Eppure eravamo in Franciacorta, terra di bollicine, precisamente sulla collina Moretti di Bellavista.Eppure ce l’avevamo proprio lì concentrate, le eccellenze, lì, annesse: il ristorante gourmet Leone Felice, con l’executive chef Fabio Abbattista. (Prima di lui ci fu Gualtiero Marchesi)Avevamo persino confinante il forno dove esce una delle pizze più buone e digeribili al mondo, quella di Franco Pepe, de La Filiale (Fabio e Franco insieme nella foto qui sotto)
Ma quell’8 marzo 2018, che Henry Chenot insieme alla moglie Dominique era in visita all’Albereta di Erbusco per festeggiare il quindicesimo anniversario della Spa che porta il suo nome – Espace Chenot – sopra la tavola imbandita c’erano solo caraffe traboccanti d’acqua fresca con dentro fette di limone e il menu di quella colazione di circostanza era ispirato alla cucina del benessere. E tutti, nessuno escluso, eravamo incantati a sentirlo parlare, a far tesoro dei suoi suggerimenti preziosi.
Mentre si pasteggiava, il medico di origini catalane ma francese di adozione che all’inizio degli anni Settanta creò il primo di una serie di laboratori di fitocosmetica e fitoterapia e nel 1999 formulò la “biontologia”, ovvero un nuovo concetto per studiare l’evoluzione dell’invecchiamento psicofisico, raccontava aneddoti legati alla sua professione e riferiti a personaggi importanti del mondo dello sport e dello spettacolo, in cura da lui.
Ma soprattutto dispensava consigli alimentari, ribadendo con insistenza il mai ripetuto abbastanza concetto che la salute deriva dal cibo.“Il segreto? – afferma Chenot – masticare bene e tanto, niente zuccheri, nè sale, nè glutine. Mangiare così almeno 4 volte la settimana. Bere tanta acqua e limone. Bisogna bere tanto la mattina appena alzati e sempre dopo avere urinato. Fa benissimo bere anche acqua e aceto di mele: un cucchiaio per litro d’acqua, perché agisce sul tessuto connettivo”.
Poi, nel ripercorrere l’excursus che dalle montagne di Solda, in Alto Adige, l’ha portato nella conca di Merano e infine tra i filari del Franciacorta, Chenot ha ricordato di come si fosse sempre rifiutato di realizzare un altro a sua firma che non fosse quella di Merano. Ma poi – ha ammesso sospirando – di fronte alla bellezza de L’Albereta ha capitolato. “Con mia moglie Dominique decidemmo di creare una nuova identità per la cura di sé, una finalizzata alla bellezza naturale che consenta di ritrovare l’armonia senza trucco, quella che fa rifulgere la nostra luce interiore“.
Cosicché, in uno dei più spettacolari Relais incastonati fra Brescia e il Lago d’Iseo, la coppia Chenot ha organizzato ad altissimi livelli uno spazio di benessere assoluto, dove dedicarsi esclusivamente alla cura di sé, secondo un metodo rigoroso fortemente radicato nei principi della medicina, in grado di riportare l’organismo alla massima forma psico-fisica.Sostanzialmente, l’Espace Chenot è una delle due medical & wellness SPA in Italia ed al suo interno lavora un team composto da oltre 30 professionisti tra medici, terapisti, dietiste, assistenti di terapia, osteopati, estetiste ed, ovviamente, responsabili accoglienza ed addetti alla reception.
Gli ambienti, molto eleganti, furono progettati, nell’insieme, da Ettore Mocchetti, architetto e direttore di AD Italia e si estendono su un’area di i 2.000 mq. articolata su due livelli: il primo riservato all’accoglienza degli ospiti, con una zona tisaneria dove è possibile trovare una selezione sempre diversa di infusi e tisane dalle proprietà drenanti e antiossidanti; il secondo dedicato ai dipartimenti medici, con aree riservate ai test energetici e alle valutazioni dietologiche.
Naturalmente figura centrale della Spa è la piscina con nuoto controcorrente e ben cinque tipologie di idromassaggio, con a fianco sale di sauna e bagno turco con aromaterapia oltre a una palestra attrezzata di ultima generazione. All’interno di questo percorso pensato e realizzato secondo il metodo Chenot, uno spazio riservato, dalla avvolgente forma circolare, è il regno della idroterapia, delle applicazioni di fito-fango e degli idro-getti. E’ appena il caso di dire che questa Spa ha appena vinto il “Condé Nast Traveller Spa Smartest Detox Escape 2018”.
Eppure, oltre a ciò, L’Albereta è anche molto altro. E’ soprattutto il piacere di alzarsi la mattina in uno scenario spettacolare che mostra, dal Vista Lago Bistrò, all’orizzonte il Lago d’Iseo e tutto intorno l’anfiteatro delle colline. E’ l’esclusiva di un’unica camera da letto molto speciale, chiamata Suite Cabriolet, che al premere di un bottone il soffitto sparisce rivelando l’effetto “il cielo in una stanza”, poiché il tetto si apre alle stelle del firmamento.
E’ la discrezione di una Greeneige Lounge dove ritirarsi a leggere o a chiacchierare; è avere a disposizione un campo da golf con 18+9 buche. E’ sentirsi bene in un posto stupendo.Nel proprio tempo libero, ma soprattutto in quel tempo liberato che tutti, almeno una volta, dovremmo concederci.