Cosa si può chiedere se non la bellezza della natura, la pace delle montagne e cibo d’alta qualità a chilometri zero? La risposta a Corvara viene da cinque diversi ristori e da uno chef ladino. Nicola Laera è il nuovo executive chef dell’hotel La Perla e del ristorante gourmet La Stüa de Michil. Il curriculum parla di stelle ovunque. Nicola Laera, poco più che trentenne, papà pugliese, chef di valore, e mamma ladina, ha iniziato questo mestiere in giovanissima età. Nato professionalmente sotto una buona stella, quella di Norbert Niederkofler, le stelle non lo hanno mai abbandonato, dal St. Hubertus di San Cassiano al Bio hotel Hermitage di Madonna di Campiglio. La Perla di Corvara fa anche parte di Luxury Bike Hotels, la collezione di hotel di lusso che promuovono il turismo sostenibile offrendo servizi di alto livello ai ciclisti. Il Perla e il talento di Nicola Laera si possono trovare in cinque ristoranti dalle identità distinte: La Stüa de Michil, il ristorante gourmet dell’hotel La Perla, Les Stües, il ristorante della mezza pensione, il Bistrot La Perla, per un viaggio nel gusto italiano, l’osteria L’Murin e la locanda Ladinia, oasi di sapori e atmosfere locali. Un po’ ovunque si può trovare un’attenta selezione delle materie prime e una cura quasi maniacale dei dettagli. Nessun ghirigoro od orpello, ma una “ghiotta estetica del piacere”. Da non perdere i Canederli grigi!
Le Stües
Le stanze dalle pareti in legno, i decori che disegnano l’atmosfera, nelle Stües si servono semplicità e tradizione tirolese, piatti di gusto intenso ma che catturano il palato senza troppe difficoltà.
La Stüa de Michil
La Stüa de Michil è una piccola Wunderkammer in legno in cui gli oggetti si fissano in due stuben del 1600 fedelmente reinstallate. E’ stata premiata dal 2002 con la stella Michelin, qui si gustano materie del territorio selezionate, prodotti che provengono dal commercio equo e solidale, ingredienti biologici.
Bistrot La Perla
Intorno al bancone di legno ci sono i tavoli pronti a ospitare chiunque abbia voglia di uno spuntino, di un pranzo veloce, di gustarsi un aperitivo o di bere un thè profumato. Alla sera il Bistrot si accende di musica e si possono gustare cocktail, drinks, una selezione di rum pregiati, cognacs, birre naturali anche non filtrate e analcoliche.
L’ Murin
Il vecchio mulino accanto alla Casa è oggi un’osteria dal tono rustico adatto per assaggiare specialità tradizionali ma anche piatti come la pasta e fagioli e le costine di maiale con le patate al cartoccio. Si possono degustare vini locali e birre selezionate. L’ Murin diventa anche apres ski per gli amanti della musica e del divertimento.
Restaurant Ladinia
Una locanda nel mezzo del vecchio paese, vicino al Murin. Il menù è strettamente legato alle Alpi, i prodotti provengono da una filiera corta che privilegia lo sviluppo locale e alpino e la carta dei vini è all’insegna del piccolo è bello: piccole cantine, prevalentemente altoatesine, che producono vini di qualità nel rispetto del territorio e con un occhio di riguardo al biodinamico.
La casa vecchia
Per chi volesse fare un viaggio nel tempo può raggiungere la casa natale di Ernesto Costa che risale al 1400. Nella Ciasa Vedla si organizzano degustazioni, cene contadine, aperitivi.
La cantina Mahatma Wine
Oltre trentamila bottiglie provenienti da tutta Italia, dalla Svizzera, dall’Austria e dalla Francia. Oltre tremila le cantine selezionate, la percentuale dei vini sudtirolesi arriva al 50%.
Il menu classico di Nicola Laera
CRÜ – Crudo di salmone hucho, finocchio speziato, trasparenza di mela rossa, panna di kefir
SNEC – Zuppetta di lumache del Gran Sasso, burro acido, caviale di trota fumè, prezzemolo e pane püccia croccante
SPAGHETTO – Spaghetto del pastificio Martelli, aglio, olio e peperoncino con granchio reale
PËSC – Storione al burro, dragoncello, finger lime, radice di prezzemolo e foglie di cappero di salina
COLOMBA – Piccione Royale, la sua duxelle, pan brioche, pioppini e tartufo nero
FRËSCH – Diverse consistenze di agrumi, cremolata di mandorla e caffè
È una storia lunga, quell del Perla, che prende vita quando Ernesto Costa chiede la licenza in Comune per affittare sei stanze della sua casa. Siamo nel 1957.