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Ferrara a novembre diventa regno del food locale

Se volete gustare i piatti tipici della tradizione ferrarese dovete per forza provare la salama da sugo, i cappellacci con la zucca e il pasticcio. Ma ovviamente le specialità di questa città non finiscono qui, e se volete un’idea per andare a provare i sapori di questa terra, dal 5 al 7 novembre sarà organizzato il Ferrara Food Festival, promosso dall’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, con il patrocinio del Comune e della Camera di Commercio di Ferrara.

Gli appuntamenti di Ferrara Food Festival

Per le vie del centro città ci saranno eventi ed appuntamenti culturali, gastronomici, showcooking e rievocazioni storiche. Tra gli eventi in calendario la sfida all’ultima fetta nella gara dei salami emiliani nell’area eventi PalaEstense in Piazza del Municipio. Sarà un incontro a carattere storico quello incentrato su Cristoforo Messi Sbugo, cuoco alla corte di Alfonso I d’Este nella prima metà del ‘500 che deve fama e notorietà al suo trattato di gastronomia e scalcheria “Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale di Christoforo di Messi Sbugo” poi rivisto in “Libro novo nel qual s’insegna à far d’ogni sorte di vivande secondo la diversità de’ tempi”.

La sfida per il cappellaccio

Ci sarà poi la sfida per creare un enorme tortellaccio ripieno alla zucca delle dimensioni e fattezze di una statua dedicata a questo caposaldo culinario; di dimensioni straordinarie sarà anche una sfoglia, fatta come vuole la tradizione, che poi verrà tagliata per creare le classiche tagliatelle, che saranno poi vendute a scopo benefico nello stand dell’Associazione Accademia della Sfoglia a favore dell’Associazione ADO che si occupa dell’assistenza a domicilio dei malati oncologici.

Rievocazioni storiche

Tra un tortellaccio e una sfoglia si fanno strada anche i dolci tradizionali Ferraresi con il pampapato simbolo della tradizione dolciaria della città e insignito della Denominazione IGP (Identificazione Geografica Protetta). Inoltre ci sarà la rievocazione del matrimonio tra Lucrezia Borgia e Alfonso D’Este, esibizioni di sbandieratori, spettacoli e giochi di fuoco.


I prodotti protagonisti

Ma saranno soprattutto i prodotti tipici ad essere i protagonisti della kermesse, come ad esempio l’aglio di Voghiera DOP, il Vino del Bosco Eliceo DOP, il riso del delta del Po IGP, la coppia Ferrarese IGP, la pera dell’Emilia Romagna IGP e il Pampepato di Ferrara IGP.

L’Aglio di Voghiera DOP

Si coltiva nei comuni di Voghiera (60% circa), Masi Torello, Portomaggiore, Argenta, Ferrara. Deve il suo gusto dolce e delicato alle caratteristiche organolettiche del suolo argilloso e limoso, che favorisce l’equilibrio tra qualità e aromaticità.
La particolare umidità, le nebbie, l’aria e il terreno salmastro per la vicinanza del mare determinano il carattere dei quattro vini del Bosco Eliceo che sono: Fortana DOC Bosco Eliceo, Merlot DOC Bosco Eliceo, Bianco DOC Bosco Eliceo e Sauvignon DOC Bosco Eliceo.

Il Riso del Delta del Po IGP

E’ un prodotto naturale che deriva dalla convergenza di diversi fattori: i terreni in cui viene coltivato di tipo torboso nel ferrarese e salmastro-alluvionali nel rodigino, l’abbondanza di macroelementi, l’alto valore nutrizionale attraverso la presenza di acidi grassi essenziali.

La Coppia Ferrarese IGP

Dalla forma unica e caratteristica: due pezzi di pasta lavorati in forma sottile e ovale, due cornetti ciascuno, uniti al centro in un cuore morbido a formare una coppia, ciupèta in dialetto ferrarese. La versione più simile alla forma attuale della Coppia Ferrarese IGP risale al Carnevale del 1536.

La Pera dell’Emilia Romagna IGP

I primi dati storici risalgono agli inizi del 1300. Alla fine del Medioevo l’interesse per la coltivazione dei frutteti da parte degli agronomi fa si che si crei una seria attenzione a questo comparto produttivo, così che, già a partire dal Seicento le colline si presentavano coperte da frutteti.

Il Pampepato di Ferrara IGP

Nel ‘600 le monache del Monastero del Corpus Domini di Ferrara, traendo ispirazione da una ricetta del cuoco rinascimentale Cristoforo da Messisbugo, creano un dolce da inviare alle grandi personalità dell’epoca: a forma di zuccotto, è impreziosito da mandorle o nocciole e da canditi, ed è insaporito con spezie profumate, infime la calotta è ricoperta di cioccolato fondente. Il dolce diventa il Pan del Papa, oggi il Pampepato di Ferrara IGP.


Un giro in bici per Ferrara

Ferrara è conosciuta come città della bici, per cui il cuore della città è bello percorrerlo con la due ruote. Cosa vedere? Intanto il Castello Estense, con il fossato, i ponti levatoi, le torri; la Cattedrale gotico-romanica, costruita a partire dal XII sec.; l’antica via delle Volte, forse la via medievale più lunga in assoluto; il monastero di S. Antonio in Polesine; Piazza Ariostea; il Palazzo dei Diamanti; il Parco Massari e il Quadrivio degli Angeli; via Ercole I° d’Este.

Un itinerario ciclabile di 9 km

Percorre le “Mura Monumentali” che circondano tutta la città. Ma in bici si possono esplorare i dintorni, ad esempio lungo la cicloturistica per Bondeno (56,830 km) per ammirare la Rocca Possente di Stellata, manufatto originario dell’anno 1000 e successivamente potenziato e ampliato dagli Estensi o lungo il percorso cicloturistico del Po alla scoperta della fauna e della flora di questo habitat naturale.

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