Come ogni castello o dimora storica che si rispetti, anche il Castello di Novara vanta una ricca e lunga storia. Oggi lo ammiriamo nella sua bellezza, rimaniamo affascinati dalle leggende che si conservano dentro le sue mura, ma possiamo solo immaginare le vicende storiche, gli intrighi politici e di corte e i numerosi personaggi storici che qui hanno dimorato e non solo.
Il Castello di Novara – detto anche castello visconteo – sforzesco – ha origini molto antiche. Sebbene la sua datazione ufficiale di realizzazione si attesta intorno al XIV – XV secolo, la sua storia è ben più antica. Si narra che in quello stesso luogo sorgesse in epoca celtica una costruzione e poi in epoca romana un altro edificio, realizzato con ciottoli di fiume e i cui rsti sono parzialmente interrati sotto il cortile centrale. Ma è nel Medioevo che il Castello di Novara prende corpo e forma per come è oggi arrivato a noi.
Nel 1272 l’allora signore di Milano, Francesco Torriani, fece realizzare una torre con recinto. Si trattava di una struttura fatta erigere a scopi difensivi per il controllo della città.
Con il dominio di Galeazzo Visconti, verso la seconda metà del Trecento, il castello viene realizzato e ben presto diventa un’importante piazzaforte per la difesa della città e del territorio circostante. Intorno al 1472 fu ristrutturato. Fu rafforzato l’aspetto difensivo, grazie alla realizzazione della Rocchetta e dei torrioni angolari.
Verso la metà del Cinquecento, l’amministrazione spagnola del Ducato di Milano decise di rafforzare i baluardi difensivi e il Castello ebbe un ruolo essenzialmente militarizzato. Fu sotto l’amministrazione sabauda, nel Settecento, che i bastioni furono trasformati in luoghi di passeggio pubblico. Il Castello divenne così più fruibile dalla comunità cittadina e perse un po’ della sua funzione, oramai da troppi anni esclusivamente difensiva.
Nel periodo napoleonico il Castello di Novara divenne carcere e questo comportò non poche modifiche alla struttura medievale: alcune finestre furono chiuse, le merlature furono eliminate e la corte fu trasformata in un cortile per l’ora d’aria dei carcerati.
Nella seconda metà dell’Ottocento, fu abbattuta buona parte della cinta di bastioni e fu realizzato un bel giardino – Parco dell’Allea San Luca – attorno al castello sforzesco. Ancora oggi il parco mantiene lo stile di giardino alla francese conservando alberi secolari e piante rare. Nel corso del Novecento furono avanzati diversi progetti di recupero ma bisogna aspettare il 1973 perchè il castello non fosse più sede carceraria. Negli Anni Ottanta, passò alla competenza dell’Amministrazione Municipale di Novara ma bisogna aspettare molti anni perchè si avviasse un progetto sostanziale di recupero. Nel 2003 parte un restauro finalizzato al recupero e alla valorizzazione dell’eccezionale pregio storico – artistico e culturale del castello e per recuperarne la fruizione da parte della cittadinanza come nuova sede del Museo Archeologico e come spazio espositivo della Raccolta del Museo Civico, nonchè come sede di mostre ed eventi culturali.
Il Castello di Novara è un importante monumento storico, dalle indubbie peculiarità architettoniche. Simbolo della città, con le aree verdi che lo circondano, è oggi una struttura fruibile e recuperata, che “sconta” il periodo, peraltro abbastanza lungo, in cui da sede carceraria, fu trascurata e quasi destinata all’abbandono.
Apertura del Castello di Novara
Il Castello di Novara è un prezioso scrigno storico e vero e proprio fiore all’occhiello culturale della cittadina e di tutto il Piemonte. Per diversi anni abbandonato, è stato oggetto di diverse proposte di recupero ma mai nessuna proposta sostanziale si è concretizzata come quella che invece oggi, restituisce alla cittadinanza il suo simbolo, la sua identità.
Non a caso l’apertura recente del Castello di Novara, si pone non soltanto nell’ottica di recupero e valorizzazione del sito ma anche di rafforzamento della fruizione da parte della comunità e dei turisti che ogni giorno visitano questa città ricca di monumenti, attrattive e gastronomia locale. Non dimentichiamo che intorno al castello sorge uno dei parchi più belli d’Italia, un giardino alla francese molto curato, ricco di aree verdi, vialetti per il passeggio e panchine per il relax. Un vero e proprio polmone verde del centro urbano, per respirare aria pura e incontaminata e vivere la città in pieno benessere.
