Per chi è stato ad Expo, Abu Dhabi apparirà come una sorta di Expo moltiplicata all’infinito. Una lunga linea continua di palazzi, grattacieli, mall smisurati, ponti e viadotti, strade larghe come le highway americane, tetti dalle forme più svariate e pirotecniche, palme e alberghi lussuosi costruiti giorno dopo giorno per businessmen e amanti del lusso. Qui dove fino a mezzo secolo fa, prima della scoperta dei giacimenti di petrolio, c’era appena un villaggio di pescatori di perle, oggi lo sviluppo urbano cresce di anno in anno e lo skyline cambia a velocità supersonica, la stessa delle ruspe, delle gru e dei cantieri che lavorano senza soluzione di continuità per assecondare l’espansione commerciale e il flusso crescente di visitatori che contraddistingue Abu Dhabi. Rispetto alla vicina Dubai, ha meno attrazioni da vedere ma forse hotel e locali di livello luxury superiore. La cultura islamica è molto più marcata ed evidente rispetto alla più “laica” Dubai ormai quasi completamente occidentalizzata. Scordatevi infatti la torre più alta del mondo (nel caso di Dubai) come must del luogo. Sfoglia la gallery:Qui l’orgoglio locale è tutto per la Grande Moschea bianca (la più grande degli UAE, costruita in 11 anni tra il 1996 e il 2007 e intitolata allo sceicco Zayed, padre della patria) che rappresenta un po’ il simbolo di Abu Dhabi. Il marmo pregiato proviene dall’Italia, e nella Grand Mosque si può trovare il tappeto da preghiera più grande al mondo (Guinness dei primati) dove possono pregare contemporaneamente 220 mila persone tra l’interno e l’esterno. E per strada comunque, a differenza che nella città sorella piena di occidentali, si vedono molto di più le donne con l’hijab e uomini con barba, kandura e kufiya d’ordinanza. I ponti collegano le isole con la terraferma, in mezzo ci sono lembi di mare come quello che divide il Ritz-Carlton dallo Shangri-La con la moschea bianca illuminata a fare da sfondo e i grattacieli in notturna che fanno un bell’effetto. La cucina è prettamente internazionale, e chiunque può trovare ciò che più gli aggrada: ci sono ristoranti indiani, italiani, giapponesi, cinesi, e arabi ovviamente. Ci sono bar ovunque e la sera la gente esce per andare a bere in questi sfavillanti open bar che offrono drinks e soft drinks per tutti i gusti, fino a tarda notte. Il mercato della frutta e del pesce, nella zona del porto, sono due elementi di assoluto contrasto rispetto al mood totally business&luxury della città. L’anima più autenticamente araba di Abu Dhabi si trova qui, a due passi dalla down town. Dove si vedono le nasse dei pescatori e le vecchie e malmesse barche da pesca ancorate nel porticciolo, sullo sfondo dello skyline fatto di grattacieli e business center. Così come il degrado dei negozietti tipicamente arabi a poche centinaia di metri dagli sfavillanti mall di foggia occidentale del centro.Per saperne di più:www.tasteabudhabi.comwww.etihad.com
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono
contrassegnati *
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
wpDiscuz
Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine!
Iscriviti alla newsletter esclusiva di VDG Magazine! Intraprendi il viaggio del gusto e resta sempre aggiornato sulle ultime novità, approfondimenti e tendenze!