La cucina maltese tradizionale rappresenta un affascinante crocevia di culture gastronomiche che riflette la storia millenaria di questo arcipelago al centro del Mediterraneo. Influenzata da Fenici, Romani, Arabi, Normanni, Cavalieri di San Giovanni, Francesi, Britannici e naturalmente Italiani, la gastronomia di Malta offre un mosaico di sapori unico al mondo, dove ogni piatto racconta secoli di dominazioni, scambi commerciali e contaminazioni culturali che hanno forgiato un’identità culinaria inconfondibile.

Le radici storiche della gastronomia maltese
La cucina maltese tradizionale affonda le sue radici in tremila anni di storia mediterranea, durante i quali ogni popolo conquistatore ha lasciato un’impronta indelebile sulle tavole dell’arcipelago. Gli Arabi introdussero le spezie mediorientali e l’arte della pasticceria al miele, i Cavalieri di San Giovanni portarono le raffinate tecniche francesi, mentre il dominio britannico aggiunse elementi anglosassoni che ancora oggi caratterizzano alcuni piatti. La vicinanza con la Sicilia, distante solo 90 chilometri, ha garantito un flusso costante di influenze italiane che si manifestano nell’uso del pomodoro, nella pasta e nelle tecniche di conservazione del pesce.
I piatti simbolo
Il fenkata, considerato il piatto nazionale, celebra il coniglio cucinato in umido con vino rosso, aglio e alloro, servito tradizionalmente in due portate: prima come sugo per condire gli spaghetti, poi come secondo piatto accompagnato da patate al forno. La cucina maltese tradizionale vanta anche il pastizz, sfoglia croccante ripiena di ricotta o piselli, venduta in ogni angolo di strada come street food per eccellenza. Il lampuki pie, è una torta salata ripiena di lampuga (il pesce simbolo dell’autunno maltese), pomodori, olive e capperi, e rappresenta perfettamente l’anima marinara dell’isola. Non si può dimenticare il bragioli, involtini di manzo farciti con uova sode, pancetta e prezzemolo, cotti lentamente nel sugo di pomodoro.

Gli ingredienti autoctoni e i prodotti DOP
L’arcipelago maltese produce ingredienti unici che definiscono l’identità della sua cucina. Il ġbejna, formaggio di capra o pecora prodotto tradizionalmente a Gozo, viene servito fresco, stagionato o conservato sotto aceto e pepe nero. Il miele di timo selvatico maltese, dalle note intense e balsamiche, è considerato tra i migliori del Mediterraneo. I pomodori secchi (tadam imqadded), le olive locali bidni, il sale marino di Marsalforn e i capperi di Dwejra sono elementi fondamentali della dispensa maltese. La cucina maltese tradizionale utilizza anche il kunserva, concentrato di pomodoro essiccato al sole su tetti e terrazze, che conferisce ai piatti un sapore intenso e caratteristico.
Le influenze mediterranee e le contaminazioni moderne
La gastronomia contemporanea di Malta riflette la sua posizione strategica tra Europa e Africa, con ristoranti stellati che reinterpretano la cucina maltese tradizionale attraverso tecniche innovative. Gli chef locali stanno riscoprendo ricette dimenticate come l’aljotta (zuppa di pesce con aglio e pomodori) e il ross fil-forn (riso al forno con carne macinata e zafferano), elevandole a nuovi standard gourmet. L’influenza italiana rimane forte con numerose trattorie che servono pasta fresca e pizza, mentre i ristoranti fusion propongono audaci combinazioni che mescolano tradizione maltese con cucine asiatiche e nordafricane, creando un panorama gastronomico dinamico e in continua evoluzione.
I dolci e la pasticceria tradizionale
La pasticceria maltese rivela profonde influenze arabe e siciliane che si fondono in creazioni uniche. L’imqaret, datteri fritti in pasta fillo profumata all’anice, rappresenta l’eredità mediorientale, mentre i kannoli tal-irkotta richiamano chiaramente la tradizione siciliana. Il qaghaq tal-ghasel, ciambelle ripiene di melassa nera speziata, viene preparato tradizionalmente per Natale. La cucina maltese tradizionale include anche il pudina tal-hobz, budino di pane arricchito con cioccolato e frutta candita, esempio perfetto di cucina di recupero elevata a dignità di dessert. Durante il periodo pasquale, le famiglie preparano i figolli, biscotti di pasta frolla decorati con glassa colorata e mandorle, simbolo di festa e convivialità.
L’esperienza enogastronomica e il turismo culinario
Malta sta emergendo come destinazione privilegiata per il turismo enogastronomico, con oltre 30 cantine che producono vini DOK (Denominazzjoni ta’ Origini Kontrollata) dalle varietà autoctone Gellewza e Ghirghentina. I wine bar di Valletta e Mdina offrono degustazioni abbinate a taglieri di prodotti locali, mentre i ristoranti vista mare di Marsaxlokk servono pesce freschissimo in atmosfere pittoresche. La cucina maltese tradizionale si può scoprire anche attraverso i food tour che attraversano i mercati di Marsaxlokk e il Mercato Centrale di Valletta, le cooking class nelle antiche case di pietra calcarea, e le sagre di paese (festas) dove ogni comunità celebra il proprio santo patrono con specialità gastronomiche tramandate da generazioni.
La consacrazione di Malta come destinazione gastronomica è avvenuta con l’arrivo delle prime stelle Michelin nel 2020. Attualmente, Malta, nonostante le dimensioni relativamente ridotte, vanta 7 ristoranti stellati di cui uno a due stelle, lo Ion Harbour di Valletta, aperto tra le mura del lussuoso hotel Iniala.
È inoltre possibile unirsi ai cosiddetti ecotour: piccoli gruppi organizzati guidati attraverso le campagne di Malta e Gozo durante i quali si può approfondire la conoscenza dei prodotti locali attraverso i racconti dei piccoli produttori.