In Svizzera ci sono stata diverse volte e ho apprezzato le sue città belle, eleganti, a dimensione uomo e ben organizzate nei servizi. Berna però non era mai stata sulla mia lista dei luoghi da visitare e mi sono dovuta ricredere. Elegante e nobile, il suo salotto” buono” ovvero il centro cittadino è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dall’Unesco. I suoi lunghissimi portici (6 chilometri) si fanno attraversare piacevolmente e mescolano un po’ di fascino antico e moderno con alcune sorprese che non ti aspetti.

E così che escono i negozi da sotto terra, gli antichi magazzini ora diventati panetterie, piccoli teatri, barbieri, e anche accesso segreto di casari. Perché qui nelle fredde giornate invernali si può gustare la raclette o la fondue con il formaggio groviera, l’appenzeller, l’emmental e il tilsiter.

Domina la via centrarle, la Marktgasse, la Torre dell’Orologio, uno dei simboli più caratteristici della città. Fu eretta tra il 1191 e il 1120 e per tutti, bambini e non, rappresenta una vera magia con i suoi orsetti che si rincorrono, con Cronos che detta le ore, con i simboli della meridiana che scandiscono i ritmi delle stagioni. E’ poi affascinante scoprirne i misteri interni (in visita prenotabile, sono 130 i gradini per raggiungere la parte più alta) e scoprire cosa l’uomo sapeva e sa fare …
Bella anche la facciata del Duomo tardo gotico, qui però l’interno con i simboli del cattolicesimo è stato depredato e distrutto durante il periodo della Riforma. Il portale d’entrata merita una visita, lo scultore e architetto Erhart Kung raffigura il Giudizio Universale con 294 figure scolpite tra profeti, martiri e angeli.
Girando la città si possono visitare il Museo d’Arte, il Palazzo Federale, il Giardino delle Rose dove una foto con la statua di Einstein è d’obbligo. In centro si può visitare la casa ormai museo del genio che lavorava all’ufficio brevetti della città e della moglie Mileva Maric, la matematica a cui in molti attribuiscono la “maternità” della teoria della relatività.

Il fiume Aare che nasce dalle Alpi bernesi, attraversa il cuore della città e lo circonda con un abbraccio (l’Anello dell’Aar). Le sue acque non dividono anzi accolgono, e i bernesi che nella calde giornate estive trovano qui refrigerio.
Subito fuori dal centro il ponte Nydegg, oltre il quale e vivono tre esemplari di orsi, animale simbolo della capitale. La leggenda racconta che il fondatore di Berna proprio qui uccise un orso e il nome Bern deriverebbe da Bär che in tedesco significa appunto “orso”.
Se siete stanchi e non avete energie per camminare i mezzi pubblici vi portano dappertutto agilmente, potete fare un comodo abbonamento e viaggiare sereni.

Cosa gustare
La cucina svizzera e bernese si basa prevalentemente su tre asset: birra, formaggio, cioccolata. Il cioccolato svizzero è famoso in tutto il mondo, e quello artigianale è una golosità da non perdere.
Per gli amanti della birra la città ha la più alta densità di microbirrifici di tutto il Paese: si possono anche fare dei tour di degustazioni durante i quali viene spiegata la magia della produzione.
Se chiedete il Berner Platte, vi vengono proposte diverse tipologie di carni, sia di manzo che di maiale: pancetta, costolette affumicate, lingua di maiale, fette di salsiccia di lingua bernese, prosciutto all’osso, manzo bollito, su una base di fagiolini durante il periodo invernale e di crauti durante il periodo estivo.
Un contorno tipico adatto ad accompagnare diversi piatti, o anche da gustare come secondo, è il rosti di patate, un miscuglio di patate che vengono grattugiate, con eventuale aggiunta di cipolla, pancetta, formaggi e varie erbe, il tutto ripassato in padella come a creare una frittata.

A ritmo lento
La parte che più ho amato in questa avventura è stata percorrere il profilo della città in biciletta, una pedalata lungo il Percorso panoramico di Frienisberg – Bern Welcome, merita il viaggio. Ma voi potete provare anche altri nove percorsi Tour in e-bike Berna – Bern Welcome. Il percorso sarebbe di 43 chilometri intorno all’altopiano del Frienisberg, ma si possono fare variazioni e prendere intersezioni, la vista è quella sul Seeland, sulla città di Berna e sulle Alpi bernesi. In mezzo a questo percorso la torre Chutzenturm, alta 45 metri (234 gradini). Grazie a questo percorso si scoprono angoli quieti e prati, i profumi del bosco, la tranquillità della campagna. Anche in bici è molto facile muoversi, basta seguire la segnaletica che per il percorso Frienisberg è quella del Veloland 890, che noi abbiamo percorso in combinazione con l’888.