Mangiare finocchio nel periodo natalizio è una tradizione legata un po’ alla mistica, che lo vuole simbolo di purificazione e rinnovamento, un po’ alle sue più concrete proprietà digestive, visto il periodo impegnativo. In Calabria ne cresce una varietà unica per profumi e gusto, tutta da scoprire
La tradizione natalizia italiana è ricca di usanze culinarie che variano da regione a regione, e una delle più gustose e salutari è quella di includere il finocchio nel menù delle festività. Ma perché questa pratica è così radicata e qual è il significato dietro questo alimento? Storicamente, il finocchio è sempre stato considerato un simbolo di purificazione e rinnovamento. Durante le feste natalizie, che rappresentano un momento di riflessione e di rinascita spirituale, il consumo di finocchio diventa un atto simbolico che richiama alla purezza e alla semplicità. Inoltre, il finocchio è noto per le sue proprietà digestive, aiutando a concludere il pasto con leggerezza e a facilitare la digestione dei piatti più ricchi e complessi tipici del Natale. Quale scegliere? Quello calabrese, di Isola Capo Rizzuto, unico Igp del mondo.
Il Finocchio IGP di Isola Capo Rizzuto è particolarmente apprezzato per la sua qualità superiore. Coltivato in un territorio caratterizzato da condizioni climatiche ideali e un suolo fertile, questo finocchio si distingue per il suo sapore dolce e croccantezza. La denominazione IGP garantisce che il prodotto rispetti rigorosi standard di qualità e che sia strettamente legato al suo territorio d’origine.
Un profumo inconfondibile
Il finocchio di Isola Capo Rizzuto è incredibilmente versatile in cucina, rendendolo perfetto per i menù natalizi. Può essere consumato crudo, in insalata, per un antipasto fresco e leggero, oppure cotto, in preparazioni più elaborate come gratinato al forno o utilizzato come contorno per accompagnare carni e pesci. La sua freschezza e il suo gusto delicato sono in grado di bilanciare i sapori intensi dei piatti tradizionali delle feste.
“E poi ha un profumo inconfondibile, unicità dei sapori, meno grado zuccherino e meno fibrosità”. Aldo Luciano, presidente del Consorzio “Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto” è “innamorato” di questo prodotto. E lo presenta con orgoglio ed appartenenza, un tesoro di Calabria unico al mondo.
“Siamo in un agro della provincia di Crotone, area particolarmente vocata che ci ha spinto, nel 2022, a richiedere il marchio di riconoscimento Igp. Un progetto che dà valore alle aziende agricole e valenza al territorio intero”, aggiunge il presidente. Supportato da Enzo Talotta, direttore del Consorzio. “Il profumo inconfondibile del prodotto è dovuto anche all’anetolo, che è un composto aromatico ampiamente diffuso in natura”, spiega Talotta.
“Il finocchio è fonte di flavonoidi. Al suo interno si trovano inoltre numerosi oli essenziali, responsabili del tipico sapore simile a quello dell’anice”, afferma il direttore. Il Finocchio IGP di Isola Capo Rizzuto è dunque un’altra delle eccellenze agroalimentari della Calabria. E rappresenta un’importante risorsa per la regione, non solo per la sua qualità, ma anche per il suo ruolo nella tradizione agricola locale.