L’hotel Hilton Molino Stucky di Venezia ha compiuto 10 anni. Fu inaugurato esattamente l’1 giugno 2007, sotto il segno dei Gemelli, ed in effetti sono complessivamente ben 13 edifici gemelli, contigui e comunicanti fra loro, per un totale di 379 stanze, che insieme si configurano come il più grande albergo e centro congressi di tutta Venezia. A onor del vero l’Hilton Molino Stucky si fregia anche di un altro record: la sommità della torre dal profilo neogotico all’ottavo piano – dove si trovano la piscina panoramica sul tetto e la suite presidenziale – è il punto di osservazione più alto di tutta la città lagunare, dopo che il campanile di San Marco non è più accessibile al pubblico per l’intera sua statura.Da sopra Molino Stucky, insomma, si gode di un colpo d’occhio spettacolare e inedito su Venezia, a 360° e davvero emozionante. UN PUNTO DI VISTA DIFFERENTE L’hotel Hilton Molino Stucky si trova nell’isola della Giudecca, affacciato sull’omonimo canale dove transitano – come in una scena felliniana – le grandi navi e i ferry boat per prendere il largo o raggiungere il Lido. E’ immerso nella pace lagunare, distaccato eppure vicinissimo al brulicare animato delle calli e del centro storico della più bella città del mondo, comodamente collegato da watertaxi e dal servizio di vaporetti comunale ACTV. Scelta anche come buen retiro da Sir Elton John – che ha una casa di proprietà appena dopo l’imbarcadero delle Zitelle – la Giudecca offre già di per sé spunti interessanti di svago, con la Casa dei Tre Oci, per esempio, che dal 2012 è diventata uno spazio espositivo e culturale sui linguaggi del contemporaneo, con particolare attenzione a quello fotografico.
Inoltre, alla Giudecca, si trova anche la chiesa del Redentore, progettata da Andrea Palladio in segno di ringraziamento per la fine della peste del 1576 che causò la morte di un terzo della popolazione. Ancora oggi, nella terza domenica di luglio (quest’anno coincidente con il 15 luglio 2017) si svolge una delle più importanti feste veneziane, la Festa del Redentore, con fuochi d’artificio che illuminano tutto il bacino di San Marco dove approda ogni tipo di imbarcazione. IN RICORDO DEL PRINCIPE DEI MUGNAI L’hotel Hilton Molino Stucky occupa la volumetria esatta di quello che un tempo, alla Giudecca, era un luogo di lavoro e produzione di pasta ed oggi è diventato un albergo di lusso con area benessere e ampie sale convegni. Il mantenimento del nome della struttura nasce dal desiderio di conservare il ricordo storico di un’imprenditoria illuminata e rispettare la volontà del fondatore Giovanni Stucky che fu anche proprietario di Palazzo Grassi e promotore della Biennale.
Va da sé che la storia dell’ex granaio traspare e si respira fin da subito, appena varcato l’uscio: dalle travi imponenti e dai soffitti a forma di silos, dalle finestre a ogiva, dalle vetrate alte e strette. Un altro dettaglio originale è la campana, che col suo suono annunciava la fine della giornata lavorativa degli operai al mulino, ed è tuttora presente, al suo posto, nella lobby. GUSTO, AROMI E FANTASIA Al piano terra dell’hotel Hilton Molino Stucky, dove si trovano reception, concierge, zona bar e conversazione, ci sono anche il ristorante Aromi – a base di cucina mediterranea – e il più informale Bacaromi, la cui crasi del nome nasce dall’idea di incorporare un bacaro, la tipica osteria veneziana luogo ideale dove assaporare la cucina locale a base di “cicchetti” (stuzzichini) e “spritz”. Bacaromi è proprio pied-dans-l’eau, prospiciente il canale della Giudecca, da dove in orario serale si gode uno splendido tramonto definito “industriale”, perché stempera i suoi colori sui profili dei cantieri navali di Porto Marghera.
Ed è proprio qui, in questo spazio generoso e ventilato, pavimentato in pietra, che giovedì 1 giugno 2017 si è tenuta la festa per il decimo compleanno di Hilton Molino Stucky, con centinaia di invitati e cena con servizio alla francese, mescita di cocktail preparati dal bartender Enrico Fuga e prelibatezze di ogni tipo cucinate e impiattate dalla brigata di cucina che fa capo all’executive chef Ivan Catenacci. Poi la festa si è spostata in piazzetta Nutella per i dolci e allo skyline bar per gli ultimi drink.Lo chef, prima di congedarsi, come ricordo della ricorrenza del decimo anniversario e per tenere fede alle origini storiche di un molino dove alla fine dell’Ottocento si producevano 50 tonnellate di farina al giorno, ha fatto omaggio a tutti gli invitati di una confezione della Super Pasta Stucky, freschissima e da consumarsi entro cinque giorni, riprendendo anche l’aspetto della scatola originale dell’epoca e scrivendoci sul retro una personale ricetta, che è un richiamo alla venezianità e al mare: “Super Pasta saltata all’astice e insaporita nella sua salsa alla “buzera”. Un dono particolarmente gradito.Tanti auguri, Molino Stucky!