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Baglio Aimone, vini autoctoni con l’etichetta ispirata all’Opera dei Pupi

Perfetta sintesi tra inestimabile patrimonio vitivinicolo e natura incontaminata, all’interno della Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, tutelata già dal 1981 e gestita dal WWF. Qui sorge Baglio Aimone, nel cuore della Sicilia sud-occidentale, nel territorio di Mazara del Vallo (Trapani).

Baglio Aimone

Una cornice naturalistica composta dal Lago Preola, dal Lago Murana e da tre laghetti rotondeggianti di origine carsica, i Gorghi Alto, Medio e Basso. Sulla dorsale di un incantevole colle, da cui si gode di una vista imperdibile sul vigneto e sulla macchia mediterranea circostante, si trova il Baglio, risalente al XVIII secolo, che Baldassare Paladino, la vera anima della cantina fondata nel 2012, ha restaurato nel 2016 tramutando un’intuizione in una realtà d’eccellenza.

Nel cuore dell’Oasi protetta WWF

Obiettivo principale era recuperare l’antica tradizione familiare di vignaioli e valorizzare il patrimonio architettonico dell’amata Sicilia: così è nato “Baglio Aimone” con la sua produzione di vini autoctoni e naturali, sotto la stretta sorveglianza del WWF, nel cui ambito si incentiva l’agricoltura biologica.

I vini del Baglio, autenticità varietale

I vini sono il risultato di un’accuratissima selezione mono cru di solo uve autoctone siciliane. Grillo, Zibibbo, Grecanico, Cataratto e Nerello Mascalese in purezza, fermentati ed affinati in vasche d’acciaio termo controllate per preservare l’autenticità varietale.

La vendemmia viene effettuata rigorosamente a mano in cassetta, dopo un’accurata selezione di ogni singolo grappolo ed esclusivamente all’alba, per ottenere un’uva di grandissima qualità e preservare la salute delle piante.

L’origine del nome

In origine era denominato Baglio Patrantonio, nel 2012 ribattezzato dalla proprietà con il nome di Baglio Aimone, ispirandosi all’Opera “I quattro figli di Aimone”. E così il nome Aimone e quello dei vini Iratus, Mandricardo, Doralice, Ferraù e Argalia traggono origine dai personaggi dei racconti cavallereschi, trasposti poi nella tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi.

I quattro figli di Aimone

La curiosità: Il primo poema epico fu proprio “i quattro figli di Aimone”, del XIII sec. – da cui nacquero i paladini e le loro gesta – narrate da Boiardo ed Ariosto nell’ Orlando innamorato e nell’Orlando furioso.

I riconoscimenti: La Cantina è da tempo nelle guide “Vini di Veronelli”,”Bibenda” e “Vini Buoni d’Italia”. Nel 2019 premiati al Concours Mondial de Bruxelles, medaglia d’argento all’”Argalia” Grillo Bianco DOC 2018.

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