L’arte contemporanea di Pietrasanta e il goloso lardo di Colonnata, il lusso senza tempo di Forte dei Marmi e il candore lunare delle cave. E poi c’è il rumore del mare, che con le spiagge libere e i balneari ormai deserti, riesce finalmente a far sentire il suo canto. Non c’è stagione migliore per scoprire questo lembo di Toscana in tutta la sua naturale eleganza La pietra e il mare. La natura e l’uomo, superbamente alleati in città che hanno fatto dell’eleganza la loro cifra. La “bella vita” e la villeggiatura, accanto al meno spensierato quotidiano di chi pazientemente scolpisce, rifinisce, estrae, lavora la materia più dura. La Versilia è tutto questo, e continua a offrirsi instancabile agli amanti dello stile, della spiaggia (fascinosa più del suo mare), dell’arte contemporanea, della buona cucina. La piccola Atene tirrenicaPietrasanta è il posto giusto per iniziare un itinerario tra le perle della Versilia. Un borgo che vive del suo legame con l’arte, declinata nella scultura della pietra e del marmo delle vicine Alpi Apuane. Nei vecchi laboratori della “piccola Atene della Versilia” sembra quasi di intravedere Michelangelo alla ricerca della materia prima perfetta; del resto, in uno dei suoi caffè o al lavoro in qualche angolo suggestivo, non è improbabile incontrare artisti come Botero, le cui opere disseminate ovunque, accanto a quelle compianto Igor Mitoraj, hanno contribuito a plasmare il volto contemporaneo di Pietrasanta, dove chiese e piazze romaniche si contaminano di capolavori dei giorni nostri. È il caso della piazza principale con il duomo di San Martino, risalente al secolo XIV, il Battistero del XVI secolo, la chiesa di Sant’Agostino del XIV secolo, l’Archivio Storico nel palazzo Moroni, e l’ex convento, oggi sede del Centro Culturale Luigi Russo e della Biblioteca Comunale, nel cui chiostro si trovano interessanti affreschi. Insolita è anche la Torre campanaria in mattoni, costruita alla fine del 1500. Ebbene: nel bel mezzo di questo scenario storico, si ergono straordinarie installazioni contemporanee, in un accostamento davvero riuscito. Dal primo dopoguerra sono infatti numerosi gli artisti che hanno scelto la cittadina per le loro attività. Non solo Mitoraj e Botero, dunque, ma anche personaggi come Marcello Tommasi, Cascella, Salvador Dalì, Giacomo Manzù, Marino Marini, Francesco Messina, Juan Mirò, Henry Moore, Giò e Arnaldo Pomodoro, e Giuliano Vangi – per citare i più noti –, sono sempre stati artisti tra i cittadini, e hanno contribuito a rendere unica Pietrasanta. Oltre ai vari atelier e laboratori del marmo, sicuramente un visita merita il Museo dei Bozzetti Pierluigi Gherardi: seicento prove di sculture di oltre trecento artisti che hanno scelto i laboratori locali per realizzare le proprie opere. Un viaggio tra le creazioni della scultura contemporanea mondiale, in cui l’estro dei grandi nomi del Novecento si affianca alla maestria dei tanti artigiani del posto. Il triangolo del lussoCittà ricca di storia, Forte dei Marmi iniziò a espandersi a partire dal XVI secolo, con le operazioni di bonifica che si prolungarono per tutto il XVII secolo. Terminata la costruzione del forte nel 1788 – da cui il nome –, nell’Ottocento il comune ha incominciato a trasformarsi nella splendida località turistica di mare dei giorni nostri. Qui, il lusso sfrenato continua a segnare il quadrilatero della moda compreso tra piazza Garibaldi, Via Roma, Via Mazzini e Piazza Dante: le grandi griffe ci sono tutte, allineando l’esclusività dello shopping locale a quello di città gemelle come Porto Cervo e Capri, in un triangolo vip attorno al Tirreno. Ma la vita di Forte dei Marmi è soprattutto nel litorale, dove si alterna una lunga teoria di stabilimenti eleganti, a partire dalla storica Capannina, che ha segnato il costume del territorio nel Dopoguerra. Fascinoso anche lo storico pontile, lungo ben 275 metri: si protende maestoso nel mare, e ancora oggi è il luogo più amato da residenti e turisti per una passeggiata al tramonto; ricostruito subito dopo la guerra perché distrutto dai bombardamenti tedeschi, in origine serviva a facilitare il trasporto in mare del marmo proveniente dalle apuane. La stessa Forte dei Marmi, del resto, si sviluppa nel tempo come porto per la spedizione del pregiato materiale proveniente soprattutto da Carrara, e destinato a tutto il mondo. Paesaggi lunariNelle giornate più terse, passeggiando sul pontile di Forte dei Marmi e guardando alla spiaggia, sembra di poterle toccare con mano le Alpi Apuane, là sullo sfondo. Le chiazze bianche che di tanto in tanto affiorano da queste montagne potrebbero sembrare neve, ma altro non sono che le cave di marmo, da scoprire con un viaggio in direzione Colonnata, alle spalle di Carrara. Per giungere nel minuscolo borgo ci si arrampica per una strada stretta, che attraversa un paesaggio lunare: cave a destra e sinistra, squarci di bianco nel verde, che al tramonto diventano rosa. In paese non si può entrare con l’auto, le vie sono molte strette e ripide, e passano sotto caratteristici archi fino a raggiungere il punto più alto con la chiesa del XII secolo e il monumento al cavatore. Ai giorni nostri è famosa per il suo ricercatissimo lardo, che un tempo veniva usato come companatico proprio dai cavatori, che lo affettavano sottile per poi gustarlo insieme a pane e pomodoro.