Dopo più di un decennio di ristrutturazione, interventi (anche costosi) di recupero e restauro e sebbene i lavori non siano del tutto terminati, oggi il Castello è stato restituito ai suoi visitatori con aperture straordinarie in occasione di eventi come spettacoli di acrobati e giocolieri, concerti di musica sinfonica. Tutti eventi di gran pregio che vanno ulteriormente a qualificare l’offerta turistica della città, imperniata sulle risorse culturali e sulla sua ricca e antica storia.
Non mancano aperture straordinarie in occasione di giornate e celebrazioni speciali, come a esempio l’apertura del 24 aprile in occasione della giornata del “Ricordo delle carceri e della vittime antifasciste”; si tratta di opportunità uniche per visite guidate aperte ai cittadini e ai visitatori che in gruppo, accompagnati da guide esperte, potranno visitare il castello all’interno, ammirarlo nella sua ricchezza e maestosità e approfondire la conoscenza del simbolo storico della città.
All’apertura delle porte del castello, il visitatore si troverà di fronte alla possibilità di fare un vero e proprio viaggio nella memoria, lasciandosi trasportare dalle suggestioni che solo un luogo così antico può suscitare. Oggi il castello dà a chi lo visita l’idea di un “contenitore culturale” capace di coniugare antico e moderno, tradizione e innovazione, polo culturale della città.
A breve è prevista l’apertura all’interno di punti di ristoro, caffetteria e ristorante, per trascorrere ore piacevoli e avere tutti servizi efficienti a disposizione qui nel castello.
Diverse le mostre temporanee che di volta in volta verranno ospitate e che andranno ulteriormente a rendere ricca la visita al Castello, oggi non più concepito solo come monumento storico ma come luogo d’incontro per le associazioni culturali, luogo di intrattenimento e didattica interattiva per i bambini, luogo museale e archeologico (grazie alla Sopritendenza si è ritornato a valorizzare le radici addirittura romane del sito).
Dalle aperture straordinarie alla consuetudine di coinvolgimento e partecipazione da parte della comunità novarese e non solo: è questo l’obiettivo che il lungo progetto di recupero si è posto sin dall’inizio.
Novara si pone al passo moderno e in chiave europea della gestione della cultura in città, identificando nel castello visconteo – sforzesco non solo un monumento tout court ma un vero e proprio motore di sviluppo turistico.
Raggiungere il Castello di Novara
Muoversi dentro Novara è molto agevole e questo permette al turista di raggiungere facilmente il Castello e visitare tutta una città ricca di risorse e ricchezze storico – culturali.
Per chi preferisce muoversi in treno, la stazione ferroviaria di Novara si trova sulle linee Alessandria – Arona e Torino – Milano. Da qui è possibile prendere un taxi o un autobus per arrivare in Piazza Martiri della Libertà, sulla quale si affaccia il castello sforzesco – visconteo. Per chi vuole andare a piedi, il percorso è piacevole. Una passeggiata di poco più di un chilometro che vi farà conoscere il centro di Novara. Per chi preferisce prendere un autobus, qui si possono consultare le linee e gli orari. Per chi si muove in automobile, la città è dotata di diversi parcheggi di interscambio (auto + bus) per raggiungere i diversi posti della città.
Prima di addentrarsi nei meandri del maniero, perchè non godersi una bella passeggiata nell’antistante Parco dell’Allea? Un parco bellissimo e verde, inserito in area pedonale e definito da molti come il Central Park di Novara! Il giardino si trova alle spalle del Castello e tra alberi secolari e scorci di tranquillità, troviamo anche un’area riservata ai piccoli con giostrine e giochi. Prima (o anche dopo, perchè no!) aver visitato il Castello, qui vi aspetta una passeggiata rilassante per scoprire la natura – in tutte le stagioni dell’anno – attraverso i suoi colori e odori.
Il Castello si presenta ai suoi visitatori con il suo aspetto imponente e maestoso: ogni traccia dell’incuria e dell’abbandono del passato è stata spazzata via da una sapiente opera di restauro. Sono ben lontani gli anni in cui il castello è stato adibito a carcere ed erano visibili i segni del degrado. Oggi portato a nuovo, il Castello sforzesco si inserisce perfettamente sulla piazza dei Martiri dove, tra l’altro, si affaccia anche palazzo Orelli o del Mercato con l’elegante porticato perimentale di tipica realizzazione ottocentesca.
