadini e pazienti gli strumenti educativi per la conoscenza dei fattori che migliorano la salute. Un’attività, in definita, autonoma dalle finalità di promozione del formaggio Grana Padano, portata avanti da un proprio comitato scientifico, diverso da quello del Consorzio e composto da medici esperti in scienza dell’alimentazione, clinici dell’apparato cardiovascolare, gastroenterico, nutrizionisti pediatrici e specialisti dell’obesità. Oltre a ciò, lo staff del programma collabora con autorevoli società scientifiche, che possono variare a seconda delle attività. Per saperne di più:www.educazionenutrizionale.granapadano.it     

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