Non è ancora finita l’estate a Bertinoro, “il balcone della Romagna”, qui il turismo si chiama enogastronomia e percorsi in bicicletta. Per chi visita la località sono stati ideati dei percorsi ad hoc dedicati alla bicicletta con visita alle rocche della Romagna (tutte costruite sugli speroni rocciosi dello Spungone), le antiche pievi, gli stili architettonici e verso l’Adriatico seguendo le linee rette della Centuriazione romana.
E ancora, le proposte del trek, quelle culturali e storiche, e l’enogastronomia con le viste al Monumento al Vignaiuolo, la Strada della Vendemmia, la Campana dell’Albana, la Riserva storica del Sangiovese, un grande archivio del vino dove, a partire dal 2010, vengono conservate le migliori bottiglie della produzione romagnola.
Le feste in programma
Venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 settembre è in programma la Festa dell’Ospitalità con musica e stand gastronomici ad iniziare dalle ore 18,00 (è gradita la prenotazione). Di solito la festa è incentrata sulla rievocazione di una tradizione del 1200, quando le famiglie nobili di Bertinoro fecero innalzare una colonna nella piazza centrale del borgo, incastonandovi, ciascuna, un anello. Il forestiero, fissando le briglie del cavallo alla colonna, era subito invitato ad essere ospite della famiglia alla quale corrispondeva l’anello utilizzato. Ma quest’anno, viste le disposizioni di contenimento del Covid 19, l’evento Fricò Royal non si svolgerà.
In programma a Bertinoro anche domenica 29 settembre la Giornata Nazionale dei Borghi Autentici D’Italia, evento nazionale che coinvolge 43 borghi autentici in tutta Italia e il 10 e 11 ottobre due giorni dedicati ai vini del territorio, con assaggi, degustazioni guidate, momenti di incontro, menu a tema, e il Master Albana DOCG.
Le golosità locali
Se dico piadina, squacquerone, cappelletti, passatelli, immagino che siate preparati, sono tipicità romagnole conosciute nel mondo, ma forse non ne conoscete altre di pregio che se vi capita di fare una gita in queste zone vi consiglio di provare. Ad esempio la saba è uno sciroppo d’uva utilizzato da sempre per conferire gusto e sapore a vivande e bevande, veniva impiegata nella preparazione di molti dolci nella tradizione contadina essendo più economica rispetto allo zucchero e al miele ed era facile la produzione durante il periodo della vendemmia.
Oggi la si utilizza come condimento per verdure e legumi, nella preparazione invernale di frutta cotta, mostarda o composta di frutta. Il savor è una specie di marmellata contadina fatta in casa, preparata nel periodo successivo alla vendemmia e consumata da settembre a primavera per accompagnare merende e dolci per grandi e bambini. Tra i vini il più conosciuto è il Sangiovese, il Pagadebit deve invece la sua sopravvivenza soprattutto ai locali viticoltori tanto che dal 1963 i produttori possono inserire nell’etichetta anche l’indicazione geografica di Bertinoro.
Il Pagadebit è un vitigno che produce uve bianche ed è così chiamato per la robustezza e la resistenza dei suoi acini che anche nelle cattive annate, riusciva sempre a produrre una minima quantità che permetteva al vignaiolo di “pagare i debiti” dei lavori che la cura della vigna aveva richiesto durante tutto l’anno.
Il borgo di Bertinoro
Una bella passeggiata nel borgo la potete fare iniziando da via della Trinità, camminando fra le sette tele di pregio della Strada della Vendemmia. E poi lungo via Vendemini fino a piazza della Libertà. Qui si trova la Cattedrale e il Palazzo comunale con la Torre civica e la Colonna delle Anella, il simbolo dell’ospitalità, fulcro della storia e delle tradizioni di Bertinoro. Il centro è raccolto nella cinta difensiva delle mura, di origine bizantina, e si presenta oggi come parapetto della stradina a ridosso del borgo sottostante.
E poi ancora si arriva al torrione San Giuseppe e a Piazza Guido del Duca, cuore commerciale della cittadina, con negozi e caffè. Salendo verso il Giardino dei Popoli costeggiato dalle mura più antiche ed alcuni torrioni, ci si trova ai piedi della Rocca e ad uno dei torrioni più antichi, detto il “Rivellino”. La stradina conduce ad un piccolo passaggio, Porta del Soccorso perché nel 1172, uscirono le truppe di Bertinoro in soccorso di Ancona assediata dall’esercito imperiale.
Bertinoro in bici
In questo zone si possono trovare diversi percorsi ciclabili, più o meno adatti a tutti, qui vogliamo però citare il tracciato della Nove Colli, una granfondo amata da migliaia di cicloturisti italiani e stranieri. Il percorso parte da Cesenatico e inizia a salire proprio sul colle di Bertinoro. La difficoltà è alta e la lunghezza è di 205 chilometri.