La via della Seta rinasce e si rinnova nel segno di un’amicizia tra due mondi millenari, Oriente e Occidente, che tornano a dialogare nel segno dell’arte, del cibo e di un turismo dalla Cina sempre più slow che valorizza i piccoli borghi privilegiando l’Italia autentica.
Il 2020 è l’anno della cultura e del turismo Italia Cina e, nell’anniversario dei 50 anni di relazioni diplomatiche fra Roma e Pechino, i due Paesi che vantano lo stesso numero di Siti Unesco – ben 55 – uniti dalla vocazione al bello, anticipano una collaborazione che si preannuncia intensa. Un “gemellaggio culturale” attento a un turismo sostenibile, capace di generare ricchezza rispettando i territori, e che andrà anche oltre il 2020, abbracciando tutti i settori, dalle mostre al cinema, dal food al teatro.
Il turismo cinese cresce e sceglie i borghi italiani
La Cina privilegia i borghi d’Italia e un turismo sempre più slow e il Belpaese si consacra la meta preferita dei visitatori cinesi e primeggia in Europa superando Francia, Germania e Spagna.
Ma non saranno solo Roma, Milano, Venezia, Firenze, Napoli, Genova, Torino le destinazioni più gettonate. Gli asiatici guardano con interesse anche alle piccole destinazioni, come Taormina, Rovereto, Macerata, Caserta, Paestum, Rimini, San Gimignano, Portofino.
Nel 2019 i flussi turistici provenienti dalla Cina hanno registrato un aumento del 16% degli arrivi aeroportuali con soggiorni prevalentemente dalle 9 alle 13 notti per due o tre persone. La crescita è in linea con l’incremento dei viaggiatori, che nel 2018 è cresciuto del 15,5% rispetto al 2017.
Tuttavia occorre difendere l’identità dei borghi dai rischi dell’”overtourism” che potrebbe compromettere l’autenticità dell’offerta italiana.

I cinesi alla ricerca di un turismo “slow”
Secondo China OCT Group, un’inversione di tendenza si sta registrando anche a proposito del turismo “mordi e fuggi”. I cinesi, in particolare le nuove generazioni che vogliono scoprire l’Italia, sono alla ricerca di viaggi che privilegino l’”esperienza”, o magari di pacchetti turistici che già, prima di partire, includano il ristorante in cui fare tappa, il bar storico da visitare, lo spettacolo teatrale cui assistere o la corsa del taxi già prenotata.
Secondo i dati Istat elaborati da Enit, la forte crescita dei flussi turistici in Italia provenienti dalla Cina, nel 2019 ha registrato un aumento del 16% degli arrivi aeroportuali con soggiorni prevalentemente dalle 9 alle 13 notti per due o tre persone, un aumento in linea con l’incremento dei viaggiatori, che nel 2018 è cresciuto del 15,5% rispetto al 2017.
“Il 14% delle prenotazioni – spiegano da Tuniu.com, agenzia cinese di viaggi online – riguardano solo una meta esclusiva”.
Alla vacanza culturale in Italia i turisti cinesi hanno destinato 353 milioni di euro, il 56,8% della spesa totale. Una buona notizia arriva proprio in questi giorni dal potenziamento delle rotte tra Italia e Cina, che saranno triplicate passando da 56 frequenze settimanale a 108 con decorrenza immediata, toccando anche gli scali di Firenze, Bologna, Bari.
Shopping e WiFi: i servizi irrinunciabili per chi arriva dalla Cina
Cantine, spa, sci sulle Alpi. Non ci sono solo i borghi nella lista dei desideri degli asiatici. Il turismo di lusso include la visita alle cantine più esclusive, lo shopping e il divertimento sulla neve, ma esige il WiFi gratuito nei luoghi pubblici (per condividere a caldo l’esperienza del viaggio).
Anche i paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono tra i protagonisti dell’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina.
Insieme al Piemonte, avrà un ruolo di spicco Verona, gemellata con la metropoli cinese di Hangzhou.
L’Italia, dal canto suo, si avvia a diventare sempre più “Welcome Chinese”, ricorrendo ai Big Data per affrontare le esigenze di viaggio dei passeggeri stranieri e rendere più facile l’anticipazione, la profilazione, la progettazione e l’esecuzione del viaggio, con personale, soprattutto aeroportuale, formato per conoscere in anticipo e soddisfare le esigenze dei nuovi arrivati, corner dotati di QR code a contatto diretto con le ambasciate e, perché no, anche un personal shopper.
E gli italiani in Cina?
Già dal 2005, c’è una piccola Italia nel cuore di Shanghai. Si tratta di villaggio in stile italiano che accoglie il pubblico cinese.
L’idea, messa a punto da progettisti italiani, fonde il concetto della Domus romana, dello stile veneziano e l’architettura della città cinese.
Questa, ad esempio, è una delle tante attrazioni che i cinesi invitano a visitare. Accanto a Macao, una regione autonoma situata sulla costa sud della Cina continentale, che il delta del Fiume delle Perle divide da Hong Kong. Con i ritmi più lenti e meno traffico.

I prossimi appuntamenti dell’anno della cultura e del turismo Italia-Cina
Un ampio programma culturale prevede, nei prossimi mesi, la realizzazione di una mostra dedicata a Leonardo da Vinci al museo provinciale dello Sichuan a Chengdu, un’esposizione sulla scultura antica promossa al Museo Nazionale della Cina di Pechino dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e, sempre a Pechino, un percorso per celebrare i cinquant’anni del Comando Tutela Patrimonio Culturale. Un percorso sui guerrieri di terracotta del mausoleo di Quinshiguandi di Wi’an è attesa invece alla Reggia di Caserta.
Tra le manifestazioni più attese si inseriscono gli spettacoli e i corsi che il Piccolo Teatro di Milano porterà a Shanghai, così come il progetto di restauro di Ritratto equestre dell’imperatore Qianlong di Giuseppe Castiglione. Non mancheranno gli appuntamenti dedicati alla tutela del patrimonio artistico e poi rassegne di cinema, in occasione del centesimo anniversario della nascita di Fellini, e ancora gli spettacoli della Scala di Milano a Chengdu. L’offerta turistica italiana sarà inoltre presentata in tutte le grandi fiere del settore che si svolgeranno in Cina.
Insomma nell’annus mirabilis dedicato ai due acroteri incastonati a un’estremità all’altra della Via della Seta, il meglio deve ancora venire.
a cura di Samantha De Martin