Carbonara non è un piatto, bensì uno stile di vita. Alla faccia dei puristi in giro per il mondo si trovano le lasagne alla carbonara (Germania), la pizza alla carbonara (Spagna), la minestra alla carbonara (Thailandia) e via modificando.
Carbonara kebab
La carbonara ha contaminato anche lo street food simbolo del Medio Oriente: il kebab. Si chiama “Karbonaro” e vede gli straccetti di vitello e tacchino tipici del kebab tagliato sul doner, lo spiedo verticale, irrorati da una “carbocrema” a base di tuorli d’uovo, pecorino e pepe, sulla quale si adagia una pioggia di guanciale croccante. Nel Carbonara Day la cornice è un pane dolce, annerito dall’aggiunta di carbone vegetale nell’impasto e la sua degustazione viene accompagnata da un cocktail creato ad hoc.
Carbonara Day
È l’originale panino che verrà presentato a Milano nella serata, in occasione del Carbonara Day 2022, da Kebabbar Star Zagros in corso Ventidue Marzo 38, il primo locale che unisce kebab e miscelazione noto nel capoluogo lombardo per la propensione alla rottura degli schemi e alla sperimentazione per far entrare in contatto due mondi che raramente si parlano.
Il panino iconico ispirato alla carbonara
Nato per omaggiare un piatto tra i più iconici della tradizione culinaria italiana nella giornata a esso dedicata, è figlio di una collaborazione tra il Kebabbar e Alessandro Mazzali, giovane e talentuoso sous chef del ristorante Sine. Il Karbonaro sarà disponibile nel menù del cocktail bar proprio a partire dal 6 aprile, quando verrà proposto per la prima volta al pubblico in abbinamento a “Slow”. Si tratta di un drink ideato per la serata dal bartender Dario Cristiano a base di blend di rum, amaro Nonino, miele, lime, fava tonka, Peychaud’s bitter. Miele e rum riprendono la rotondità della carbonara, il lime fornisce la nota acida che manca al piatto, bitter e amaro conferiscono complessità, mentre la spezia, la fava tonka, svolge il medesimo ruolo del pepe.
Background curdo, lifestyle italiano e tocco meneghino
«Si tratta della perfetta sintesi di ciò che siamo e che proviamo a raccontare ogni giorno – spiega Emrah Karaman, 31 anni, ideatore e titolare del Kebabbar – ovvero background curdo, lifestyle italiano e tocco meneghino. Più che una provocazione, intende rappresentare un vero e proprio omaggio alla tradizione italiana, da cui attingiamo a piene mani per dare, attraverso audacia, creatività e insolito food pairing con i drink, una nuova dignità a un piatto, il kebab, che nell’immaginario collettivo è cristallizzato come panino di scarsa qualità legato ad un consumo veloce e poco memorabile».
Il Kebabbar
Kebabbar nasce nel 2015 quando Emrah rileva insieme ai due fratelli Erdal (33 anni) e Siyar (22 anni, nel team del Kebabbar come secondo bartender), l’attività guidata dal padre dal 2006. Obiettivo dei ragazzi era di creare il primo locale che avvicina il mondo della miscelazione, proprio degli usi e dello stile di vita della città in cui è cresciuto, al mondo gastronomico del paese di origine, il Kurdistan turco. Per farlo, cibo e drink, vengono rivisitati e contaminati in una costante ricerca dell’equilibrio nella mescolanza delle radici. Da qui il motto del locale: “mixing the roots”.
Tre panini, tre stagioni più gentili
Prende così vita un menù food ricco di twist sui classici kebab: il Kerwan (“viaggiatore” in curdo), un panino che si tuffa nel Mediterraneo con crema di peperoni, cetrioli, pomodori a dadini, cipolla rossa, prezzemolo, menta e scorza di limone. Ci sono poi i tre signature del locale, Payiz, Bahar e Havin, con pane Poğaça, lo stesso del Karbonaro, un lievitato simile al pan brioche che in Kurdistan si usa generalmente a colazione oppure per accompagnare il tè. Questi tre panini, che portano i nomi curdi delle tre stagioni più gentili, presentano numerosi ingredienti provenienti da altre tradizioni: cipolla caramellata al vino rosso o bianco, funghi trifolati, avocado, gorgonzola e noci.
La drink list
Anche sul fronte della drink list non mancano le contaminazioni: i dieci cocktail signature, da abbinare al cibo su consiglio dello staff, sono realizzati mescolando armoniosamente ingredienti particolari. Si va dal mix di cognac, apricot brandy, tè nero turco e bitter all’unione di vaniglia, violetta, rosa, litchi, melograno e lime su base di vodka. C’è poi il drink a base di birra IPA con Campari alla fava tonka, rum bianco, vermouth rosso e angostura e il rinfrescante incontro di basilico, sciroppo di cetriolo e lemongrass, limone e gin.