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Golden View Firenze, food experience per appagare i cinque sensi

Golden View, tre spazi, tre momenti: la cucina, la cantina, la suite segreta. Sintesi perfetta e confortevole per appagare i cinque sensi al ristorante storico di Firenze le cui vetrate affacciano su Ponte Vecchio e il fiume Arno e che, di riflesso, fa splendere di luce dorata l’interno. Da qui il nome “Golden”. 

Il Ristorante dalla vista d’oro su Firenze

Il Golden View è convivialità e cortesia. Con lo sguardo sul fiume Arno e Ponte Vecchio. La discrezione del patron Tommaso Grasso, siciliano di origini ma fiorentino di nascita, ti fanno sentire a casa. Il protagonista, invece, è sempre il buongustaio «il locale per me è casa – ci dice Tommaso – uno spazio nel quale esprimo le mie passioni legate non solo al cibo ma anche al vino e al mondo del collezionismo d’arte e della filantropia che amo condividere con i miei ospiti e con tutta la squadra di lavoro con la quale ho un bellissimo rapporto e un’armonia perfetta».

La cucina

Ingredienti di prima scelta (abbiamo assaggiato un tonno strepitoso!), tecnica e istinto tirano fuori la loro essenza. Lo chef architetto Paolo Secci, sardo doc, passa agevolmente dalla cucina di carne a quella di pesce. Un tripudio di sapori ed equilibrio nell’orchestrare e amalgamare tutte le diverse anime del cibo.

Qui, la creatività allenata durante gli anni dell’università è ben applicata al mondo del cibo: «Quella sete di ricette, di nuove tecniche e metodologie culinarie –  ci confida chef Paolo – non mi ha più abbandonato e, in tanti anni in giro per l’Italia e nel mondo, mi ha permesso di accumulare un bagaglio di conoscenze molto vario ed eterogeneo, ispirando costantemente la mia infinita curiosità per gli ingredienti e le materie prime tipiche dei luoghi dove ho lavorato».

La cucina del Golden View è centrata sugli ingredienti ricercati in moto meticoloso e lavorati pochissimo perché come afferma il nostro amico chef: «Quando hai un ingrediente di prima scelta il pensiero è semplicemente quello di capire con la tecnica e l’istinto quale è il modo giusto per tirare fuori la sua essenza. Ogni ingrediente ha una sua storia da raccontare che occorre rispettare. Per me è poi importante il legame con il nostro ricco territorio, ma come punto di partenza per fare ricerca anche al di là dei confini nazionali».

La cantina

Con le sue 8.000 bottiglie, tra le più importanti di Firenze, in un locale ben temperato sotto Costa San Giorgio, è la culla ideale per far riposare e invecchiare le etichette più prestigiose: Sassicaia, Ornellaia, Solaia, Tignanello e poi i Brunelli delle produzioni Biondi Santi, Soldera, Poggio di Sotto. Nettari che accompagnano le degustazioni. Inebriante esperienza quella proposta dal wine manager Paolo Miano – sommelier narratore – che prende a braccetto ogni singola portata. Ottimo compagno di viaggio!

La cantina del Golden View è considerata la seconda più importante in centro Città. inserita in un fondo del ‘400 appartenuto alla famiglia fiorentina dei Bardi, si presenta naturalmente temperata e particolarmente predisposta alla conservazione. Realizzata dall’architetto Marta Sansoni è situata nell’omonima via dei Bardi. «La cantina è composta da circa 8.000 bottiglie – racconta Paolo Miano nell’introdurci tra le segrete stanze – da scoprire e ognuna di loro ha un’anima da raccontare».

Dulcis in fundo…

L’inizio e la fine del pasto. Il pane e il dolce che appagano i sensi ed il palato grazie alla maestria del pastry chef Michael Pellegrini a capo del laboratorio di Arte Bianca che produce pane e dolci per tutto il ristorante. Nel laboratorio si utilizzano solo farine biologiche di grano 100% Italiano e lievito madre. Cura al dettaglio nella selezione dei fornitori con l’attivazione di un circolo virtuoso a filiera corta. «L’ospite entrando al ristorante può vedere in modo trasparente con quale attenzione si lavora in cucina», ci spiega ancora Tommaso Grasso guidandoci nella zona Gastronomia con una vasta scelta di salumi e prosciutti tagliati a mano. Selezione e ricerca anche nell’offerta dei migliori formaggi italiani e di quelli esteri.

Dalle vetrate esterne si scorge la pescheria con prodotti ittici, mediterranei e in particolare siciliani come i famosi gamberi rossi di Mazara e il gambero viola. Proposte fresche di crudo nel menù a pranzo, a cena oppure per l’aperitivo: da non perdere il Gran Plateau Royal per due persone, con selezione di ostriche pregiate, gamberi rossi, gamberi viola, scampi, mazzancolle, tonno rosso, ricciola, salmone, storione. Un vero tuffo in mare!

La suite segreta

Uscendo dal locale sulla destra una piccola porta conduce attraverso un corridoio dall’atmosfera “evocativa” alle scale che portano alla suite. Per i più esigenti il ristorante organizza in questo spazio cene private ad hoc con vista esclusiva. Uno spazio segreto arredato con pezzi di antiquariato e alto artigianato, dal letto a baldacchino fino agli affreschi su pareti e soffitto. Un Privé tutto sa scoprire!!!

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