Lo sapevano già i viaggiatori dell’Ottocento che la dolcezza del clima e la bellezza di Verbania affacciata sulla sponda piemontese del Lago Maggiore possono incantare, e ne fecero una della principali mète del loro vagabondare attraverso il Bel Paese. Oggi, con la riapertura Museo del Paesaggio raddoppiano, letteralmente, le ragioni per visitarla.
Affacciata come un terrazzo fiorito sul lago da cui prende il nome, Verbania, dal 1992 capoluogo di provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ha alle sue spalle una storia curiosa. Nata nel 1939 per così dire a tavolino, grazie a un Regio decreto, sembra l’unione forzatamente impossibile di due mondi, anche fisicamente separati lungo le sponde del lago dal panoramico Promontorio della Castagnola: l’industriosa Intra e la seducente Pallanza. E invece basta fermarsi un attimo a guardare oltre le apparenze per scoprire che questi storici borghi sono in realtà un unicum inscindibile: le due nature di questa terra, che lega insieme attività turistico-commerciale e attrattive del paesaggio.
Tra i vicoli di Intra…
Dall’imbarcadero nuovo, sul lungolago, dove partono i battelli per la navigazione sul Lago Maggiore o verso la Svizzera, si arriva alla Basilica di San Vittore, il Patrono della città, cuore del centro storico. Da qui si dipana il gomitolo di vicoli, piazzette e stradine, che subito rivelano l’origine medioevale del piccolo borgo, cui però improvvisamente si affiancano, quasi senza soluzione di continuità, palazzi dagli evidenti segni barocchi e neoclassici lasciati da un’antica ed evoluta borghesia. Il più sontuoso è Palazzo Peretti, con le finestre decorate da cornici in pietra e stucco, i portali di granito lavorato, i balconcini in pietra e le ringhiere di ferro battuto; ma attira l’attenzione anche l’ottocentesco Palazzo delle Beccherie in piazza Ranzoni, centro commerciale della città; come pure il Palazzo del Pretorio, originario del XIV secolo e ora sede del municipio, ornato da una grande meridiana dipinta sulla facciata nel 1868. Ritornati sul lungolago, dopo un’ultima, doverosa, occhiata al’imbarcadero, suggestiva costruzione di fine Ottocento, e al vecchio Porto, caratterizzato al suo ingresso da una imponente colonna in granito di Montorfano, ci si può finalmente rilassare in uno dei tanti caffè che si aprono sulla passeggiata. E poi via verso i giardini di Pallanza, che sono proprio qui, dietro l’angolo, anzi… dietro il promontorio.
…e i giardini di Pallanza
Tra l’arcipelago delle Isole Borromee da un lato e facciate colorate, porticati, balconcini fioriti, terrazze e caffè dall’altro, si stende il lungolago di Pallanza, tra i più belli del Lago Maggiore. Animato giorno e notte dai turisti, è il principale punto di ritrovo cittadino e l’occasione per tutti, residenti e visitatori di passaggio, di una piacevole passeggiata che regala sempre nuove suggestioni. Ma l’emozione più grande la riserva la visita ai 16 ettari di parco di Villa Taranto, cui si accede con scalo diretto anche dall’imbarcadero, oltre cha dalla strada che collega Pallanza a Intra. Un’opera che, nelle intenzioni del suo ideatore, il Capitano scozzese Neil Mc Eacharn, doveva conciliare due esigenze fondamentali, estetiche e botaniche. E così il patrimonio, oggi vastissimo, è arrivato a comprendere circa 1.000 piante non autoctone e circa 20mila varietà e specie di particolare valenza botanica. Una vera e propria cascata di colori e profumi impossibile da descrivere, anche perché le fioriture si susseguono. Dopo lo spettacolo primaverile del Labirinto dei Tulipani, da giugno a ottobre è il momento della regina delle piante acquatiche, la Victoria Cruziana in flower, che ha trovato nella Serra il suo habitat naturale; o anche del gioco di colori e forme del Labirinto delle Dahlie con le loro oltre 350 varietà; o ancora…
Un principe russo sulle rive del lago
Nato a Intra nel 1866, secondogenito del principe russo Pietro e della cantante americana Ada Winans, fu proprio nella villa di famiglia a Ghiffa che Paolo Troubetzkoy diede inizio alla sua personalissima ricerca scultorea, indifferente e insofferente alle mode del tempo. Molto più noto all’estero che in Italia – suo per esempio il monumento a cavallo dello zar Alessandro III a San Pietroburgo –, il suo ricordo è invece ben radicato tra i suoi concittadini. Tutti conoscono il bellissimo Monumento ai Caduti sul lungolago di Pallanza, un bronzo del 1922: una giovane vedova, con il suo bimbo in braccio, guarda il lago mentre lascia cadere una rosa sulla tomba del marito.
A Verbania, due mostre per un museo
Lo scorso 4 giugno, dopo anni di chiusura per lavori di restauro, il Museo del Paesaggio di Verbania ha riaperto i battenti con due mostre ad hoc. La prima, al piano terreno di Palazzo Viani Dugnani, è dedicata allo scultore Paolo Troubetzkoy, concittadino illustre in quanto nato a Intra nel 1866, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita. La mostra presenta i materiali e i soggetti da lui prediletti: eleganti figure femminili, delicati nudi, animali, ballerine e ritratti dal vivo, sculture leggere e quasi parlanti (fino al 30 ottobre). La seconda, nei bellissimi spazi espositivi di Villa Giulia, affacciati sul Lago Maggiore, è invece dedicata all’immagine del giardino attraverso il tempo. Due le sezioni: la prima presenta 140 incisioni provenienti da una straordinaria collezione privata di libri e materiali iconografici, che illustrano la costruzione dell’immaginario del giardino tra il Sei e Ottocento. La seconda presenta invece la proiezione di filmati sperimentali del Novecento, dove molti artisti e video maker – tra gli altri Chris Welsby, Stan Brakhage, Rose Lowder – hanno scelto proprio il giardino come specchio delle loro fantasie e proiezioni mentali (fino al 2 ottobre).
Per saperne di più: Museo del Paesaggio di Verbania
Scelti per voi Dove mangiareVia RomaSimpatica trattoria che cucina le materie prime della regione. Menu da 23 euro, senza vinoVia Roma, 19 – loc. Intra (Vb)Tel. 0323402759
Dove dormire Hotel Pallanza, quattro stelle sul lungolago di Pallanza. Doppia da 130 euro, Viale Magnolie, 8 – Tel. 0323.503202
Dove comprare Pasticceria BaudoTra le altre dolcezze, imperdibili gli Amaretti morbidi di Pallanza. Via Ruga, 47 Tel. 0323.501944