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Giornata mondiale del Mediterraneo

Il 28 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Mediterraneo, una ricorrenza che onora uno dei mari più ricchi di storia, cultura e biodiversità del nostro pianeta. Questa celebrazione, istituita dall’Unione per il Mediterraneo nel 2020, è un momento di riflessione sulla straordinaria eredità culturale che unisce i popoli delle due sponde del Mare Nostrum.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere una comune identità mediterranea, favorendo scambi interculturali e abbracciando le diversità della regione. Questa data non è casuale, infatti commemora il Processo di Barcellona del 1995, momento storico che ha segnato l’inizio di una nuova era di cooperazione euromediterranea.

giornata mondiale del mediterraneo
Foto di Flo Dahm

Le radici storiche

La Giornata del Mediterraneo è stata in parte ispirata dal Processo di Barcellona, avviato nell’ambito della Conferenza euromediterranea di Barcellona del 28 novembre 1995, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra l’Europa ed i paesi del Mediterraneo meridionale. Durante quella storica conferenza, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea e di 12 paesi del Mediterraneo meridionale e orientale firmarono una dichiarazione congiunta che avrebbe trasformato per sempre le relazioni nella regione.

Il percorso che ha portato alla prima celebrazione ufficiale nel 2020 è stato lungo e significativo. Nel novembre 2020, i 42 Stati Membri dell’Unione per il Mediterraneo hanno dichiarato il 28 Novembre giornata ufficiale del Mediterraneo, chiamando l’intera comunità a celebrarne l’eredità come secolare agorà di dialogo culturale, saggezza e umanesimo.

Crocevia di civiltà e sapori

Il bacino mediterraneo rappresenta una delle regioni più affascinanti del mondo, dove si intrecciano storia, geografia e tradizioni culinarie millenarie. La regione, con i suoi 46.000 km di costa, ospita più di 480 milioni di persone in tre continenti e offre un patrimonio umano e naturale unico al mondo. Le comunità che si affacciano su questo mare hanno sempre condiviso non solo rotte commerciali, ma anche saperi, tecniche culinarie e ingredienti.

La cucina mediterranea non è semplicemente un insieme di ricette, ma rappresenta l’espressione tangibile di secoli di scambi culturali. Dai mercati delle spezie di Istanbul ai frantoi della Puglia, dalle taverne greche ai souq marocchini, ogni angolo del Mediterraneo racconta una storia di incontri, fusioni e innovazioni culinarie che hanno plasmato l’identità gastronomica di intere civiltà.

dieta mediterranea
Foto di Louis Hansel

La dieta mediterranea, patrimonio UNESCO

Uno degli aspetti più significativi della cultura mediterranea è senza dubbio la sua tradizione alimentare, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Il 16 novembre 2010 a Nairobi in Kenya il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approva l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale.

Questo riconoscimento va ben oltre l’aspetto nutrizionale. La Dieta Mediterranea è molto più di un semplice elenco di alimenti o una tabella nutrizionale. È uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione e il consumo di cibo.

I pilastri della tradizione culinaria mediterranea

La cucina mediterranea si fonda su ingredienti semplici ma di qualità eccezionale, che riflettono la ricchezza naturale del territorio. L’olio d’oliva, definito “oro liquido”, rappresenta l’elemento cardine di questa tradizione, simbolo di purezza e qualità che accompagna quasi ogni preparazione.

I cereali antichi, coltivati da millenni nelle pianure che si affacciano sul mare, forniscono la base energetica di molti piatti tradizionali. Il grano duro, trasformato in pasta nelle sue infinite varianti regionali, racconta storie di comunità che hanno fatto dell’arte della panificazione e della pastificazione un vero e proprio patrimonio culturale.

Le verdure e i legumi, coltivati seguendo i ritmi delle stagioni, rappresentano un altro pilastro fondamentale. Dal pomodoro San Marzano alle olive taggiasche, dai ceci siciliani alle lenticchie greche, ogni prodotto porta con sé tradizioni agricole tramandate di generazione in generazione.

Foto di Mahmoud Yahyaoui

Il pesce: tesoro del Mare Nostrum

Il Mediterraneo, con la sua straordinaria biodiversità marina, ha sempre fornito proteine nobili alle popolazioni costiere. Le ultime stime effettuate sulla biodiversità marina del Mediterraneo indicano la presenza di circa 17.000 specie. Questa ricchezza si riflette nelle tradizioni culinarie che celebrano il pesce in tutte le sue forme: dalle zuppe di pesce provenzali al couscous di pesce tunisino, dalla paella valenciana al brodetto adriatico.

Le tecniche di pesca tradizionali, spesso tramandate oralmente, rappresentano un patrimonio di conoscenze che va ben oltre il semplice aspetto economico. Sono espressione di un rapporto rispettoso con l’ambiente marino che le comunità mediterranee hanno sviluppato nel corso dei secoli.

Erbe aromatiche e spezie

Nessuna tradizione culinaria mediterranea sarebbe completa senza l’uso sapiente di erbe aromatiche e spezie. Il basilico ligure, l’origano greco, il timo siciliano, la menta marocchina: ogni erba racconta la storia di un territorio e delle sue genti. Le spezie, giunte attraverso antiche rotte commerciali, hanno arricchito le cucine locali creando combinazioni uniche che caratterizzano ancora oggi molti piatti tradizionali.

Il peperone, la cannella, lo zafferano non sono solo ingredienti, ma ponti culturali che collegano l’Oriente all’Occidente, il Nord al Sud, creando quella rete di sapori che rende unica la cucina mediterranea.

Foto di Alex P

Diplomazia culinaria e dialogo interculturale

La cucina mediterranea svolge oggi un ruolo importante anche nella diplomazia internazionale. Gli eventi gastronomici, le collaborazioni tra chef di diversi paesi, i festival del cibo rappresentano occasioni preziose per promuovere il dialogo interculturale e rafforzare i legami tra i popoli del Mediterraneo.

La Giornata del Mediterraneo mira a creare un momento unico per mettere in luce le storie positive di cooperazione nella regione. In questo contesto, la gastronomia diventa un linguaggio universale capace di superare barriere politiche e culturali.

Tutto questo ci ricorda che il Mare Nostrum rappresenta molto più di uno specchio d’acqua: è un simbolo di incontro, condivisione e ricchezza culturale. Le tradizioni culinarie che si sono sviluppate sulle sue sponde raccontano storie di popoli che hanno saputo trasformare ingredienti semplici in capolavori gastronomici, creando un patrimonio che appartiene all’umanità intera.

Celebrare il Mediterraneo è celebrare la vita in tutta la sua ampiezza e pienezza. In un mondo sempre più globalizzato, preservare e valorizzare queste tradizioni significa mantenere viva la diversità culturale e promuovere modelli di sviluppo sostenibile che possano ispirare le generazioni future.

Il Mediterraneo continua a essere, come duemila anni fa, un ponte tra culture, un laboratorio di innovazione e un custode di tradizioni. La sua cucina, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, rappresenta un modello di eccellenza che coniuga piacere, salute e sostenibilità, offrendo al mondo intero una lezione di saggezza culinaria che attraversa i secoli senza perdere la sua attualità.

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