Scopri i Viaggi del Gusto

Castiglione d’Orcia, il silenzio e il canto delle pietre

Le pietre raccontano. Parlano attraverso le loro forme appena sbozzate, con i loro contorni perfetti, gli intagli precisi. Rivelano l’età dei manufatti, commentano la storia. Attraverso il loro canto le epoche diventano vasi comunicanti navigabili, si osservano le parabole di eroi e reami. Con i giochi di colore di ulivi, cipressi e castagni le pietre si fanno esse stesse, in Val d’Orcia, monumenti naturali. È più che mai vero a Castiglione d’Orcia, un territorio vasto e vario, poco densamente popolato, fatto di una moltitudine di borghi che hanno mantenuto l’orgoglio di una propria identità. Se si cercano botteghe a servizio dei turisti zeppe di souvenir e cianfrusaglie, si giri alla larga; se si è alla ricerca di aria pulita, schiette tradizioni in assenza delle esecrabili sfilate kitsch in abiti di tempi andati, scoperte gastronomiche che vanno dai cereali di pianura alle castagne del monte Amiata allora questo è il posto giusto!

E l’estate è, grazie alla presenza di boschi, sentieri ombrosi e brezza che avvolge i colli, un buon periodo per trascorre un fine settimana o qualcosa in più. Chi ama le novità non si lascia sfuggire la visita alla Rocca Aldobrandesca, da poco restaurata, che narra le vicende di Castiglione d’Orcia dal Mille – con la nascita dl Comune – all’uso del cassero come colombaio e fornace. In mezzo 700 anni. Lo sguardo si perde all’infinito su un caleidoscopio di colli. Fantasmagorico come il profumo di pici appena stirati che balza fuori dal laboratorio di Sara Favati, Dalla Spiga alla Pasta (FB ilcapannodellerose).

Si passeggia sul tempo calpestando l’acciottolato che porta alla Sala d’Arte nell’Oratorio di San Giovanni: una visita più o meno rapida, in virtù dell’interesse nei confronti dell’arte sacra che merita comunque sosta per alcuni lavori del Trecento. Ci vogliono pochi minuti in più, ma senza l’utilizzo dell’automobile, per raggiungere Rocca d’Orcia e la sua Torre di Tentennano, un altro imponente baluardo militare dalle pietre sagomate con cura.

Prima della salita finale è utile una sosta all’Antico Forno per provare il biscotto salato (telefono 3331375818), dalla pasta intrecciata a forma d’infinito e abbondante in finocchietto selvatico. Il borgo si presta bene a immaginare come dovessero essere i villaggi dell’Orcia ai tempi della mezzadria, con le case in pietra dalle nuance dell’ocra, le anguste scalinate e gli stretti vicoli che si attorcigliano uno sull’altro nel silenzio rotto dal gorgoglio di Piazza della Cisterna. Sotto l’ippocastano le luci del tramonto acquerellano di rosa le facciate delle case: è tempo di entrare nel ristorante Cisterna del Borgo per assopirsi infine in una delle semplici camere (cisternanelborgo.com).

Per regalarsi paesaggi e momenti ancor di più fuori dalle rotte si possono percorrere alcuni dei 140 km di strade bianche su due ruote, che si noleggiano presso toscanaontheroad.it. Serve avere buone gambe per attraversare boschi di abeti bianchi e castagni e imbattersi nelle euritmiche merlature cieche e nelle metope della chiesa di San Benedetto a Vivo d’Orcia.

Da qui si possono scegliere percorsi nella natura contrassegnati dalla presenza d’acqua. Acqua che è protagonista assoluta a Bagni San Filippo: vale la pena ritagliarsi qualche momento di relax nelle piscine naturali alimentate dalle calde sorgenti termali. Gli amanti della natura mettono in conto la visita alla Riserva Naturale Regionale di Ripa d’Orcia tra biancospini e orchidee palustri. I più fortunati, alzando gli occhi al cielo, colgono le evoluzioni del falco pellegrino e sullo sfondo il castello dalla pianta quadrata. Verso il capoluogo meritano una sosta per l’acquisto l’olio di varietà Moraiolo e le paste preparate con i propri grani da Luca Tozzi (pastavaldorcia.it).

Interminabili capannelli che perpetuano l’idea del paesaggio toscano nel mondo si fermano dinnanzi a Poggio Covilli: il casale, la collina, i cipressi sono la cartolina che tutti vorrebbero spedire, se ancora esistessero. Basta un click per fissare l’immagine e portarla con sé negli altri continenti. “Questa è la Toscana” diranno. Il profilo di Castiglione d’Orcia si tocca con un dito.

Dopo un aperitivo all’Enoteca dell’Orcia con un bicchiere d’Orcia DOC (Fb Enoteca dell’Orcia) entra in scena un’altra protagonista toscana, la bistecca. Bisogna prenotarla alla Trattoria Il Cassero (trattoriailcassero.com) e fissare una vicina camera. Aperta a fine maggio, con buone soluzioni anche per chi volesse cucinare nella struttura, La Falegnameria (telefono 3282234821). L’indomani, se si vuole, colazione sulla vicina torre d’avvistamento, dove le pietre raccontano …

CONDIVIDI

Facebook
Pinterest
WhatsApp
LinkedIn

ULTIMI ARTICOLI

COSA NE PENSI?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine!

Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine! Intraprendi il viaggio del gusto e resta sempre aggiornato sulle ultime novità, approfondimenti e tendenze!