Cento anni fa nasceva Federico Fellini, un genio riconosciuto in tutto il mondo per aver creato grandi capolavori e Casole d’Elsa lo celebra con un evento inserito dal Comitato Fellini 100 nel calendario delle celebrazioni ufficiali, e con la collaborazione del Centro sperimentale di cinematografia di Roma.

A Casole d’Elsa fino al 2 novembre
Celebrare Federico Fellini con un dialogo intenso tra arte e gastronomia, è questo lo scopo che ha animato questo progetto inaugurato il 3 ottobre scorso. Giampiero Muzzi, un pioniere in Toscana, che delle immagini ha fatto la propria professione, attraverso la fotografia e i documentari, ha immaginato il suo omaggio al grande regista ed ha ideato e organizzato la mostra “La giostra di Fellini”. Lui e il borgo di Casole d’Elsa vogliono rendere omaggio al Maestro anche attraverso il fil rouge della gastronomia, sempre presente con significati diversi in ogni suo film, da Amarcord a Boccaccio 70 a 8 e ½ . Il cibo infatti è spesso protagonista nell’opera di Fellini, talvolta gustato come elemento consolatorio altre volte tensione del proibito. Nei suoi film il cibo era tutto vero e gli attori mangiavano veramente durante le riprese.

Il risotto allo zafferano e grappa
I ristoranti del borgo stanno proponendo ricette care al maestro del cinema e il Caffè Casolani, vista la produzione locale di zafferano, avrà in menù per la durata della mostra il risotto allo zafferano servito con due gocce di grappa, piatto tra i preferiti del regista romagnolo, da gustare per un esperienza da “Dolce Vita”. Il Bistrot Art & Wine propone l’aperitivo felliniano con Lambrusco e piadina. Ma si possono trovare, ad esempio, anche i tortellini del maestro e polpette di bollito all’uvetta.

La mostra su Fellini
La mostra vuole far colloquiare la dimensione sognatrice di Fellini, la dimensione della vita di provincia semplice ma dura dei suoi capolavori, con quella odierna del piccolo borgo casolese. Il parallelismo tra le immagine tratte da alcuni film e quelle realizzate in questa occasione, cercando di indagare quanto Fellini e la vita di oggi si fondano ancora, quanto è ancora attuale Fellini per la gente di oggi e quanto la gente sia ancora felliniana.
Non a caso, il progetto espositivo comprende delle installazioni collocate nella piazza antistante alla Rocca trecentesca sede del comune di Casole: si tratta di cinque ruote di policarbonato alveolato del diametro di due metri, che contengono una commistione di immagini estrapolate dai film e scene di vita quotidiana del centro valdelsano. Muzzi intende così ricordare come la vita sia stata per Fellini una giostra, dove tutto gira all’infinito, mescolando tutto e tutti eternamente.
Presenti anche alcuni ritratti di Heinz Homatsch, artista già protagonista di numerose esposizioni allestite alla Galleria Belvedere e di molte pubblicazioni e dei disegni dell’architetto Duccio Santini ispirati all’opera del grande maestro che creano una piacevole armonia tra le opere esposte. Un grande contributo a questo progetto è stato dato anche dal regista Fabrizio Guarducci che ha permesso l’esposizione di una prima edizione di “Una vita violenta” che Pasolini regalò a Fellini.
Un corpus importante della mostra sono le immagini dell’Archivio fotografico della Cineteca Nazionale tratte da I vitelloni (1953), La strada (1954), E la nave va (1983) e fotografie di scena e set di Pierluigi, grande fotografo nonché assiduo collaboratore del regista per La dolce vita (1960) e Amarcord (1973). L’ingresso alla mostra è gratuito: Galleria Belvedere tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00; Piazza Luchetti tutti i giorni 00,00-24,00.