Sopra all’ingresso principale che affaccia sulla piazza, si erge una torre dalla quale la vista sulla città è davvero bella. Da qui si può ammirare un paesaggio vario che alterna aree urbanizzate a terreni coltivati. Per quanto la torre non appaia tipicamente medievale – con merlature, feritoie e altri elementi architettonici tipici dell’epoca – in realtà risponde perfettamente agli interventi sostanziali che comunque si sono manifestati nel corso dei secoli.
Belli da ammirare, i locali posti sotto il piano di calpestio, che accolgono ritrovamenti archeologici importanti recentemente restaurati. Qui troviamo antiche mura romane e un vero e proprio percorso archeologico sotterraneo che racconta l’immensa storia della città. Pregevoli anche gli interni: la sapiente opera di restauro ha lasciato ben intatti i pavimenti in cotto e i serramenti dell’epoca. Visibili anche i segni del passaggio rinascimentale: affreschi, bifore e altri elementi architettonici “raccontano” il castello e i fasti di quando era una residenza, divenuta poi sede carceraria. A tal proposito, tra gli ospiti “famosi” il carcere di Novara ospitò Claretta Petacci, amante del Duce Mussolini, insieme a gran parte della sua famiglia.
Le leggende del Castello di Novara
Di un castello così antico e ricco di storia, non potevano mancare le leggende. Ogni castello che si rispetti ne ha almeno una e attorno al Castello di Novara – la cui realizzazione iniziò in pieno periodo medievale durante il dominio di Galeazzo Visconti – ne girano diverse, tramandate di secolo in secolo e arrivate fino ai giorni nostri.
La più celebre leggenda riguardante il Castello di Novara, narra dell’esistenza, nei sotterranei del maniero, di un prezioso cavallo d’oro realizzato addirittura da Leonardo da Vinci. Il cavallo d’oro del maniero di Novara sembra sia stato fatto realizzare per volere di Ludovico il Moro che decise di farlo realizzare in onore di Francesco Sforza, suo padre, nonchè fondatore della nobile casata. Si narra che Leonardo da Vinci spese tutte le sue energie e abilità nella progettazione di un’opera che, tra l’altro, non fu mai esposta al pubblico per paura che qualcuno potesse farne un ricco bottino. Solo Ludovico il Moro ne conosceva l’esatta collocazione e si narra che scendesse nei sotterranei a verificare che il prezioso equino fosse sempre lì. Il nobile duca appartenente alla famiglia più importante dell’epoca, portò il segreto nella tomba poichè venne catturato e fatto prigioniero il 10 aprile del 1500 dai francesi non fece in tempo a svelare dove fosse il cavallo d’oro e se veramente sia mai esistito.
Anche nel Castello di Novara non poteva mancare il fantasma e stavolta di sesso femminile. Stiamo parlando di Bianca di Savoia, moglie di Galeazzo II Visconti. Il matrimonio fu celebrato per unire i patrimoni delle due famiglie e si narra che Bianca fosse di carattere docile e mite, al contrario del marito, aggressivo e violento. Bianca morì per mano del marito e come ogni storia di fantasmi che si rispetti, lo spettro della dama ricompare in occasione dell’anniversario del delitto. Si dice anche che sulle scalinate interne compaia una macchia rossa di sangue.
E non finisce certo qui, perchè se parliamo dei sotterranei del Castello di Novara, il mistero si infittisce ulteriormente. Il sotterraneo cittadino è ricco di cunicoli e gallerie che si concentrano maggiormente proprio nella zona del castello che domina la città di Novara sin dal suo essere fortificazione duecentesca, anche se è con il dominio di Galeazzo Visconti che assume l’aspetto che ancora oggi conserva. Il castello visconteo – sforzesco è circondato da un grande parco verde dove oggi sono ancora presenti alberi secolari e giardini eleganti e raffinati. Proprio in corrispondenza degli attuali campetti da tennis, c’è un posto chiamato dai novarsi Cuneta (montagnola) e si tramanda che qui i bambini scavassero nel terreno pensando di trovare dei giocattoli. Sono molti ancora che ricordano che fino a prima della seconda Guerra Mondiale i bambini scavassero proprio in quel punto alla ricerca di giocattoli che provenivano dal Castello. Una semplice collinetta riempita con materiale di riporto: ma perchè si racconta che fosse piena di giocattoli? E soprattutto, perchè questi giocattoli provenivano proprio dal Castello?
Una leggenda originale come quelle del cavallo d’oro, una tragica come quella della nobildonna uccisa o ancora una leggenda misteriosa come quella dei giocattoli che arrivano dal castello: non manca proprio nulla a Novara.