
Non è solo un rito: ormai è un fenomeno sociale che dall'Italia ha attraversato e conquistato il mondo. Il bar si conferma luogo di ritrovo d'eccellenza, e il momento dell'aperitivo si trasforma nel palcoscenico ideale per la chiacchiera, il confronto e la convivialità.
Un’analisi promossa da Sanbittèr, condotta attraverso una SWOA (Social Web Opinion Analysis) su un vasto campione di operatori del settore e di 1.200 consumatori (tra i 18 e i 55 anni) monitorati sui principali social network e blog, svela i numeri e i temi di questa tradizione sempre più globale.
L'aperitivo, pur essendo un rito italiano, si è trasformato in un trend internazionale. Secondo il rapporto di Euromonitor International, il mercato degli aperitivi è in costante crescita, trainato da una domanda non solo di alcolici, ma anche di bevande analcoliche. Oltre i confini nazionali, il piacere di un soft-drink pre-cena ha guadagnato popolarità in mercati chiave come Stati Uniti, Regno Unito e Nord Europa, a riprova della capacità del made in Italy enogastronomico di sedurre milioni di persone.
La forza del fenomeno è confermata anche dalle abitudini di consumo in Italia: sono 4 su 10 gli italiani (il 41%) che frequentano i bar proprio in "orario aperitivo". Ma il bar è un punto di riferimento per ogni momento della giornata: il 26% lo frequenta in pausa pranzo, il 21% per colazione e il 12% sceglie altri momenti.
Ma di cosa si discute davanti al bicchiere? La ricerca ha analizzato in dettaglio i temi che animano i tavolini dei bar italiani, specialmente in orario serale (dopo le 18), l'orario più gettonato, scelto dal 41% perché affollato e dal 35% per la voglia di confronto e scambio di idee. In generale, guardando l'intero campione di intervistati (non solo fascia aperitivo), il 59% parla di calcio, cui va sommato il 29% che s'interessa di altri sport. La politica tiene banco per il 49% e i temi internazionali per il 46%. Seguono a ruota ambiente (44%), alimentazione e cibo (41%), lavoro (37%), shopping (35%) e gossip (33%).
Interessante è anche l'analisi dei personaggi che finiscono più spesso nel mirino delle conversazioni. A dominare la scena sono le nuove figure della comunicazione. Il 41% del campione dichiara di parlare degli influencer, superando il 36% che discute del proprio capoufficio.
Sul fronte pubblico, gli esponenti politici sono oggetto di dibattito per il 29% degli italiani al bar. A parimerito con il 27% troviamo gli sportivi e i divi del cinema, mentre solo il 21% si concentra su altri personaggi del mondo televisivo.
Ma qual è la vera motivazione dietro la scelta del bar? Il 57% del campione analizzato lo frequenta perché lo considera un luogo dove può esprimere liberamente le proprie opinioni. A livello di frequenza, è un'abitudine quotidiana per molti: il 43% degli intervistati fa "tappa" al bar dalle 3 alle 4 volte al giorno (colazione, pausa pranzo, pausa caffè e aperitivo), mentre il 31% ci va una volta al giorno. Solo il 15% lo fa tra le 2 e le 3 volte a settimana.
L'aperitivo, dunque, non è un momento isolato, ma il culmine di una giornata fatta di scambi e convivialità. Un rito che ci ricorda come, nonostante la digitalizzazione, la necessità di fare "quattro chiacchiere" davanti a un bicchiere resti un valore fondamentale dell'identità italiana, esportato con successo in ogni angolo del globo.



