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E se il Re … mangia le ciliegie?

 Marostica. Si sa, il borgo veneto della provincia di Vicenza, è la capitale degli scacchi, dove da secoli ogni due anni (e il 2016 è uno di quelli) in settembre si gioca la celebre partita con pedine umane. Nell’attesa deliziamoci con il rosso frutto Igp al quale, nei prossimi mesi, sono dedicate numerose manifestazioni     Circondata dalle sue mura trecentesche che, con gli oltre 1800 metri di lunghezza e i venti torrioni, collegano il castello inferiore a quello superiore, ecco stagliarsi davanti a noi il suggestivo borgo medioevale di Marostica. Un piccolo gioiello ricco di bellezze storiche, artistiche e naturalistiche, che si estende lungo la fascia collinare pedemontana che corre dall’Astico al Brenta. La sua imponente cinta muraria, riaperta proprio di recente dopo lunghi lavori di restauro, ci permette di salire su fino al castello superiore o Rocca e di godere di un panorama mozzafiato sulla città scaligera. Utilizzato in passato come struttura difensiva e per il controllo dei traffici mercantili, oggi purtroppo gran parte del castello appare diroccato. Una sorte diversa è toccata invece al castello inferiore che ospita, oltre alle sale del Podestà, della Pretura e delle Armi, la sala dove attualmente si svolge il Consiglio Comunale, nonché il Museo dei costumi e delle armi della partita a scacchi.     Scacco matto alla storiaMarostica infatti è conosciuta in tutto il mondo con il nome di città degli scacchi, per la celebre partita in costume che si svolge nell’omonima piazza realizzata in marmo bianco e nero. Una leggenda narra che nel 1454 due nobili cavalieri, innamoratisi entrambi di Lionora, la figlia del governatore, vollero sfidarsi a duello. Ma lo scontro fu proibito e si stabilì che la giovane avrebbe sposato colui che avesse vinto una partita a scacchi da tenersi nella piazza d’armi con pezzi viventi. Da allora, ogni due anni, nel mese di settembre (quest’anno dal 10 al 12) oltre 500 figuranti in costume rievocano lo storico evento alla presenza di migliaia di turisti e curiosi. A ridosso della piazza, diamo una sbirciatina a Palazzo Doglione, un monumentale edificio risalente al XII secolo che fungeva da casello daziale per la riscossione dei tributi e che in seguito divenne centro delle attività giurisdizionali della città. E non tralasciamo, infine, di fare una visita alla chiesetta dei Carmini con l’annesso oratorio eretto nel 1648, i cui dipinti delle pareti e della volta sono da poco tornati al loro antico splendore.  Rosse dame al castello“Una ciliegia tira l’altra e a prenderne una sola alla volta si vuota il cesto”, recita un antico detto. Frutto luculliano – fu infatti il tribuno militare Lucullo a introdurre la pianta in Occidente – la ciliegia di Marostica è stata la prima in Italia a fregiarsi del marchio europeo Igp e, con le sue venti varietà, questa prelibata delizia è la protagonista di una serie di eventi che si svolgono per l’intero mese di maggio. Si parte con Street Food Mania, la rassegna del cibo di strada di qualità che, dal 20 al 22, dedica una sezione proprio alle ciliegie; il 27 maggio il castello inferiore ospita una rassegna enogastronomica di cucina del ‘500, mentre il 28 maggio il centro storico si tinge di rosso con la tradizionale Notte Rossa: negozi aperti, musica dal vivo ed iniziative in onore della ciliegia. A chiudere la manifestazione, domenica 29 maggio, la 72a esposizione-concorso, che mette in mostra il meglio della produzione di quest’anno.  Per saperne di più:www.comune.marostica.vi.itwww.ciliegiadimarosticaigp.it

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