Per festeggiare la Festa della mamma vanno bene i regali gustosi, un pacco di cioccolatini, un cena al ristorante, una gita a mercatini enogastronomici, una degustazione guidata, un viaggio tra i sapori lontani. Ecco allora una carrellata di regali un po’ meno convenzionali.

Antigua e Barbuda
Un viaggio su un’isola caraibica sarebbe sicuramente un omaggio al lavoro giornaliero e all’amore che dona la mamma. Se avete bisogno di uno spunto sappiate che l’Antigua and Barbuda Culinary Month è una serie di appuntamenti culinari annuali dell’isola, che si terrà per tutto il mese di maggio. Gli amanti della gastronomia potranno immergersi nella cucina locale grazie all’esperienza Eat Like A Local e partecipare ad un ricco calendario di eventi gastronomici d’autore con chef provenienti da Canada, Stati Uniti e Regno Unito, che collaboreranno con i migliori talenti e ristoranti locali. Il programma prevede anche il FAB (Food, Art & Beverage) Festival, il Caribbean Food Forum, un simposio regionale dedicato all’industria alimentare e dell’ospitalità, e la Restaurant Week, con menu a prezzo fisso disponibili in oltre 30 ristoranti dell’isola. La cucina di Antigua e Barbuda è un mix affascinante di sapori caraibici e influenze internazionali. Potreste provare l’ananas nero, spesso usato in dessert o bevande; il fungee e pepperpot, piatto nazionale che consiste in una sorta di polenta (fungee) fatta con farina di mais e gombo, mentre il pepperpot è uno stufato ricco di carne e verdure. Aragoste, granchi e strombi sono molto popolari, spesso serviti freschi e conditi con spezie locali. La ducana è un dolce a base di patate dolci grattugiate, cocco, zucchero e spezie, avvolto in foglie di banana e bollito mentre il saltfish è il merluzzo salato, spesso servito con contorni come riso o verdure. www.antiguabarbudaculinarymonth.com

Carinzia
Un po’ più vicina ma lo stesso una meta per buoni palati è la Carinzia, dove sono stati quattro i ristoranti premiati con il riconoscimento di 1 Stella Michelin e 5 ristoranti quelli che hanno ricevuto una stella verde per la sostenibilità, la Green Star che incoraggia e premia i ristoranti all’avanguardia che si fanno carico delle conseguenze etiche e ambientali della loro attività e che lavorano con produttori e fornitori “sostenibili” per evitare sprechi e ridurre, o addirittura azzerare, la plastica e altri materiali non riciclabili dalla loro filiera. La cucina autentica carinziana, conta di specialità come il mostbraten di Lavanttal, un arrosto di carne (spesso maiale) cotto con mosto di mele o pere; la trota di lago carinziana, conosciuta come kärntner Laxn; il caviale di salmerino; il ritschert, uno stufato speziato; i kasnudeln, dei gnocchi fatti con un impasto sottile e ripieni di una miscela di patate, formaggio ed erbe aromatiche come menta o prezzemolo; la frigga, una frittata di speck e formaggio; o il dolce reindling con cannella e zucchero.
Festival culinari e mercati hanno luogo in ogni stagione dell’anno in Carinzia, dove diversi chef di alto livello partecipano proponendo i loro piatti, come accade ad esempio nelle Giornate della Cucina Alpe Adria che si terranno a Klagenfurt all’inizio di settembre. Le See.Ess.Spiele sono l’evento culinario per eccellenza sul Lago Wörthersee, per l’edizione di maggio il motto sarà “Tutto circo”: in un tendone da circo, gli ospiti potranno sperimentare una combinazione unica di cucina pluripremiata, acrobazie affascinanti e momenti musicali. A Villach, invece, tra maggio e giugno, ogni anno i cuochi mostrano il loro meglio al Küchenkult, e assieme ai produttori locali presentano piatti utilizzando ingredienti freschi della regione, come pesce, carne, verdure ed erbe aromatiche. Gli eventi si svolgono in location come monasteri antichi, trattorie di campagna e ristoranti gourmet sulle rive di laghi e fiumi. Se vogliamo continuare con gli eventi culinari, il festival del pesce a Feld am See, nel pieno dell’estate carinziana, è l’ideale per gustare il pesce appena pescato nei laghi della Carinzia e preparato in diverse ricette; mentre durante l’autunno si tengono le notti culinarie a Bad Kleinkirchheim e a KunstSinn a Neuhaus si unisce nel mese di settembre la cucina regionale con l’arte. www.carinzia.at

Slovenia
Dal 2022 l’apicoltura della Slovenia è stata inserita nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale e la piccola Repubblica è lo Stato al mondo con il più alto numero di apicoltori pro-capite. La Slovenia è anche il primo paese in cui l’apicoltura è diventata una vera e propria disciplina, grazie al personaggio di Anton Janša, il primo insegnante di apicoltura alla Corte di Vienna ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, un personaggio talmente influente in questo ambito che il suo compleanno, il 20 maggio, è celebrato in tutto il mondo come la Giornata Mondiale dell’Apicoltura. A Radovljca c’è il Museo dell’apicultura dove da maggio a ottobre è possibile visitare, per grandi e piccini un vero alveare da osservazione con api vive. Entra nel suo terzo secolo di attività il più antico birrificio sloveno: Laško, una cittadina di 13.000 abitanti a Nord-est di Lubiana, in cui viene prodotta. Il compleanno del birrificio coincide quest’anno con la 60°esima edizione del Festival della Birra e dei Fiori (11-13 luglio), che trasformerà la città in una festa tra fiori, musica, buon cibo e, naturalmente birra. La località è anche un importante centro termale, che propone tra gli altri, bagni e massaggi alla birra. Poco lontana a Zalec, c’è una fontana alla quale è possibile dissetarsi con la birra.
Un’altra magia da vedere è la fioritura dello zafferano e da assaggiare il formaggio degli innamorati a Velika Planina. Per due settimane l’anno, tra aprile e maggio, questa località il cui nome significa il grande pascolo, si ricopre di un manto viola in occasione dell’annuale fioritura dello zafferano. Una curiosità su questa comunità, è la storia del formaggio Trnič, prodotto in forma di pera panciuta e a base di ricotta, panna e sale. Secondo la tradizione, infatti, i malgari preparavano una coppia di caci e lo donavano alle ragazze di cui erano innamorati in occasione dell’autunnale discesa dall’alpeggio. Il giovanotto ne teneva uno, donando l’altro alla ragazza prescelta, che poteva custodirlo anche per diversi anni. Se la ragazza accettava il dono, con ciò accettava anche la corte del pastore. Ogni anno, il 29 luglio, si celebra una festa in onore del Trnič. www.slovenia.info
