C’è la storia millenaria di Cesena e c’è la vocazione marinara di Cesenatico, l’oro bianco di Cervia e il patrimonio gastronomico di Forlimpopoli. Tutto racchiuso in un panorama generoso dalle colline al mare e accompagnato da un ventaglio di sapori che abbraccia tutti i valori del territorio. Conclusa la stagione estiva, la Romagna riprende a vivere al ritmo delle sue città e dei suoi piccoli centri; l’autunno è una stagione meravigliosa per visitarla e goderne i colori, i sapori, la storia e la meravigliosa accoglienza, che qui è un patrimonio naturale.

Il nostro viaggio inizia a Cesena, gioiello storico incastonato nelle colline romagnole. La prima tappa non può che essere la Biblioteca Malatestiana, l’unica biblioteca monastico-umanistica al mondo conservata perfettamente nella sua struttura, negli arredi e nei codici. La sua architettura a tre navate evoca una “chiesa in miniatura”, i 58 leggii originali custodiscono manoscritti antichi e preziosi, legati ai banchi da antiche catene. Dal 2005 è riconosciuta dall’Unesco come “Memoria del Mondo”.
Dopo aver ammirato la biblioteca, attraversando l’elegante Piazza del Popolo con al centro la Fontana Masini, si arriva alla Rocca Malatestiana, fortezza medievale che domina la città dal Colle Garampo. I camminamenti sulle mura offrono una vista panoramica spettacolare sulla città e, belle giornate limpide, fino alla costa; è possibile visitare i torrioni del “Maschio” e della “Femmina” e il Museo di Storia dell’Agricoltura.
Con una passeggiata di una ventina di minuti si raggiunge l’Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte, che custodisce una delle collezioni di ex-voto più ricche d’Italia e certo tra la più particolari: sono migliaia di tavolette votive dal XV secolo ai giorni nostri.
Per una pausa golosa, in Piazza del Popolo ci sono numerosi locali che offrono specialità tipiche; in corso Mazzini, nel Palazzo di Papi, ci si può sedere al Babbi Caffè, unico locale in Italia con il marchio dell’azienda di cialde, pasticceria e semilavorati per la gelateria che è nata in città nel 1952 e ora ha lo stabilimento nella zona industriale di Bertinoro.
Il viaggio prosegue verso la costa, a Cesenatico. Il suo cuore è il Porto Canale, progettato da Leonardo da Vinci, un’opera d’arte a cielo aperto che ospita il Museo della Marineria. Questo museo è unico in Italia, con una sezione galleggiante dove si possono ammirare dieci imbarcazioni storiche con le loro vele colorate issate. C’è anche una parte interna, con altri esempio di imbarcazioni. www.museomarineria.it
Per una cena elegante con vista, il ristorante “La Spiaggia” a Cesenatico offre un’esperienza culinaria di alta qualità, direttamente sulla sabbia, con un’ampia scelta di specialità di pesce fresco e piatti della tradizione adriatica.

Pochi chilometri a sud di Cesenatico si trovano le Saline di Cervia, area naturale protetta di straordinario valore. Questo paesaggio surreale, fatto di specchi d’acqua e cumuli di sale che riflettono il cielo, è la porta meridionale del Parco del Delta del Po. Autentico paradiso per gli amanti del birdwatching, che qui possono avvistare fenicotteri rosa, aironi e cavalieri d’Italia, le saline raccontano una storia millenaria. Si visita in barca, a piedi o in bicicletta accompagnati da guide appassionate che faranno vivere ogni passaggio con autentica emozione, ricostruendo la storia della produzione del sale, l'”oro bianco”, che ha radici etrusche e continua ancora oggi con metodi artigianali. Il Sale Dolce di Cervia è famoso per la sua bassa presenza di cloruri amari, che gli conferiscono un sapore più delicato e lo rendono perfetto per esaltare i sapori in cucina. La sua lavorazione è interamente naturale.
Per gli amanti della cultura gastronomica, la tappa obbligata è Forlimpopoli, a Casa Artusi dedicata a Pellegrino Artusi, padre della cucina domestica italiana che con la sua opera “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene” ha unito l’Italia a tavola. Oggi la Casa ospita una scuola di cucina, dove le Mariette insegnano a tirare la sfoglia a mano e a preparare i piatti tradizionali, e un ristorante che propone ricette tratte direttamente dal manuale artusiano.
Il tour di questo splendido spicchio di Romagna non può concludersi senza una tappa a Bertinoro, un borgo medievale noto per la sua accoglienza e chiamato “balcone di Romagna” per le spettacolari vedute che offre sull’orizzonte. Bertinoro ospita, nella Rocca Vescovile, il Museo Interreligioso, unico in Italia e nato per promuovere il dialogo e il rispetto tra le culture e le religioni monoteistiche, mostrando le loro origini comuni e valori condivisi.

Per il piacere della tavola, regalatevi una sosta al Bistrot Colonna, nato nel 1991 accanto alla Colonna dell’ospitalità (attrazione storica da cui prende il nome), dall’idea di Luca e Marilena, desiderosi di trascorrere serate con gli amici condividendo cibo e musica. Ora si è trasferito poco lontano, nello spazio dell’ex cinema Mazzini, ed è un punto di riferimento per la ristorazione romagnola. La proposta culinaria, semplice e composta da pietanze storiche legate alla tradizione, leggermente rivisitate con particolare attenzione alla territorialità e alla stagionalità dei prodotti, include anche piatti più ricercati. L’apertura è solitamente dalle 19,00 alle 24,00, e durante la cena c’è un momento live musicale con un pianoforte a centro sala. www.enotecacolonna.it
Anche nella stagione autunnale l’ospitalità per i turisti offre una vastissima scelta: se volete unire alle tante suggestioni anche il piacere del wellness e un po’ di storia in più, a Cesena Villa Monty Banks dall’alto di una collina propone trattamenti termali e un soggiorno in quella che è stata l’abitazione di un cesenate, Mario Bianchi, partito poverissimo dalla città e tornato ricco e famoso. Tra Gran Bretagna e Stati Uniti fece fortuna con il cinema prima come attore poi come sceneggiatore, regista e produttore. Cambiò il suo nome in Monty Banks per affermarsi nei paesi anglofoni; tra le sue opere, la regia dell’ultimo film di Stanlio e Ollio. Cesena lo ricorda volentieri non solo per la bellissima villa che la lasciato ma anche per le opere di beneficenza con cui ha condiviso la sua fortuna con chi, nella sua città, era bisognoso.